Eventi
Premiato a Venezia, il film "Santa Guerra" di Samantha Casella arriva a Barletta
Ha presentato il suo primo lungometraggio presso la Multisala Paolillo
Barletta - sabato 19 novembre 2022
2.06
Samantha Casella è stata ospite a Barletta presso la Multisala Paolillo per presentare il suo primo lungometraggio "Santa guerra" insieme a Enrico Paolillo, che ha firmato le musiche del film.
Nata a Faenza e dopo aver studiato presso la Scuola Holden del noto scrittore Alessandro Baricco, Casella ha presentato in anteprima mondiale, il 7 settembre 2022, durante la 79a Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, il suo lungometraggio dal fascino ipnotico, vincendo ben due premi: il premio Tangoo per il Cinema e il premio Festival del Cinema Italiano.
Tuttavia, "Santa guerra" non è la prima opera dell'ermetica artista. Dagli albori, la sua formazione si connota per la sperimentazione con il corto nel 2001 dal titolo "Juliette" fino alla realizzazione di circa una trentina di opere tra cortometraggi, documentari, videoclip e video arte.
Considerata una visionaria, la regista e sceneggiatrice italiana porta al centro del racconto il tema del trauma in viaggio in profondità nel "non luogo" dell'inconscio. Esplora le vie occulte del lato oscuro del cuore e della mente del suo personaggio: una giovane donna che deve elaborare il dolore per la perdita di un figlio. Al centro quindi, una vicenda traumatica, tema universale che accomuna l'essere umano, scandagliando tutte le fasi che ne procedono la risoluzione.
Nell'inconscio però, per definizione, le strade non sono lineare e battute, seguono logiche sconosciute ed è proprio questo misterio che la regista cerca di disvelare anche attraverso le scelte tecniche e narrative che compie nella struttura dell'opera. Misteri ed enigmi che si riflettono nella cifra stilistica con ganci chiari ai maestri del cinema, tra prosa, fantasia e surrealismo nello stile di Bergman e Lynch. Ulteriori ancoraggi di significato si ritrovano nella letteratura classica, con il mito di Orfeo e il suo viaggio negli inferi, in questo caso quelli della psiche.
Come reagisce la coscienza quando sta affrontando un lutto?
È la domanda a cui cerca di rispondere Casella con la sue atmosfere, le ambientazioni e la non linearità che la contraddistinguono. Hanno partecipato al successivo dialogo, Luigi Pannarale, Ordinario di Sociologia del Diritto presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università Aldo Moro di Bari, Tina Arbues, Presidente dell'Osservatorio Giulia e Rossella, l'Adgi Sezione di Trani, con i saluti istituzionali del sindaco Cosimo Cannito e dell'assessore alla cultura Oronzo Cilli. L'incontro è stato coordinato dalla giornalista Floriana Tolve che ha moderato l'incontro ponendo spunti interessanti di attualità e stimolando la conversazione intorno alle tematiche del femminile e del lutto.
Nata a Faenza e dopo aver studiato presso la Scuola Holden del noto scrittore Alessandro Baricco, Casella ha presentato in anteprima mondiale, il 7 settembre 2022, durante la 79a Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, il suo lungometraggio dal fascino ipnotico, vincendo ben due premi: il premio Tangoo per il Cinema e il premio Festival del Cinema Italiano.
Tuttavia, "Santa guerra" non è la prima opera dell'ermetica artista. Dagli albori, la sua formazione si connota per la sperimentazione con il corto nel 2001 dal titolo "Juliette" fino alla realizzazione di circa una trentina di opere tra cortometraggi, documentari, videoclip e video arte.
Considerata una visionaria, la regista e sceneggiatrice italiana porta al centro del racconto il tema del trauma in viaggio in profondità nel "non luogo" dell'inconscio. Esplora le vie occulte del lato oscuro del cuore e della mente del suo personaggio: una giovane donna che deve elaborare il dolore per la perdita di un figlio. Al centro quindi, una vicenda traumatica, tema universale che accomuna l'essere umano, scandagliando tutte le fasi che ne procedono la risoluzione.
Nell'inconscio però, per definizione, le strade non sono lineare e battute, seguono logiche sconosciute ed è proprio questo misterio che la regista cerca di disvelare anche attraverso le scelte tecniche e narrative che compie nella struttura dell'opera. Misteri ed enigmi che si riflettono nella cifra stilistica con ganci chiari ai maestri del cinema, tra prosa, fantasia e surrealismo nello stile di Bergman e Lynch. Ulteriori ancoraggi di significato si ritrovano nella letteratura classica, con il mito di Orfeo e il suo viaggio negli inferi, in questo caso quelli della psiche.
Come reagisce la coscienza quando sta affrontando un lutto?
È la domanda a cui cerca di rispondere Casella con la sue atmosfere, le ambientazioni e la non linearità che la contraddistinguono. Hanno partecipato al successivo dialogo, Luigi Pannarale, Ordinario di Sociologia del Diritto presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università Aldo Moro di Bari, Tina Arbues, Presidente dell'Osservatorio Giulia e Rossella, l'Adgi Sezione di Trani, con i saluti istituzionali del sindaco Cosimo Cannito e dell'assessore alla cultura Oronzo Cilli. L'incontro è stato coordinato dalla giornalista Floriana Tolve che ha moderato l'incontro ponendo spunti interessanti di attualità e stimolando la conversazione intorno alle tematiche del femminile e del lutto.