Politica
Puglia, «primato energetico. Avanti con le sperimentazioni»
Così si esprime il consigliere regionale Filippo Caracciolo. 24 piattaforme galleggianti ospiteranno altrettante pale eoliche
Puglia - domenica 27 giugno 2010
Dichiarazione del consigliere regionale Filippo Caracciolo (Pdl) «Da più parti dicono ormai che la Puglia ha il primato di regione più lungimirante d'Italia nel campo delle energie rinnovabili, dal solare all'idrogeno fino all'eolico; ma questo primato amplia gli orizzonti nel campo dell' "eolico off shore" perché la regione Puglia (nell'area di mare a 20 Km al largo di Tricase) sperimenterà, per prima nel mondo, la realizzazione di un impianto "eolico off shore" che non trivellerà più i fondali marini, e che vedrà il posizionamento di 24 piattaforme galleggianti che ospiteranno ognuna una pala eolica alta da 100 a 150 metri, in grado di generare da 2,5 a 5 Mw per un totale di 90 Mw.
In sostanza il nuovo impianto sfrutterà un principio millenario (quello di Archimede) in base al quale un corpo immerso nell'acqua, anche se è di cemento e pesantissimo, riceve una spinta verticale proporzionale al suo volume, talché ancorando le piattaforme al fondo marino con i dovuti contrappesi, si riuscirà a far galleggiare le piattaforme, e quindi, i pali con le pale senza perforamenti del fondale.
Posizionare piattaforme galleggianti in acque profonde anziché piantare le basi dei generatori nei fondali marini è una scelta paesaggistica (a diversi chilometri di distanza le pale non si vedono più), energetica (al largo si possono intercettare venti costanti adatti alla produzione), e una necessità geologica, perché il Mare Mediterraneo ha fondali profondi.
L'interesse della Puglia verso le energie rinnovabili non deve fermarsi, specie all'indomani della recentissima sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato i ricorsi di 10 regioni (tra cui la Puglia) contro il nucleare, e più specificatamente, contro il decreto del Governo n. 31 del 2010 che definisce i criteri per la localizzazione delle centrali nucleari».
In sostanza il nuovo impianto sfrutterà un principio millenario (quello di Archimede) in base al quale un corpo immerso nell'acqua, anche se è di cemento e pesantissimo, riceve una spinta verticale proporzionale al suo volume, talché ancorando le piattaforme al fondo marino con i dovuti contrappesi, si riuscirà a far galleggiare le piattaforme, e quindi, i pali con le pale senza perforamenti del fondale.
Posizionare piattaforme galleggianti in acque profonde anziché piantare le basi dei generatori nei fondali marini è una scelta paesaggistica (a diversi chilometri di distanza le pale non si vedono più), energetica (al largo si possono intercettare venti costanti adatti alla produzione), e una necessità geologica, perché il Mare Mediterraneo ha fondali profondi.
L'interesse della Puglia verso le energie rinnovabili non deve fermarsi, specie all'indomani della recentissima sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato i ricorsi di 10 regioni (tra cui la Puglia) contro il nucleare, e più specificatamente, contro il decreto del Governo n. 31 del 2010 che definisce i criteri per la localizzazione delle centrali nucleari».