Religioni
Padre Saverio Paolillo incontra gli studenti del “Cassandro Fermi Nervi”
Il missionario comboniano è stato ospite dell'Istituto, che lo ha accolto con grande gioia
Barletta - lunedì 15 gennaio 2024
11.08
Durante la giornata di venerdì gli studenti hanno avuto la possibilità di incontrare il missionario comboniano Padre Saverio Paolillo, di origini barlettane, uno dei grandi testimoni della chiesa dei poveri e un grande militante della pace e della nonviolenza, difensore dei diritti umani e ambientali.
Nel 1986 ha deciso di lasciare tutto e di trasferirsi nella più miserabile e spaventosa baraccopoli di San Paolo. Una specie di inferno dantesco. In tutti questi anni opera cercando di ricostruire la comunità, organizzando delle cooperative di donne sottratte alla prostituzione, di adolescenti e di poveri.
Una missione, la sua che ha rivoluzionato la vita di tanti ragazzi destinati alla violenza denunciata continuamente da Padre Saverio il quale afferma che ogni persona ha la sua dignità e questa non può essere misconosciuta in nessun caso e per nessun motivo.
In tutti questi anni ha condiviso la vita con i baraccati, abitando nei quartieri periferici tra i poveri, stando insieme a loro, ultimo in mezzo agli ultimi, cercando di ridare a questi dignità, diritti e speranza.
Ha svolto la sua "missione" per la legalità e la giustizia e continua a portare avanti le sue battaglie umane e civili. L'incontro con le ragazze e i ragazzi dell'Istituto, è stato importante e valido dal punto di vista didattico e formativo: il suo incontro con gli studenti per un'educazione allo sviluppo e alla collaborazione internazionale, può diventare un'esperienza e un'occasione di approfondimento di argomenti plurisdisciplinari.
La sua narrazione ha stimolato la riflessione su valori quali la giustizia, la solidarietà, la responsabilità e la pace, con anche l'obbiettivo di suscitare negli alunni la gioia dell'incontro con il diverso, l'attenzione ai più poveri. Scopo dell'incontro è stato far riflettere i ragazzi sui diritti dei bambini e degli adolescenti non sempre tutelati e rispettati, e attraverso questa riflessione cambiare lo sguardo verso ogni uomo, più attento e consapevole.
L'incontro ha offerto una prospettiva diversa da quella con la quale siamo soliti interpretare questi fenomeni, quella del "mondo capovolto", cioè visto dalla parte dei poveri: un'occasione preziosa, questa, per sgomberare il campo dai facili pregiudizi e porre le basi per un'autentica cultura dell'accoglienza e della solidarietà.
Nel 1986 ha deciso di lasciare tutto e di trasferirsi nella più miserabile e spaventosa baraccopoli di San Paolo. Una specie di inferno dantesco. In tutti questi anni opera cercando di ricostruire la comunità, organizzando delle cooperative di donne sottratte alla prostituzione, di adolescenti e di poveri.
Una missione, la sua che ha rivoluzionato la vita di tanti ragazzi destinati alla violenza denunciata continuamente da Padre Saverio il quale afferma che ogni persona ha la sua dignità e questa non può essere misconosciuta in nessun caso e per nessun motivo.
In tutti questi anni ha condiviso la vita con i baraccati, abitando nei quartieri periferici tra i poveri, stando insieme a loro, ultimo in mezzo agli ultimi, cercando di ridare a questi dignità, diritti e speranza.
Ha svolto la sua "missione" per la legalità e la giustizia e continua a portare avanti le sue battaglie umane e civili. L'incontro con le ragazze e i ragazzi dell'Istituto, è stato importante e valido dal punto di vista didattico e formativo: il suo incontro con gli studenti per un'educazione allo sviluppo e alla collaborazione internazionale, può diventare un'esperienza e un'occasione di approfondimento di argomenti plurisdisciplinari.
La sua narrazione ha stimolato la riflessione su valori quali la giustizia, la solidarietà, la responsabilità e la pace, con anche l'obbiettivo di suscitare negli alunni la gioia dell'incontro con il diverso, l'attenzione ai più poveri. Scopo dell'incontro è stato far riflettere i ragazzi sui diritti dei bambini e degli adolescenti non sempre tutelati e rispettati, e attraverso questa riflessione cambiare lo sguardo verso ogni uomo, più attento e consapevole.
L'incontro ha offerto una prospettiva diversa da quella con la quale siamo soliti interpretare questi fenomeni, quella del "mondo capovolto", cioè visto dalla parte dei poveri: un'occasione preziosa, questa, per sgomberare il campo dai facili pregiudizi e porre le basi per un'autentica cultura dell'accoglienza e della solidarietà.