Parco eolico nel mare di Barletta, il Comune non ci sta
Richiesti maggiori approfondimenti sull’opera: Cannito scrive al Ministero
Dibattito in commissione "Ambiente"
Il sindaco della città di Barletta Cosimo Cannito, durante una riunione della VII Commissione Consiliare Permanente "Ambiente, Verde pubblico, Servizi pubblici" a cui ha partecipato anche l'ing. Michele Scoppio, Amministratore Unico di Hope Group, aveva espresso alcune perplessità, chiedendo in particolare delucidazioni sulle motivazioni di scelta della città di Barletta come punto di approdo dell'impianto, le misure di compensazione ambientale e i benefici concreti per la città.Il confronto sta avvenendo in questa delicata fase dell'operazione, quella della richiesta della VIA (Valutazione di Impatto Ambientale), che comporta infatti la richiesta di parere non vincolante delle amministrazioni interessate dall'intervento.
74 turbine in mare e un cavidotto in città
In base a quanto si può leggere sul sito ufficiale di Hope Group, azienda italiana attiva nella progettazione di impianti rinnovabili, che realizzerà l'opera in joint venture con la piattaforma Galileo, l'impianto offshore di produzione di energia eolica e "verde" che funziona mediante lo sfruttamento del vento nel mare Adriatico prevede l'installazione di 74 turbine eoliche, dalla potenza di 15 MW ciascuna.Sebbene – secondo il progetto - le turbine vere e proprie sorgeranno a 40 chilometri al largo della costa che va da Bari sino a nord di Barletta, ciò che desta preoccupazione è la realizzazione di alcune opere che ricadrebbero nel territorio cittadino, a partire dal cavidotto la cui realizzazione è prevista nella zona sud di Barletta. Si tratta dell'insieme delle condutture adibite al passaggio di cavi elettrici che attraverseranno il sottosuolo dalla costa sino all'entroterra.Perplessità nel parere del Comune di Barletta
Nelle procedure per la richiesta della VIA, è stato inviato al MASE (Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica) il parere del Comune di Barletta – rinvenibile sul sito del Ministero insieme a tutta la documentazione legata al progetto Barium Bay. Nella nota a firma del sindaco e del dirigente comunale all'Ambiente Ernesto Bernardini si fa riferimento in particolar modo all'approdo interrato del cavidotto, che verrebbe realizzato nella zona dell'ex vicinale Misericordia, "il cui sottosuolo è già attraversato da diversi sottoservizi pubblici (fognatura nera, bianca, elettricità, pubblica illuminazione, ecc.)" che vanno a servire la zona produttiva di via Trani. "Manca da parte dell'amministrazione comunale ogni preventiva forma di assenso che abiliti la previsione dell'attraversamento sotterraneo di questo cavidotto" si legge ancora, con potenziali conseguenze per i servizi dell'area di via Trani. Le problematiche sono legate anche al "mancato adeguato censimento di tutti i sottoservizi". Infine si legge: "Non è stata proposta l'alternativa, paesaggisticamente meno impattante, dell'interramento dell'intero elettrodotto".L'amministratore di Hope Group, in sede di commissione consiliare a Barletta, aveva chiarito che "il progetto della rete di connessione segue le prescrizioni dettate da TERNA spa, gestore dell'energia prodotta dall'impianto", aggiungendo anche che:
Il prossimo step al momento è previsto per il giorno 24 ottobre, data di convocazione della prossima seduta della Commissione Ambiente. Alla riunione sono stati invitati il neo assessore all'Ambiente Pier Paolo Grimaldi e il dirigente Bernardini."La TERNA spa ha scelto Barletta come approdo perché lo ha ritenuto il punto meno impattante dal punto di vista ambientale e il tratto off-shore ideale per poter emettere la potenza richiesta. Ritiene che per la città è una opportunità, sia dal punto di vista di occupazionale, che di sviluppo del territorio".