Eventi
Paolo Villaggio al Teatro Curci, protestano ma non tutti
Riflessione sulle parole del comico. «Si rispettino le libere individualità di pensiero»
Barletta - sabato 12 gennaio 2013
La grandezza, almeno artistica, di Paolo Villaggio non si discute. Da pochi giorni il geniale scrittore e comico genovese ha compiuto ottant'anni in una vita piena di successi e risate donate. L'inventore di una comicità ai limiti dell'assurdo, grottesca e paradossale, ci ha fatto dono di personaggi come il ragioniere Ugo Fantozzi, sua creazione letteraria e poi protagonista di una decina di film. Banali e divertenti per i bambini, ma profondi, ironici e arguti per un pubblico più attento e adulto. Una comicità pungente e satirica che ha trovato posto anche nel piccolo schermo già negli anni Sessanta. Da qui poi Renzo Arbore. Ha lavorato con i più grandi come Fellini, Gassman, Pupi Avati. L'umorismo è pirandelliano cioè di riflessione. Dunque il suo valore artistico non è sindacabile.
Ieri sera era al Teatro Curci di Barletta con lo spettacolo "La corazzata Potemkin", una sorta di amarcord per ripercorrere la sua vita e la sua carriera attraverso filmati e lettere, anche per ricordare alcuni suoi colleghi e amici. Recentemente però si è parlato di lui non per le sue doti artistiche, ma per alcune sue dichiarazioni rilasciate a seguito delle Paralimpiadi 2012 di Londra: «La mia non è crudeltà ma è crudele esaltare una finta pietà. Questo è ipocrita Non fa ridere una partita di pallacanestro di gente seduta in sedia a rotelle. Io non le guardo, fa tristezza vedere gente che si trascina sulla sedia con arti artificiali. Mi sembra un po' fastidioso, non è divertente».
Per contestare ciò, alcune associazioni locali di disabili e la Rete cittadina per la disabilità si sono incontrati davanti al Curci per porgere un saluto particolare all'artista. Non credo che tutti i disabili si siano sentiti offesi da quelle parole. Mancare di rispetto lo fa chi predica bene e razzola male, chi non risolve i problemi delle barriere architettoniche pur avendone potere, chi mostra solo un pietistico interessamento verso i disabili. Nello sport, ma non solo, si mettono a frutto le diverse abilità. Impariamo tutti a rispettare ed evidenziare le libere individualità di pensiero. Protestiamo se non siamo d'accordo, ma non credo che la richiesta alle Istituzioni di annullare lo spettacolo barlettano rientri nelle più sane e democratiche forme di disaccordo, per una questione quanto mai opinabile. Si esagera.
Con questo non assolvo Villaggio per le parole utilizzate. Io la voglio legger così: "Che senso ha crearci un'immagine mondiale positiva e attenta al mondo dei disabili, se poi la realtà va in un'altra direzione?". Se non altro ci ha fatto riflettere sull'argomento, poi è chiaro che le sue parole sono state, come avrebbe detto lui, "una cagata pazzesca".
Ieri sera era al Teatro Curci di Barletta con lo spettacolo "La corazzata Potemkin", una sorta di amarcord per ripercorrere la sua vita e la sua carriera attraverso filmati e lettere, anche per ricordare alcuni suoi colleghi e amici. Recentemente però si è parlato di lui non per le sue doti artistiche, ma per alcune sue dichiarazioni rilasciate a seguito delle Paralimpiadi 2012 di Londra: «La mia non è crudeltà ma è crudele esaltare una finta pietà. Questo è ipocrita Non fa ridere una partita di pallacanestro di gente seduta in sedia a rotelle. Io non le guardo, fa tristezza vedere gente che si trascina sulla sedia con arti artificiali. Mi sembra un po' fastidioso, non è divertente».
Per contestare ciò, alcune associazioni locali di disabili e la Rete cittadina per la disabilità si sono incontrati davanti al Curci per porgere un saluto particolare all'artista. Non credo che tutti i disabili si siano sentiti offesi da quelle parole. Mancare di rispetto lo fa chi predica bene e razzola male, chi non risolve i problemi delle barriere architettoniche pur avendone potere, chi mostra solo un pietistico interessamento verso i disabili. Nello sport, ma non solo, si mettono a frutto le diverse abilità. Impariamo tutti a rispettare ed evidenziare le libere individualità di pensiero. Protestiamo se non siamo d'accordo, ma non credo che la richiesta alle Istituzioni di annullare lo spettacolo barlettano rientri nelle più sane e democratiche forme di disaccordo, per una questione quanto mai opinabile. Si esagera.
Con questo non assolvo Villaggio per le parole utilizzate. Io la voglio legger così: "Che senso ha crearci un'immagine mondiale positiva e attenta al mondo dei disabili, se poi la realtà va in un'altra direzione?". Se non altro ci ha fatto riflettere sull'argomento, poi è chiaro che le sue parole sono state, come avrebbe detto lui, "una cagata pazzesca".