Scuola e Lavoro
Pesca, aumento giornate di fermo: preoccupazione della Flai Cgil Bat
Nel decreto pubblicato dal Mipaaf sono previste giornate aggiuntive al fermo pesca a strascico nel 2021
Barletta - mercoledì 24 febbraio 2021
Comunicato Stampa
Aumentano nel 2021 le giornate di fermo per la pesca a strascico, passando da 30 giorni ad ulteriori stop da 15 a 30 giorni per barche inferiori ai 24 metri e fino a 40 giorni per quelle di lunghezza superiore. Lo prevede l'ultimo decreto del Mipaaf pubblicato nei giorni scorsi. "Un ulteriore colpo al settore già in crisi, a causa della pandemia ma non solo. Servono subito correttivi", sostiene la Flai Cgil Bat "altrimenti le ricadute occupazionali potrebbero essere drammatiche".
"Una tegola che cade su un settore in enorme difficoltà con una decisione che necessariamente deve essere rivista perché praticamente non percorribile per la sopravvivenza del settore e degli stessi lavoratori. Nelle marinerie della provincia Bat, come in tutte il resto delle marinerie d'Italia, l'emergenza sanitaria del Covid-19 ha avuto gravi ricadute economiche e occupazionali nel settore della pesca che ha messo già a dura prova la tenuta del settore. L'attività di pesca si era già ridotta notevolmente avendo, almeno nella prima fase, una riduzione quasi totale determinando di conseguenza il crollo dell'intero settore della pesca. Un comparto che viveva già precedentemente una crisi e che per varie ragioni non riesce più ad essere attrattivo per le nuove generazioni", spiega il segretario generale della Flai Bat, Gaetano Riglietti.
"Le imprese di pesca hanno bisogno di certezze per il futuro di questo settore, ma nello stesso tempo ai lavoratori vanno garantite anche prospettive future affinché il settore non sia abbandonato da tutti e dimenticato. Già lo stop and go derivante dalle misure di contenimento del contagio dei ristoranti o con le aperture solo a pranzo di questa categoria di pubblici esercizi ha inciso molto sul settore della pesca ma di questo aspetto che a cascata ha investito le marinerie poco o nulla si dice", aggiunge Dora Lacerenza, segreteria della Flai Cgil Bat.
"Noi della Flai saremo vicini ai lavoratori del settore garantendo il nostro impegno ad assumere tutte le iniziative necessarie per garantire la sopravvivenza del settore", concludono dalla segreteria delle Flai Cgil Bat.
"Una tegola che cade su un settore in enorme difficoltà con una decisione che necessariamente deve essere rivista perché praticamente non percorribile per la sopravvivenza del settore e degli stessi lavoratori. Nelle marinerie della provincia Bat, come in tutte il resto delle marinerie d'Italia, l'emergenza sanitaria del Covid-19 ha avuto gravi ricadute economiche e occupazionali nel settore della pesca che ha messo già a dura prova la tenuta del settore. L'attività di pesca si era già ridotta notevolmente avendo, almeno nella prima fase, una riduzione quasi totale determinando di conseguenza il crollo dell'intero settore della pesca. Un comparto che viveva già precedentemente una crisi e che per varie ragioni non riesce più ad essere attrattivo per le nuove generazioni", spiega il segretario generale della Flai Bat, Gaetano Riglietti.
"Le imprese di pesca hanno bisogno di certezze per il futuro di questo settore, ma nello stesso tempo ai lavoratori vanno garantite anche prospettive future affinché il settore non sia abbandonato da tutti e dimenticato. Già lo stop and go derivante dalle misure di contenimento del contagio dei ristoranti o con le aperture solo a pranzo di questa categoria di pubblici esercizi ha inciso molto sul settore della pesca ma di questo aspetto che a cascata ha investito le marinerie poco o nulla si dice", aggiunge Dora Lacerenza, segreteria della Flai Cgil Bat.
"Noi della Flai saremo vicini ai lavoratori del settore garantendo il nostro impegno ad assumere tutte le iniziative necessarie per garantire la sopravvivenza del settore", concludono dalla segreteria delle Flai Cgil Bat.