Scuola e Lavoro
«Personale precario e assenza di confronto», la nota della Funzione Pubblica Cgil Bat
L'intervento dopo le segnalazioni di carenza personale nei pronto soccorso della provincia
Barletta - lunedì 8 novembre 2021
9.56 Comunicato Stampa
«Leggiamo da più parti della situazione di grave carenza di personale medico nei Pronto Soccorso della BAT. Il fenomeno è noto, assai diffuso, con origini molto lontane nel tempo, infinitamente complesso e di difficile soluzione, soprattutto quando le soluzioni pensate sono troppo semplici e non di sistema». È quanto si legge nella nota diramata dal coordinamento FP della Cgil Barletta-Andria-Trani.
«Il livello decisionale per le possibili soluzioni, sia chiaro, supera quello locale ma anche nascondere la testa sotto la sabbia non è una buona soluzione. Ed infatti la non-politica, adottata nella nostra Azienda, di disinteressarsi del tema della medicina di emergenza/urgenza sta mostrando tutta la sua drammaticità.
L'assenza di confronto ed ascolto, la scomparsa dell'attività concorsuale costante nel tempo per la scelta di personale medico a tempo indeterminato, certamente ci priva della possibilità, seppur scarsa, di individuare professionisti disposti a ricoprire i ruoli vacanti; la scelta poi, di utilizzare solo personale precario ed a tempo determinato (quasi sempre per contratti da due-tre mesi) ha mostrato tutti i suoi limiti per lo scarsissimo appeal senza voler minimamente considerare le ricadute sulla qualità dell'assistenza.
La qualità sempre meno elevata del management negli anni, sempre più autoreferenziale e chiuso al confronto competente, che ha da tempo dimenticato il significato del fine ultimo di un sistema sanitario pubblico, non aiuta nella ricerca di correttivi, anche solo parziali, al gravissimo problema».
«Il livello decisionale per le possibili soluzioni, sia chiaro, supera quello locale ma anche nascondere la testa sotto la sabbia non è una buona soluzione. Ed infatti la non-politica, adottata nella nostra Azienda, di disinteressarsi del tema della medicina di emergenza/urgenza sta mostrando tutta la sua drammaticità.
L'assenza di confronto ed ascolto, la scomparsa dell'attività concorsuale costante nel tempo per la scelta di personale medico a tempo indeterminato, certamente ci priva della possibilità, seppur scarsa, di individuare professionisti disposti a ricoprire i ruoli vacanti; la scelta poi, di utilizzare solo personale precario ed a tempo determinato (quasi sempre per contratti da due-tre mesi) ha mostrato tutti i suoi limiti per lo scarsissimo appeal senza voler minimamente considerare le ricadute sulla qualità dell'assistenza.
La qualità sempre meno elevata del management negli anni, sempre più autoreferenziale e chiuso al confronto competente, che ha da tempo dimenticato il significato del fine ultimo di un sistema sanitario pubblico, non aiuta nella ricerca di correttivi, anche solo parziali, al gravissimo problema».