Politica
Piano Coste, riprende il percorso partecipativo
Nulla di nuovo sotto il sole
Barletta - mercoledì 29 gennaio 2014
0.52
"Un patrimonio da riscoprire": questo il titolo e le intenzioni che l'Amministrazione si pone, anche nelle parole dei saluti iniziali del sindaco Pasquale Cascella, dell'incontro che si è svolto nel pomeriggio di ieri nella sala Rossa del Castello di Barletta. Argomento il Piano coste, che ormai da anni è al centro di discussioni poiché si deve provvedere ad un Piano comunale che vada a recepire la LR. n.17/2006, cioè il Piano Regionale delle coste, cui ancora i 69 comuni costieri non hanno risposto.
L'assessore regionale Di Gioia, già a settembre aveva dato fretta minacciando commissariamenti ad acta per i comuni che ancora non avessero messo mano ai piani; ma poi c'è stato uno slittamento poiché si pensava che il Piano Coste cozzasse con il Piano Paesaggistico Regionale, che in alcune zone come a Barletta interviene sulle zone costiere, ma è stato accertato che così non è.
Il Comune di Barletta, in verità, aveva iniziato il suo cammino progettuale con l'Amministrazione Maffei. Con l'incontro di ieri si è voluto riprendere quel percorso partecipativo e di discussione con operatori turistici locali, associazioni e cittadini, che già in maniera un po' annacquata era stata intrapresa dall'allora Amministrazione e dall'allora assessore Pietro Sciusco. Le facce erano più o meno sempre le stesse, un per la scarsa pubblicizzazione dell'incontro, ma forse anche per un diffuso disinteresse della cittadinanza a cui forse non è ben chiaro che il tema riguarda un possibile sviluppo della città dal punto di vista economico, turistico, sociale e ambientale.
Dopo i saluti del Sindaco, in cui è tornato sul Consiglio Comunale di lunedì riferendo: «Ho avvertito emotivamente uno strappo», è intervenuta, nelle vesti di padrona di casa, l'assessore alle Politiche urbane, Azzurra Pelle, e il dirigente del settore Demanio della Regione Puglia, Giovanni Vitofrancesco. Questi ha insistito sui principi della legge che vanno verso l'aumento del target di utenze delle nostre coste, possibile non con miracoli ma con un miglioramento degli standard qualitativi dell'offerta. L'intento della legge è la moderazione fra interessi pubblici e privati, coordinati dalla Regione, ma com'è espresso da una sua suggestiva similitudine: «Il Piano regionale è la cornice del quadro, i Comuni costieri devono mettere i colori». Assodato che come noto le concessioni agli stabilimenti privati sono state rinnovate fino al 2020, si vuole intervenire in cosa questi possono offrire in termini di valorizzazione del territorio.
Gli interventi non sono mancati di tecnici e politici presenti, ma l'incontro non ha certo avuto quel senso utilitaristico che si era proposto. Si è fatto uno scarica barile tra i vari Enti territoriali, ma in concreto nulla.
L'assessore regionale Di Gioia, già a settembre aveva dato fretta minacciando commissariamenti ad acta per i comuni che ancora non avessero messo mano ai piani; ma poi c'è stato uno slittamento poiché si pensava che il Piano Coste cozzasse con il Piano Paesaggistico Regionale, che in alcune zone come a Barletta interviene sulle zone costiere, ma è stato accertato che così non è.
Il Comune di Barletta, in verità, aveva iniziato il suo cammino progettuale con l'Amministrazione Maffei. Con l'incontro di ieri si è voluto riprendere quel percorso partecipativo e di discussione con operatori turistici locali, associazioni e cittadini, che già in maniera un po' annacquata era stata intrapresa dall'allora Amministrazione e dall'allora assessore Pietro Sciusco. Le facce erano più o meno sempre le stesse, un per la scarsa pubblicizzazione dell'incontro, ma forse anche per un diffuso disinteresse della cittadinanza a cui forse non è ben chiaro che il tema riguarda un possibile sviluppo della città dal punto di vista economico, turistico, sociale e ambientale.
Dopo i saluti del Sindaco, in cui è tornato sul Consiglio Comunale di lunedì riferendo: «Ho avvertito emotivamente uno strappo», è intervenuta, nelle vesti di padrona di casa, l'assessore alle Politiche urbane, Azzurra Pelle, e il dirigente del settore Demanio della Regione Puglia, Giovanni Vitofrancesco. Questi ha insistito sui principi della legge che vanno verso l'aumento del target di utenze delle nostre coste, possibile non con miracoli ma con un miglioramento degli standard qualitativi dell'offerta. L'intento della legge è la moderazione fra interessi pubblici e privati, coordinati dalla Regione, ma com'è espresso da una sua suggestiva similitudine: «Il Piano regionale è la cornice del quadro, i Comuni costieri devono mettere i colori». Assodato che come noto le concessioni agli stabilimenti privati sono state rinnovate fino al 2020, si vuole intervenire in cosa questi possono offrire in termini di valorizzazione del territorio.
Gli interventi non sono mancati di tecnici e politici presenti, ma l'incontro non ha certo avuto quel senso utilitaristico che si era proposto. Si è fatto uno scarica barile tra i vari Enti territoriali, ma in concreto nulla.