Cronaca
Pietro Mennea, i fratelli impugnano il testamento del campionissimo barlettano
«Firma falsa, non era in condizioni di scrivere»
Barletta - giovedì 10 ottobre 2013
10.08
Tanto spesso dimenticato in vita, quanto evocato post-mortem. E' il destino di Pietro Paolo Mennea, campionissimo barlettano di atletica leggera, detentore per lunghi anni di diversi record su scala mondiale, eppure forse veramente onorato dalla sua città solo dopo la sua scomparsa, avvenuta lo scorso 21 marzo all'età di 61 anni. Ora il nome di Mennea torna sulle cronache per una vicenda familiare. I tre fratelli del velocista mondiale dei 200 metri,hanno impugnato il testamento dell'atleta, morto il 21 marzo scorso, in quanto ritengono che l'atto olografo non sia stato stilato da lui."Pietro -spiega Enzo Mennea, uno dei tre fratelli- era malato,si sottoponeva alla terapia del dolore e gli venivano somministrati farmaci,sia contro il cancro,sia per sedarlo. Una persona in quelle condizioni non ha né la capacità,né la lucidità di scrivere e di farlo in modo fluente".
Pietro Paolo Mennea voleva essere veloce. Prima ha sfidato il vento, poi gli avversari, poi solo se stesso. Così è riuscito a diventare il più grande atleta italiano di tutti i tempi. Ha corso da protagonista sulla scena mondiale per circa 20 anni in oltre 500 gare, ha battuto 2 primati mondiali, 8 primati europei, 33 record nazionali. Una corsa cominciata a 14 anni per guadagnare 500 lire, sfidando di sera le Alfa e le Porsche su viale Giannone, e sempre finendo davanti a loro, e passata attraverso cinque olimpiadi, quattro lauree e 23 libri. E' stato su libri, giornali e copertine per lungo tempo, ora torna in prima pagina con una storia avvolta nel mistero.
Pietro Paolo Mennea voleva essere veloce. Prima ha sfidato il vento, poi gli avversari, poi solo se stesso. Così è riuscito a diventare il più grande atleta italiano di tutti i tempi. Ha corso da protagonista sulla scena mondiale per circa 20 anni in oltre 500 gare, ha battuto 2 primati mondiali, 8 primati europei, 33 record nazionali. Una corsa cominciata a 14 anni per guadagnare 500 lire, sfidando di sera le Alfa e le Porsche su viale Giannone, e sempre finendo davanti a loro, e passata attraverso cinque olimpiadi, quattro lauree e 23 libri. E' stato su libri, giornali e copertine per lungo tempo, ora torna in prima pagina con una storia avvolta nel mistero.