Cronaca
"Primapagina" anticipa le vacanze, "La Gazzetta del Mezzogiorno" pensa ai tagli
Carta stampata nell'occhio del ciclone: editori pronti a grandi ridimensionamenti. «Chiudere un giornale è una sconfitta per tutti»
Barletta - mercoledì 3 luglio 2013
"Primapagina" anticipa le vacanze, "La Gazzetta del Mezzogiorno" pensa ai tagli delle redazioni periferiche, "Antenna Sud" chiude i battenti. Che la crisi nel mondo dell'editoria sia forte è innegabile, ma resta la vera disperazione per fette di libera informazione che volano via sui territori. Colpa della crisi, colpa di strategie, colpa del Sistema Italia: difficile dirlo, probabilmente è semplicemente una concatenazione di problematiche ataviche che prima o poi sarebbero esplose. L'onda lunga di questa stagione di difficoltà e di mancata ripartenza è stato il famoso "colpo di grazia". Nella sostanza, comunque, il quotidiano free press "Primapagina BAT" ha anticipato le vacanze estive e dal 28 giugno non arriva più nelle edicole. Per "La Gazzetta del Mezziogiorno", invece, si tratta di una paventata riorganizzazione da parte dell'editore che prevede la chiusura delle redazioni periferiche tra cui quella di Barletta che produce le pagine del Nord Barese. Per "Antenna Sud" la fine di un'altra avventura trentennale terminata con il licenziamento di tutti i giornalisti.
«Chiudere un giornale è una sconfitta per tutti» scrive il consigliere regionale Caracciolo, che si unisce al coro di unanime solidarietà, dopo il comunicato di Unimpresa Bat. «Non posso che esprimere la mia solidarietà ai giornalisti che attraverso passione e professionalità hanno contribuito a fornire informazioni preziose per l'intera comunità, una lente di ingrandimento del territorio della sesta provincia. Ogni qualvolta la pluralità dell'informazione perde una voce ad impoverirsi è l'intera società, con questa chiusura rischiamo di infliggere un colpo duro alla libera informazione di questo territorio. Spero per il bene dei cittadini che questo pericolo possa essere scongiurato».
«Non mi piace la retorica, ma credo fermamente nel ruolo dell'informazione territoriale". Il consigliere regionale Antonio Martucci rimarca l'importanza dell'informazione locale e del pluralismo. «La chiusura della redazione di Antenna Sud, il particolare momento che sta attraversando il Corriere del Giorno e i ridimensionamenti annunciati da La Gazzetta del Mezzogiorno, assieme ai problemi di tante altre redazioni – dice Martucci – mi preoccupano non solo perché sono convinto che è l'intera società ad impoverirsi ogni qualvolta la pluralità dell'informazione perde una voce, ma anche perché si tratta sempre di lavoratori, in questo caso giornalisti e tecnici, che perdono la loro occupazione con tutte le conseguenze del caso. Agli operatori che vivono questa particolare situazione vorrei manifestare la mia solidarietà».
Anche il sindaco di Andria, Nicola Giorgino, si è espresso sull'argomento: «La grave crisi economica in atto sta colpendo duramente, purtroppo, anche il mondo dell'editoria e dell'informazione nel nostro territorio. In questi ultimi giorni, oltre alle già note difficoltà di alcune tv locali, sono anche emerse gravi problematiche in seno alla carta stampata del territorio. A farne le spese sono in primo luogo i giornalisti che vedono numerosi anni di duro lavoro andare in fumo. Risulta evidente che in gioco non vi è solo la difesa del lavoro di tanti onesti cronisti o il prestigio di quotidiani con una storia ultrasecolare alle spalle, ma anche l'autonomia e la libertà dell'informazione nel nostro territorio. Rivolgo un appello agli editori affinché, nel confronto con il sindacato di categoria, si possa coniugare il riequilibrio economico, dipeso dalla crisi del mercato, con la salvaguardia del lavoro e della libertà di informazione del nostro territorio».
Non ci si può non stringersi attorno a tutti i qualificati operatori del mondo dell'informazione senza se e senza ma, con massima condivisione e solidarietà. La civiltà di un territorio anche vasto si valuta proprio dalla possibilità di aderire alla democrazia attraverso media e stampa, ed il lavoro dei tanto bistrattati "giornalisti" presuppone proprio questo.
«Chiudere un giornale è una sconfitta per tutti» scrive il consigliere regionale Caracciolo, che si unisce al coro di unanime solidarietà, dopo il comunicato di Unimpresa Bat. «Non posso che esprimere la mia solidarietà ai giornalisti che attraverso passione e professionalità hanno contribuito a fornire informazioni preziose per l'intera comunità, una lente di ingrandimento del territorio della sesta provincia. Ogni qualvolta la pluralità dell'informazione perde una voce ad impoverirsi è l'intera società, con questa chiusura rischiamo di infliggere un colpo duro alla libera informazione di questo territorio. Spero per il bene dei cittadini che questo pericolo possa essere scongiurato».
«Non mi piace la retorica, ma credo fermamente nel ruolo dell'informazione territoriale". Il consigliere regionale Antonio Martucci rimarca l'importanza dell'informazione locale e del pluralismo. «La chiusura della redazione di Antenna Sud, il particolare momento che sta attraversando il Corriere del Giorno e i ridimensionamenti annunciati da La Gazzetta del Mezzogiorno, assieme ai problemi di tante altre redazioni – dice Martucci – mi preoccupano non solo perché sono convinto che è l'intera società ad impoverirsi ogni qualvolta la pluralità dell'informazione perde una voce, ma anche perché si tratta sempre di lavoratori, in questo caso giornalisti e tecnici, che perdono la loro occupazione con tutte le conseguenze del caso. Agli operatori che vivono questa particolare situazione vorrei manifestare la mia solidarietà».
Anche il sindaco di Andria, Nicola Giorgino, si è espresso sull'argomento: «La grave crisi economica in atto sta colpendo duramente, purtroppo, anche il mondo dell'editoria e dell'informazione nel nostro territorio. In questi ultimi giorni, oltre alle già note difficoltà di alcune tv locali, sono anche emerse gravi problematiche in seno alla carta stampata del territorio. A farne le spese sono in primo luogo i giornalisti che vedono numerosi anni di duro lavoro andare in fumo. Risulta evidente che in gioco non vi è solo la difesa del lavoro di tanti onesti cronisti o il prestigio di quotidiani con una storia ultrasecolare alle spalle, ma anche l'autonomia e la libertà dell'informazione nel nostro territorio. Rivolgo un appello agli editori affinché, nel confronto con il sindacato di categoria, si possa coniugare il riequilibrio economico, dipeso dalla crisi del mercato, con la salvaguardia del lavoro e della libertà di informazione del nostro territorio».
Non ci si può non stringersi attorno a tutti i qualificati operatori del mondo dell'informazione senza se e senza ma, con massima condivisione e solidarietà. La civiltà di un territorio anche vasto si valuta proprio dalla possibilità di aderire alla democrazia attraverso media e stampa, ed il lavoro dei tanto bistrattati "giornalisti" presuppone proprio questo.