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Primarie nel centrosinistra, democrazia o antipolitica?

Una riflessione del professore universitario Ruggiero Quarto. L’attenzione è troppo focalizzata sullo scontro personale

Tempo di primarie nel Centrosinistra. Ci dicono che sono nel DNA del Partito Democratico. Ce le passano come moderno strumento democratico. In realtà, il popolo (sovrano?) incoronerà il suo re! Operazione pilotata da oligarchie di partiti in chiara agonia, dopo i fallimenti politici e morali ad ogni livello, oramai sotto gli occhi di tutti. Operazione con pochi contenuti (di facciata) e molto centrata sulla forma ed il personalismo. Tizio contro Caio, Sempronio contro tutti e qualche comparsa in cerca d'autore.

La vera lotta delle primarie sembra solo diretta ad accaparrarsi un marchio, pur sempre ancora necessario per ottenere voti e governare. Inoltre, l'attenzione è troppo focalizzata sullo scontro personale e ciò finisce con lo svilire i propositi di governo. Quali gli obiettivi? Come raggiungerli? Con chi raggiungerli? Per spiegarlo, un solo confronto su una rete televisiva privata, sicuramente non esaustivo, sfoggiando arte comunicativa. O, peggio, dichiarazioni estemporanee nei talk show e programmi d'intenti nascosti nei blog, scritti giusto per… Con i tanti dubbi irrisolti nel Centrosinistra (per es. temi etici), non era il caso di confrontarsi a fondo su tali problemi, per una più chiara e decisa azione di governo?

Sarebbe stato anche opportuno adoperarsi per una forte partecipazione dei cittadini-elettori all'individuazione degli obiettivi e delle loro priorità. Invece, siamo relegati in un ruolo del tutto passivo e fatuo. Fare una dichiarazione di appartenenza (solo ad un marchio?) e dire quale testa è più simpatica per la corona! Il nostro senso civico viene mortificato. Siamo solo numeri amorfi. Forse solo così i partiti possono continuare ad essere scatole vuote e infernali macchine elettorali, finalizzate all'accaparramento di postazioni di potere e sottopotere. Come elettore con forte sensibilità ecologista mi piacerebbe anche sapere cosa pensano Tizio o Caio dell'ILVA di Taranto e del nostro modello industriale obsoleto ed ecologicamente insostenibile. Quale strategia per le megaopere pubbliche di molto dubbia utilità (ponte sullo Stretto, alta velocità in Val di Susa, ecc..)? Chi affronterà la messa in sicurezza del territorio, affinché semplici fenomeni naturali (terremoti, eruzioni vulcaniche, frane, alluvioni) non diventino tragiche catastrofi? Che dicono i nostri eroi sulla gestione dell'acqua pubblica e sulla necessità di risanare gli acquedotti colabrodo? E sulle politiche energetiche? Riprenderemo a parlare di nucleare, continueremo ad utilizzare fonti fossili, costruiremo centrali a biomasse e inceneritori o prediligeremo fonti rinnovabili efficienti e sicure? Rivedremo scene di città invase da rifiuti o si farà una grandiosa politica a favore del riciclo? Continueremo ad invadere il territorio con il cemento o cominceremo ad attuare piani di recupero del costruito? Che mobilità favorirà il nostro prescelto? Auto e camion o bici e treni? Nulla di esplicito. Anche vago tutto il resto (sanità, giustizia, lavoro, economia, evasione fiscale, corruzione, welfare, scuola, ricerca e innovazione, cultura, ecc..). È bene sottolineare che su tutti questi problemi spesso il Centrosinistra, in passato, è andato in ordine sparso, tanto da far cadere governi, e le primarie potevano diventare formidabile occasione di confronto per una chiara e condivisa linea politica, interpretata dal leader vincente.

Purtroppo, sembra che nelle primarie siamo solo chiamati a scegliere se rottamare o no alcuni politici "eterni", ovviamente non esenti da responsabilità per il degrado politico, e a dare carta bianca ad un leader che, "unto" dal Signore, sistemerà tutto! Penso, invece, che sia il caso di rottamare l'idea di partito oligarchico e collettore-distributore di poteri ad uso personale. Rottamando quest'idea sparirebbe la "casta" e si favorirebbe la partecipazione attiva dei cittadini. Ritengo sia anche il caso di far emergere l'importanza vitale della gestione dei "beni comuni" nell'interesse collettivo. Cosa c'è di più essenziale di un ambiente salubre e fruibile da tutti? Basta pensare al nostro mare e corsi d'acqua inquinati o all'aria irrespirabile! Ma, ci dicono che questi pensieri sono "antipolitica".

Allora viva l'antipolitica (meglio vera POLITICA), se la politica (quella opinabile) dovesse trasformarsi in "orgia del potere"! E a Barletta? Tutti i notabili indaffarati per salire sul carro del vincitore annunciato! Sarebbe un bel segno disertare queste primarie per abiurare dubbie pratiche democratiche.

Ruggiero Quarto
Docente di Geofisica – Università di Bari

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