La città
Pasquale Filannino: «Ho 70 anni e correre mi rende felice»
A dicembre parteciperà alla maratona di Honolulu (Hawaii) insieme ad alcuni compagni di Barletta Sportiva
Barletta - venerdì 3 novembre 2017
14.01
L'età anagrafica è un semplice numero e la storia del runner Pasquale Filannino rappresenta una valida dimostrazione. Attualmente, ha partecipato a 20 maratone. 5 competizioni solo nel 2017, salendo sul podio più alto nella sua categoria.
«Circa dieci anni fa è giunto il momento di lasciare il corpo della Guardia di Finanza e andare in pensione. Un momento che ti segna profondamente, se come me hai tanta voglia di sfide. Ho indossato pantaloncini e scarpette, pronto a testare la mia resistenza. Ricordo ancora quel giorno: ho camminato all'incirca per 10km; non sapevo di preciso dove fossi diretto…io camminavo ed ero felice». Pian piano il suo passo è diventato più veloce, allenandosi quasi ogni giorno lungo il litorale "Pietro Mennea" e le strade di campagna. «Qualsiasi strada percorribile è stata battezzata con il sudore di noi runner. I corridori non vedono strade o sentieri, solo piste percorribili». Da quel giorno la sua vita è cambiata per davvero, perché correre non vuol dire solo ambire a un risultato, correre vuol dire sorridere. «L'associazione Barletta Sportiva è un nucleo in grado di accogliere tutti coloro che condividono la passione che tanto amiamo e ci diverte, ovvero, la corsa. Se non ci divertissimo, chi ce lo farebbe fare?».
Correre vuol dire superare se stessi e il proprio tempo migliore. Per il signor Pasquale è questa la più grande gratificazione. «A livello amatoriale, salire sul gradino più alto è solo una vittoria personale, poiché il primo posto non è altro che un risultato effimero. Qualcun altro sarà in grado di superare il tuo best time e "rubarti" la scena. Per questa ragione, i nostri piedi devono essere ben piantati per terra e ricordarci di correre veloce e tagliare quel traguardo». Una grande contraddizione non trovate? Restare fermi e correre allo stesso tempo. Quando racconta del suo tempo migliore 3:13:45, gli occhi del nostro intervistato s'illuminano. «Ho conseguito tale risultato nel 2011 durante la maratona internazionale di Firenze. Prima di cominciare ho detto al mio cuore: non ti fermare, portami al traguardo». Questa stessa frase l'ha ripetuta a New York, a Berlino e Roma. La ripeterà anche in occasione della maratona di Honolulu (Hawaii) in programma il 10 dicembre. Partiranno per questa grande avventura 12 corridori della squadra di Barletta Sportiva. «Una maratona non si può improvvisare – conclude Pasquale Filannino – dunque fino alla nostra partenza si prospetta un duro allenamento».
«Circa dieci anni fa è giunto il momento di lasciare il corpo della Guardia di Finanza e andare in pensione. Un momento che ti segna profondamente, se come me hai tanta voglia di sfide. Ho indossato pantaloncini e scarpette, pronto a testare la mia resistenza. Ricordo ancora quel giorno: ho camminato all'incirca per 10km; non sapevo di preciso dove fossi diretto…io camminavo ed ero felice». Pian piano il suo passo è diventato più veloce, allenandosi quasi ogni giorno lungo il litorale "Pietro Mennea" e le strade di campagna. «Qualsiasi strada percorribile è stata battezzata con il sudore di noi runner. I corridori non vedono strade o sentieri, solo piste percorribili». Da quel giorno la sua vita è cambiata per davvero, perché correre non vuol dire solo ambire a un risultato, correre vuol dire sorridere. «L'associazione Barletta Sportiva è un nucleo in grado di accogliere tutti coloro che condividono la passione che tanto amiamo e ci diverte, ovvero, la corsa. Se non ci divertissimo, chi ce lo farebbe fare?».
Correre vuol dire superare se stessi e il proprio tempo migliore. Per il signor Pasquale è questa la più grande gratificazione. «A livello amatoriale, salire sul gradino più alto è solo una vittoria personale, poiché il primo posto non è altro che un risultato effimero. Qualcun altro sarà in grado di superare il tuo best time e "rubarti" la scena. Per questa ragione, i nostri piedi devono essere ben piantati per terra e ricordarci di correre veloce e tagliare quel traguardo». Una grande contraddizione non trovate? Restare fermi e correre allo stesso tempo. Quando racconta del suo tempo migliore 3:13:45, gli occhi del nostro intervistato s'illuminano. «Ho conseguito tale risultato nel 2011 durante la maratona internazionale di Firenze. Prima di cominciare ho detto al mio cuore: non ti fermare, portami al traguardo». Questa stessa frase l'ha ripetuta a New York, a Berlino e Roma. La ripeterà anche in occasione della maratona di Honolulu (Hawaii) in programma il 10 dicembre. Partiranno per questa grande avventura 12 corridori della squadra di Barletta Sportiva. «Una maratona non si può improvvisare – conclude Pasquale Filannino – dunque fino alla nostra partenza si prospetta un duro allenamento».