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Attualità
Presentato alla cittadinanza il rapporto Ambiente e Salute di Arpa e Asl
Confronto con le associazioni ambientaliste
Barletta - lunedì 10 marzo 2025
16.09
Un confronto aperto tra istituzioni e associazioni. Il rapporto Ambiente e Salute di Arpa Puglia e Asl Bt è stato presentato alla cittadinanza. Dopo la diffusione dei dati dello scorso 21 febbraio l'appuntamento a palazzo San Domenico è stato l'opportunità di approfondimenti e verifiche di quanto emerso. «La città di Barletta - ha spiegato il sindaco Cannito - sotto l'aspetto ambientale non è messa male, il dato scientifico di Arpa lo evidenzia e bisogna fare riferimento esclusivamente a questo. Per quanto riguarda la qualità dell'aria le condizioni sono buone, i parametri previsti dalla legge non vengono mai superati. Eccellente, sempre secondo Arpa, è anche la qualità delle acque balneabili». A questi dati confortanti fanno da contraltare alcune criticità riferite «alla falda che in più punti è minata dalla presenza di metalli pesanti come cromo, policlorobifenili o cloroformio. Non c'è grande preoccupazione, ma bisogna lavorare per individuare la fonte di questi metalli e una volta fatto si potrà procedere sui responsabili che sono obbligati per legge a risolvere la situazione con una bonifica». Arpa ha, dal canto suo, evidenziato l'impegno profuso per il monitoraggio completo della città di Barletta rinnovando l'impegno a proseguire su questa strada.
Per il presidente del comitato operazione Aria Pulita Bat Michele Cianci «questo report prende in considerazione un periodo (2020-2023) che è stato caratterizzato dal covid e nel quale le aziende erano chiuse. Noi siamo preoccupati dal fatto che nella zona di Buzzi e Timac, definiti nel report detrattori, sono stati individuati metalli pesanti che sono gli stessi trovati nelle unghie dei bambini. Ci sono evidenti problemi nelle falde e noi chiediamo che la politica cominci a pensare alla delocalizzazione di queste aziende. Se si tenesse davvero all'ambiente le cose potrebbero andare anche meglio di quanto già non vadano».
Il presidente di Legambiente Barletta ha invece evidenziato l'assenza nel report di dati legati alle malattie cardiovascolari, rilevate come prima causa di morte a livello globale. «Nel rapporto Ambiente e Salute aggiornato al 2024 - ha affermato il referente di Legambiente Barletta, Raffaele Corvasce - non si fa riferimento alle prime cause di morte a livello globale, ossia le malattie cardiovascolari. Com'è possibile questo? E' giusto esprimere giudizi di sicurezza sui temi ambientali e relativo rischio di salute pubblica senza far riferimento alla prima causa di morte, sapendo oltretutto che l'inquinamento da particolato, è una delle principali cause di rischio cardiovascolare?». Alla luce di questo Legambiente ha chiesto ad Arpa che vengano integrati al report questi dati per avere un quadro più chiaro.
Per il presidente del comitato operazione Aria Pulita Bat Michele Cianci «questo report prende in considerazione un periodo (2020-2023) che è stato caratterizzato dal covid e nel quale le aziende erano chiuse. Noi siamo preoccupati dal fatto che nella zona di Buzzi e Timac, definiti nel report detrattori, sono stati individuati metalli pesanti che sono gli stessi trovati nelle unghie dei bambini. Ci sono evidenti problemi nelle falde e noi chiediamo che la politica cominci a pensare alla delocalizzazione di queste aziende. Se si tenesse davvero all'ambiente le cose potrebbero andare anche meglio di quanto già non vadano».
Il presidente di Legambiente Barletta ha invece evidenziato l'assenza nel report di dati legati alle malattie cardiovascolari, rilevate come prima causa di morte a livello globale. «Nel rapporto Ambiente e Salute aggiornato al 2024 - ha affermato il referente di Legambiente Barletta, Raffaele Corvasce - non si fa riferimento alle prime cause di morte a livello globale, ossia le malattie cardiovascolari. Com'è possibile questo? E' giusto esprimere giudizi di sicurezza sui temi ambientali e relativo rischio di salute pubblica senza far riferimento alla prima causa di morte, sapendo oltretutto che l'inquinamento da particolato, è una delle principali cause di rischio cardiovascolare?». Alla luce di questo Legambiente ha chiesto ad Arpa che vengano integrati al report questi dati per avere un quadro più chiaro.