
Attualità
Pini caduti in viale Regina Elena, il commento di Nino Vinella
Le parole del presidente dell'Archeoclub d'Italia
Barletta - domenica 27 aprile 2025
11.48
"Lo schianto dei pini su viale Regina Elena a Barletta sta diventando la notizia del giorno con tale sistematicità da prendere immediata posizione sulle conseguenze che genera nell'opinione pubblica il ripetersi continuativo e preoccupante ai danni del patrimonio arboreo cittadino".
Così il giornalista Nino Vinella, presidente di Archeoclub d'Italia APS.
"Viale Regina Elena è l'esempio macroscopico di come Barletta abbia migliorato ed allargato il suo panorama verso il rapporto fra il centro abitato e la litoranea di levante, fino agli Anni Trenta del Novecento conosciuta come area coltivata da ortalizi.
Fu il podestà ing. Arturo Boccassini in epoca fascista, anno 1938, a disegnare lo sviluppo in chiave turistica tracciando quell'arteria battezzata col nome della Regina consorte di Vittorio Emanuele III, consorte venuta dal Montenegro e contrassegnata da chiari simboli cari al Regime.
L'immagine che mostro è di quegli anni, con i pini appena piantati, gli stessi cresciuti anno dopo anno ma senza più quella cura che l'ing. Boccassini avrebbe voluto..."
Conclude Vinella: "Finita la seconda guerra mondiale e con essa la parentesi dei ruggenti anni culminati con la costruzione del Brigantino (allora chiamata Casina Lido), in epoca repubblicana viale Regina Elena è stato manipolato da interventi che ne hanno violato la complessiva funzionalità, compreso i pini mai curati da personale competente con i risultati che oggi denunciamo... Troppo tardi?
Le varie commissioni consiliari sull'ambiente e la politica di Barsa, le sigle ambientaliste e lo sdegno dell'opinione pubblica formano il mosaico di uno spettacolo indegno per la Città fra emergenza e pericolo costante. Mentre si continua a tenere il sistema scolastico fuori dall'educazione ambientale verso i ragazzi che subiscono immagini e notizie contraddittorie rispetto all'insegnamento".
Così il giornalista Nino Vinella, presidente di Archeoclub d'Italia APS.
"Viale Regina Elena è l'esempio macroscopico di come Barletta abbia migliorato ed allargato il suo panorama verso il rapporto fra il centro abitato e la litoranea di levante, fino agli Anni Trenta del Novecento conosciuta come area coltivata da ortalizi.
Fu il podestà ing. Arturo Boccassini in epoca fascista, anno 1938, a disegnare lo sviluppo in chiave turistica tracciando quell'arteria battezzata col nome della Regina consorte di Vittorio Emanuele III, consorte venuta dal Montenegro e contrassegnata da chiari simboli cari al Regime.
L'immagine che mostro è di quegli anni, con i pini appena piantati, gli stessi cresciuti anno dopo anno ma senza più quella cura che l'ing. Boccassini avrebbe voluto..."
Conclude Vinella: "Finita la seconda guerra mondiale e con essa la parentesi dei ruggenti anni culminati con la costruzione del Brigantino (allora chiamata Casina Lido), in epoca repubblicana viale Regina Elena è stato manipolato da interventi che ne hanno violato la complessiva funzionalità, compreso i pini mai curati da personale competente con i risultati che oggi denunciamo... Troppo tardi?
Le varie commissioni consiliari sull'ambiente e la politica di Barsa, le sigle ambientaliste e lo sdegno dell'opinione pubblica formano il mosaico di uno spettacolo indegno per la Città fra emergenza e pericolo costante. Mentre si continua a tenere il sistema scolastico fuori dall'educazione ambientale verso i ragazzi che subiscono immagini e notizie contraddittorie rispetto all'insegnamento".