Politica
Polemiche sulla via intitolata a Domenico Senatore
La decisione scatena le ire di Forza Italia e Casapound
Barletta - domenica 16 ottobre 2016
Un dietrofront che ha provocato le ire di molti, quello del Sindaco Cascella, sulla decisione di intitolare una via cittadina a Domenico Senatore. Una decisione presa in seguito alla polemica sollevata da alcuni esponenti della maggioranza che hanno ritenuto inammissibile intitolare una via di Barletta all'aviatore barlettano.
Una decisione forte che ha causato le polemiche, arrivate tramite comunicato stampa, da parte di Dario Damiani (Capogruppo Forza Italia). Il capogruppo di FI trova la colpa di questo ripensamento nell'ondata polemica montata in questi ultimi giorni chiedendosi quali competenze storiche permettano a questi polemisti di negare al Maggiore Senatore una via intitolata a suo nome. Prosegue il comunicato accusando anche la giunta colpevole, secondo Damiani, di non essersi resi conto di ciò che è stato approvato all'unanimità: una sorte di "sindrome Dimaio" come la chiama il capogruppo dell'opposizione di cui sarebbe affetta anche la Commissione Toponomastica, colpevole di farsi svilire da "improvvisati giudici della storia" il cui passo indietro "sconfesserebbe loro stessi e tutti gli atti che approvano settimanalmente".
Alza la voce anche CasaPound che - in una nota molto più dura - manifesta il suo sconcerto per la decisione del primo cittadino di Barletta di non commemorare il Maggiore Senatore facendo anche i nomi dei consiglieri comunali Cannito, Campese e Doronzo, che vorrebbero impedire di celebrare un nostro concittadino esempio di grande onore e coraggio solo perché ha avuto la colpa di combattere dalla parte considerata 'sbagliata', almeno per alcuni componenti della giunta. Conclude la nota CPI con un invito al sindaco Cascella a tornare sui suoi passi e confermare l'attribuzione della via a Domenico Senatore "mettendo da parte l'anacronistico spirito antifascista e oscurantista di taluni esponenti politici".
La polemica si infittisce anche con l'intervento di Roberto Tarantino che sottolinea come la decisione di intitolare una via della città ad un membro dell'aviazione italiana che, secondo le scarse informazioni reperite, "a partire dal 1939, eseguì missioni segrete per il governo, prese parte a missioni di bombardamento in Tunisia e in Egitto partecipò allo sbarco sull'isola di Corfù (durante la campagna di Grecia) trasportando truppe destinate all'occupazione di Cefalonia e Zante e partecipò a bombardamenti su Malta, Giaffa, Tobruk, Caifa, Patrasso." Il presidente dell'ANPI della provincia BAT (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia) sottolinea come tutto questo sia incompatibile con una città come Barletta, il cui gonfalone si vanta di ben due medaglie d'oro per la resistenza. Conclude il professor Tarantino: "Mi auguro sindaco Cascella e assessori che l'adozione della delibera sia stata frutto di una errata valutazione, di una superficiale e frettolosa o della omessa lettura degli atti a supporto della proposta di intitolazione e che possiate riflettere e ritornare su quanto deliberato. Vi sarei grato se voleste dare riscontro alla presente nota e fornirmi copia del verbale della Commissione toponomastica con la documentazione relativa alla proposta discussa in Giunta".
Una decisione forte che ha causato le polemiche, arrivate tramite comunicato stampa, da parte di Dario Damiani (Capogruppo Forza Italia). Il capogruppo di FI trova la colpa di questo ripensamento nell'ondata polemica montata in questi ultimi giorni chiedendosi quali competenze storiche permettano a questi polemisti di negare al Maggiore Senatore una via intitolata a suo nome. Prosegue il comunicato accusando anche la giunta colpevole, secondo Damiani, di non essersi resi conto di ciò che è stato approvato all'unanimità: una sorte di "sindrome Dimaio" come la chiama il capogruppo dell'opposizione di cui sarebbe affetta anche la Commissione Toponomastica, colpevole di farsi svilire da "improvvisati giudici della storia" il cui passo indietro "sconfesserebbe loro stessi e tutti gli atti che approvano settimanalmente".
Alza la voce anche CasaPound che - in una nota molto più dura - manifesta il suo sconcerto per la decisione del primo cittadino di Barletta di non commemorare il Maggiore Senatore facendo anche i nomi dei consiglieri comunali Cannito, Campese e Doronzo, che vorrebbero impedire di celebrare un nostro concittadino esempio di grande onore e coraggio solo perché ha avuto la colpa di combattere dalla parte considerata 'sbagliata', almeno per alcuni componenti della giunta. Conclude la nota CPI con un invito al sindaco Cascella a tornare sui suoi passi e confermare l'attribuzione della via a Domenico Senatore "mettendo da parte l'anacronistico spirito antifascista e oscurantista di taluni esponenti politici".
La polemica si infittisce anche con l'intervento di Roberto Tarantino che sottolinea come la decisione di intitolare una via della città ad un membro dell'aviazione italiana che, secondo le scarse informazioni reperite, "a partire dal 1939, eseguì missioni segrete per il governo, prese parte a missioni di bombardamento in Tunisia e in Egitto partecipò allo sbarco sull'isola di Corfù (durante la campagna di Grecia) trasportando truppe destinate all'occupazione di Cefalonia e Zante e partecipò a bombardamenti su Malta, Giaffa, Tobruk, Caifa, Patrasso." Il presidente dell'ANPI della provincia BAT (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia) sottolinea come tutto questo sia incompatibile con una città come Barletta, il cui gonfalone si vanta di ben due medaglie d'oro per la resistenza. Conclude il professor Tarantino: "Mi auguro sindaco Cascella e assessori che l'adozione della delibera sia stata frutto di una errata valutazione, di una superficiale e frettolosa o della omessa lettura degli atti a supporto della proposta di intitolazione e che possiate riflettere e ritornare su quanto deliberato. Vi sarei grato se voleste dare riscontro alla presente nota e fornirmi copia del verbale della Commissione toponomastica con la documentazione relativa alla proposta discussa in Giunta".