Viva
Pietro Mennea, Disfida in "Sfide"
Emozioni e ricordi nella puntata andata ieri in onda su Rai3. Dalla palestra del "Cassandro" al record di Città del Messico
Barletta - martedì 10 settembre 2013
13.15
Da Salvatore Pallamolla a Allan Wells come avversari, dalla palestra all'aperto del "Cassandro" di Barletta alla pista del Luzhhniki di Mosca come luoghi di vittoria, battendo nel mezzo tanti avversari e...le auto su viale Giannone. Dagli allenamenti sulla Litoranea di Ponente, definita "la sua ossessione" da sua sorella Angela al Centro Federale di Formia, al famoso "ma lo fate mangiare?" di Carlo Vittori, frase pronunciata quando il celebre allenatore lo vide in pista per la prima volta. Tutto in un'ora, una condensazione di ricordi ed emozioni per tracciare la fisionomia di un uomo e un atleta per il quale senza ostacoli la vita non sarebbe stata tale.
Un solitario vero, che brillava di luce propria. Questo era Pietro Paolo Mennea, campionissimo barlettano di atletica leggera, detentore per lunghi anni di diversi record su scala mondiale. Ieri sera il suo ricordo, le sue gesta sportive e la sua figura di grandissimo professionista sono stati protagonisti della prima puntata della nuova stagione del contenitore televisivo "Sfide" su Rai 3: un'ora di filmati, aneddoti, testimonianze di parenti, amici e colleghi, che hanno tenuto incollati al televisore tantissimi barlettani e italiani. Correva il 12 settembre 1979, a Città del Messico, quando Mennea riscrisse per sempre le regole dello sport, stabilendo il record del mondo dei 200, in 19"72: un record durato 17 anni, che ha legato in eterno il nome della "Freccia del Sud" alla storia dell'atletica leggera italiana. Numeri che saranno protagonisti su scala nazionale tra domani e dopodomani, quando a Barletta e in altre sette città italiane (Formia, Genova, Grosseto, Milano, Rieti, Roma e Torino) si terrà il "Mennea-day".
Pietro Paolo Mennea voleva essere veloce. Prima ha sfidato il vento, poi gli avversari, poi solo se stesso. Così è riuscito a diventare il più grande atleta italiano di tutti i tempi. Ha corso da protagonista sulla scena mondiale per circa 20 anni in oltre 500 gare, ha battuto 2 primati mondiali, 8 primati europei, 33 record nazionali. Una corsa cominciata a 14 anni per guadagnare 500 lire, sfidando di sera le Alfa e le Porsche su viale Giannone, e sempre finendo davanti a loro, e passata attraverso cinque olimpiadi, quattro lauree e 23 libri. Il racconto puntuale ed emozionato del conduttore Alex Zanardi ci ha ancora una volta rievocato la sua grandezza. Un tuffo in un magnificente passato, realizzato con tecnica e poesia narrativa. Adesso non bisogna perdersi, non bisogna far sì che paura, egoismo e personalismi impediscano di raccogliere il suo percorso e di renderlo pubblico come esempio.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Un solitario vero, che brillava di luce propria. Questo era Pietro Paolo Mennea, campionissimo barlettano di atletica leggera, detentore per lunghi anni di diversi record su scala mondiale. Ieri sera il suo ricordo, le sue gesta sportive e la sua figura di grandissimo professionista sono stati protagonisti della prima puntata della nuova stagione del contenitore televisivo "Sfide" su Rai 3: un'ora di filmati, aneddoti, testimonianze di parenti, amici e colleghi, che hanno tenuto incollati al televisore tantissimi barlettani e italiani. Correva il 12 settembre 1979, a Città del Messico, quando Mennea riscrisse per sempre le regole dello sport, stabilendo il record del mondo dei 200, in 19"72: un record durato 17 anni, che ha legato in eterno il nome della "Freccia del Sud" alla storia dell'atletica leggera italiana. Numeri che saranno protagonisti su scala nazionale tra domani e dopodomani, quando a Barletta e in altre sette città italiane (Formia, Genova, Grosseto, Milano, Rieti, Roma e Torino) si terrà il "Mennea-day".
Pietro Paolo Mennea voleva essere veloce. Prima ha sfidato il vento, poi gli avversari, poi solo se stesso. Così è riuscito a diventare il più grande atleta italiano di tutti i tempi. Ha corso da protagonista sulla scena mondiale per circa 20 anni in oltre 500 gare, ha battuto 2 primati mondiali, 8 primati europei, 33 record nazionali. Una corsa cominciata a 14 anni per guadagnare 500 lire, sfidando di sera le Alfa e le Porsche su viale Giannone, e sempre finendo davanti a loro, e passata attraverso cinque olimpiadi, quattro lauree e 23 libri. Il racconto puntuale ed emozionato del conduttore Alex Zanardi ci ha ancora una volta rievocato la sua grandezza. Un tuffo in un magnificente passato, realizzato con tecnica e poesia narrativa. Adesso non bisogna perdersi, non bisogna far sì che paura, egoismo e personalismi impediscano di raccogliere il suo percorso e di renderlo pubblico come esempio.
(Twitter: @GuerraLuca88)