Politica
Province: per il M5S quello del 12 ottobre sarà "un voto al buio"
Critiche dei deputati e senatori pugliesi M5S all’impianto della riforma Delrio
Barletta - venerdì 10 ottobre 2014
Sarà un voto per pochi quello del 12 ottobre, il giorno in cui nascerà ufficialmente la città metropolitana di Bari e le nuove province di Renzi, enti votati indirettamente. "Lecce, Taranto, BAT, Brindisi, Foggia: le province non sono state abolite – commentano i deputati e i senatori pugliesi del Movimento 5 Stelle – Senza il controllo dei cittadini, i consiglieri comunali, i consiglieri provinciali uscenti ed i sindaci saranno liberi di fare accordi e accorducci per le poltrone provinciali". Critiche anche alla ripartizione dei poteri. "Non c'è il minimo disegno di redistribuzione dei poteri: il rischio è che le Regioni e i Comuni, questi ultimi già in situazione di forte dissesto, debbano sopportare il peso dei debiti accumulati in questi anni dalle province".
Ma, secondo i senatori Daniela Donno, Maurizio Buccarella, Lello Ciampolillo, Barbara Lezzi ed i deputati Giuseppe D'Ambrosio, Giuseppe L'Abbate, Emanuele Scagliusi, Diego De Lorenzis, Francesco Cariello, Giuseppe Brescia, non è tutto. "Il modello delle larghe intese nazionali troverà illustri interpreti anche a livello locale, con candidati unici alla presidenza delle province, in barba agli annunci di Emiliano, il quale con una mano annuncia coalizioni di centrosinistra in tutte le province e con l'altra stringe un patto di ferro con il centrodestra per escludere i cittadini da qualsiasi tipo di controllo. Non vorremmo che sia un triste antipasto di quanto succederà con le elezioni regionali – concludono i parlamentari pugliesi 5 Stelle – Se i partiti hanno ancora a cuore le sorti dei pugliesi, si facciano promotori di un'azione condivisa nei confronti del governo Renzi, per cancellare definitivamente gli enti provinciali e per concordare con il Ministero degli Affari Regionali e quello dell'Economia un piano di rientro dal debito".
Ma, secondo i senatori Daniela Donno, Maurizio Buccarella, Lello Ciampolillo, Barbara Lezzi ed i deputati Giuseppe D'Ambrosio, Giuseppe L'Abbate, Emanuele Scagliusi, Diego De Lorenzis, Francesco Cariello, Giuseppe Brescia, non è tutto. "Il modello delle larghe intese nazionali troverà illustri interpreti anche a livello locale, con candidati unici alla presidenza delle province, in barba agli annunci di Emiliano, il quale con una mano annuncia coalizioni di centrosinistra in tutte le province e con l'altra stringe un patto di ferro con il centrodestra per escludere i cittadini da qualsiasi tipo di controllo. Non vorremmo che sia un triste antipasto di quanto succederà con le elezioni regionali – concludono i parlamentari pugliesi 5 Stelle – Se i partiti hanno ancora a cuore le sorti dei pugliesi, si facciano promotori di un'azione condivisa nei confronti del governo Renzi, per cancellare definitivamente gli enti provinciali e per concordare con il Ministero degli Affari Regionali e quello dell'Economia un piano di rientro dal debito".