Politica
«Perchè lascio il Pd», lettera di dimissioni di Franco Ruta
Il consigliere comunale passa sul fronte del Sel. «Ho taciuto per troppo tempo»
Barletta - sabato 14 aprile 2012
17.52
«Ho aderito con grande speranza al progetto del Partito Democratico, contribuendo a fondarlo a Barletta e onorandomi delle cariche all'interno della Assemblea Regionale, nell' Esecutivo Provinciale e nel Coordinamento Cittadino». E' la lettera di "dimissioni" dal Partito Democratico del consigliere comunale Franco Ruta, che invece si imbarca sulla nave si Sel. «Stanco di far politica in un partito, che da troppo tempo si trascina in una lunga catena di azioni\situazioni, tutte tendenti al posizionamento personale all'interno dell'amministrazione.
Il Pd doveva essere un "partito nuovo, non un nuovo partito". Quel partito che attraverso il rinnovamento di se stesso e del sistema politico italiano, si proponeva di costituire il principale elemento del ricambio politico dell'intero Paese, il perno dell'Italia Nuova. Doveva, quindi, essere l'attore di un vero cambiamento morale e civile, prima ancora che politico. La stagione dell'entusiasmo e della speranza è durata ben poco. L'ingresso di forze e soggetti, senza alcuna cultura politica e senza una vera adesione ai principi costituenti, hanno realizzato una vera e propria controriforma riportando indietro di decenni l'orologio del partito. Da forza innovatrice e riformatrice, il Pd è diventato nei fatti un partito di conservazione dell'esistente ed impotente rispetto alle esigenze di profondo cambiamento che la società barlettana ed italiana attende e di cui il sistema paese ha urgente bisogno. Tanti i motivi di disagio, a fronte di un successo elettorale, la scarsità di proposte politiche è evidente,il partito è vissuto, non più come un luogo di confronto in cui selezionare idee e uomini migliori per il bene comune, ma bensì come luogo in cui la prova muscolare fatta di voti e tessere è l'unico dogma a cui far riferimento.
Ho taciuto per troppo tempo, fedele all'insegnamento dei padri del rispetto del partito. Sono tante le questioni su cui il PD ha opportunamente evitato di effettuare analisi interne e di prendere posizione pubbliche, abbiamo taciuto sulle tante\troppe deroghe allo statuto ed al codice etico, il silenzio che ha accompagnato le dimissioni di Franco Caputo da Segretario, la successiva gestione da parte del Segretario Provinciale, che in circa un anno di commissariamento non riusciva a dirimere una sola questione sul tappeto, un anno in cui la nostra città è stata attraversata da lutti e tragedie, il dilagare degli atti di delinquenza che stanno portando la nostra città, sempre più presente nelle prime pagine di cronaca nera. La politica con la P maiuscola deve dare un colpo di reni e ritornare a parlarsi e a trovare soluzioni per il futuro di questa città. Ho voglia di far politica per il bene della città, credo di poter fornire un supporto di idee per il bene comune.
La crisi economica politica del nostro paese con la fine del ventennio Berlusconiano, sta portando un arretramento sul terreno delle conquiste sociali e sindacali, un nuovo liberismo sta affrontando la crisi, partendo dall'attacco delle tutele dei lavoratori e dei soggetti più deboli della società. Si sta per aprire una nuova fase politica in cui le forze della sinistra, hanno l'obbligo di rivedere le vecchie divisioni e di proporsi come un unico soggetto a difesa delle classi più deboli.
Uno dei fattori positivi delle ultime elezioni amministrative è stato il ritorno in Consiglio Comunale dei simboli della Sinistra Italiana, rappresentati da Sinistra Ecologia e Libertà e Federazione della Sinistra, loro hanno raccolto il testimone dell'elettorato "ex DS", l'apporto positivo di queste forze all'interno del Consiglio Comunale è evidente. Come sono convinto che la parte più importante del progetto PD siano le idee e la speranza che lo costituirono. Con tutti coloro che le conservano, sò che ci ritroveremo da qualche parte, un giorno.
Ho potuto osservare la serietà dell'azione amministrativa della classe dirigente di SEL, a loro chiedo di poter aderire al partito nel rispetto delle regole e dello statuto».
Il Pd doveva essere un "partito nuovo, non un nuovo partito". Quel partito che attraverso il rinnovamento di se stesso e del sistema politico italiano, si proponeva di costituire il principale elemento del ricambio politico dell'intero Paese, il perno dell'Italia Nuova. Doveva, quindi, essere l'attore di un vero cambiamento morale e civile, prima ancora che politico. La stagione dell'entusiasmo e della speranza è durata ben poco. L'ingresso di forze e soggetti, senza alcuna cultura politica e senza una vera adesione ai principi costituenti, hanno realizzato una vera e propria controriforma riportando indietro di decenni l'orologio del partito. Da forza innovatrice e riformatrice, il Pd è diventato nei fatti un partito di conservazione dell'esistente ed impotente rispetto alle esigenze di profondo cambiamento che la società barlettana ed italiana attende e di cui il sistema paese ha urgente bisogno. Tanti i motivi di disagio, a fronte di un successo elettorale, la scarsità di proposte politiche è evidente,il partito è vissuto, non più come un luogo di confronto in cui selezionare idee e uomini migliori per il bene comune, ma bensì come luogo in cui la prova muscolare fatta di voti e tessere è l'unico dogma a cui far riferimento.
Ho taciuto per troppo tempo, fedele all'insegnamento dei padri del rispetto del partito. Sono tante le questioni su cui il PD ha opportunamente evitato di effettuare analisi interne e di prendere posizione pubbliche, abbiamo taciuto sulle tante\troppe deroghe allo statuto ed al codice etico, il silenzio che ha accompagnato le dimissioni di Franco Caputo da Segretario, la successiva gestione da parte del Segretario Provinciale, che in circa un anno di commissariamento non riusciva a dirimere una sola questione sul tappeto, un anno in cui la nostra città è stata attraversata da lutti e tragedie, il dilagare degli atti di delinquenza che stanno portando la nostra città, sempre più presente nelle prime pagine di cronaca nera. La politica con la P maiuscola deve dare un colpo di reni e ritornare a parlarsi e a trovare soluzioni per il futuro di questa città. Ho voglia di far politica per il bene della città, credo di poter fornire un supporto di idee per il bene comune.
La crisi economica politica del nostro paese con la fine del ventennio Berlusconiano, sta portando un arretramento sul terreno delle conquiste sociali e sindacali, un nuovo liberismo sta affrontando la crisi, partendo dall'attacco delle tutele dei lavoratori e dei soggetti più deboli della società. Si sta per aprire una nuova fase politica in cui le forze della sinistra, hanno l'obbligo di rivedere le vecchie divisioni e di proporsi come un unico soggetto a difesa delle classi più deboli.
Uno dei fattori positivi delle ultime elezioni amministrative è stato il ritorno in Consiglio Comunale dei simboli della Sinistra Italiana, rappresentati da Sinistra Ecologia e Libertà e Federazione della Sinistra, loro hanno raccolto il testimone dell'elettorato "ex DS", l'apporto positivo di queste forze all'interno del Consiglio Comunale è evidente. Come sono convinto che la parte più importante del progetto PD siano le idee e la speranza che lo costituirono. Con tutti coloro che le conservano, sò che ci ritroveremo da qualche parte, un giorno.
Ho potuto osservare la serietà dell'azione amministrativa della classe dirigente di SEL, a loro chiedo di poter aderire al partito nel rispetto delle regole e dello statuto».