Turismo
Pacco, pacchetto e contropaccotto: (dis)avventure di un italiano in Olanda
Un nostro redattore racconta le peripezie su un volo low-cost. Sei ore per arrivare ad Eindhoven da Brindisi
Barletta - mercoledì 9 maggio 2012
18.23
Approfittando di un breve periodo di ferie, decido di partire per un weekend con tre amici direzione Amsterdam, Olanda, la terra dei tulipani e dei mulini a vento: la partenza è fissata per venerdì 4 maggio, alle 17.05. Compriamo biglietto con la compagnia Ryanair, partenza da Brindisi e arrivo previsto ad Eindhoven alle 19.35, pagando circa 80 euro cadauno tra andata e ritorno: di lì, decidiamo da principio, prenderemo una navetta (tempo di viaggio un'ora e mezza) per la capitale olandese. Ma, come spesso accade, il destino riserva spiacevoli sorprese.
Arriviamo all'aeroporto di Brindisi alle 15.50. Avendo già fatto il check-in online, provvediamo direttamente all'imbarco sul velivolo. Alle 17.05, puntuale come da programma, l'aereo numero FR8832 prende il volo in direzione Paesi Bassi. Sul volo tanti olandesi di rientro da una vacanza, a loro dire molto soddisfacente, in terra pugliese, e alcuni italiani con la nostra stessa meta. Alle 18:20 il comandante, molto soddisfatto, ci annuncia che il velivolo atterrerà ad Eindhoven con ben 20 minuti di anticipo: decidiamo di comprare il ticket, dal costo di 24 euro, che permette di prendere posto sulla navetta che conduce da Eindhoven ad Amsterdam in un'ora e mezza circa. Alle 18:40, però, arriva la "doccia fredda". Ci viene detto che, a causa di un incidente avvenuto nell'aeroporto di destinazione, saremo dirottati nella "ridente" Niederrhein. Dov è Niederrhein? Ce lo chiediamo anche noi: è un centro in terra tedesca, a pochi chilometri dal confine meridionale con l'Olanda. Distanza da Eindhoven? Circa 90 chilometri. Di lì, ci assicurano sul velivolo mentre abbandoniamo l'aereo, delle navette ci porteranno a destinazione.
Usciamo dall'aereoporto di Niederrhein alle 19.15 circa. Sulla linea di attesa per taxi e pullman centinaia di persone in attesa di mezzi "di soccorso": carichi di speranza ma consapevoli che ci attende una lunga attesa, ci uniamo a loro. Dopo venti minuti, ancora niente: ci rechiamo al desk informazioni, dove ci assicurano che a breve arriveranno dei mezzi. Passa un pullman: posti volatilizzati. Poi il secondo: stessa solfa. Il terzo: niente da fare, overbooking e dobbiamo scendere. Intanto sono le 20 e sulla Germania settentrionale inizia a calare il sole. Cominciamo, con altri italiani in attesa di uno spostamento che gli spetta di diritto al nostro pari, a fermare taxi e pullmini di passaggio: le tariffe che ci vengono proposte sono a dir poco esorbitanti, 120 euro per raggiungere Eindhoven, addirittura 300 per Amsterdam. Alle 21.15, ben due (!) ore dopo l'arrivo, finalmente un pullman ci "raccoglie" e ci conduce all'aeroporto di Eindhoven, dove arriviamo solo alle 22.55, ben 3 ore e 20 minuti dopo l'orario previsto. Di lì, grazie all'aiuto di una gentile signora del desk informazioni e servizi al pubblico, riusciamo ad ottenere che l'ultima navetta appena partita per la capitale ci carichi su: arriviamo ad Amsterdam a 00.30, a sette ore e mezza dalla partenza da Brindisi.
Dalla cortese addetta al banco informazioni abbiamo intanto appreso che il nostro "dirottamento" su Niederrhein era stato dovuto a un incidente occorso nello scalo olandese intorno alle 17: un piccolo velivolo, con un piccolo aeroplano che si era schiantato al suolo, provocando ferite gravi ai tre occupanti e la conseguente chiusura completa dell'aeroporto di Eindhoven fino alle 21.15. Un evento certo non addebitabile alla Ryanair, alla quale è invece certamente adducibile la mancata assistenza al centinaio di occupanti dell'aereo, lasciati al loro destino in quel di Niederrhein. E' quello che mi chiedo: compagnia low-cost è uguale a costi ridotti per la compagnia e spese contenute per chi vola, ma l'assistenza a un cliente che si trova abbandonato in una località a lui sconosciuta o quasi, ridotto a pagare cifre iperboliche per raggiungere la meta designata, non dovrebbe e potrebbe mai succedere.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Arriviamo all'aeroporto di Brindisi alle 15.50. Avendo già fatto il check-in online, provvediamo direttamente all'imbarco sul velivolo. Alle 17.05, puntuale come da programma, l'aereo numero FR8832 prende il volo in direzione Paesi Bassi. Sul volo tanti olandesi di rientro da una vacanza, a loro dire molto soddisfacente, in terra pugliese, e alcuni italiani con la nostra stessa meta. Alle 18:20 il comandante, molto soddisfatto, ci annuncia che il velivolo atterrerà ad Eindhoven con ben 20 minuti di anticipo: decidiamo di comprare il ticket, dal costo di 24 euro, che permette di prendere posto sulla navetta che conduce da Eindhoven ad Amsterdam in un'ora e mezza circa. Alle 18:40, però, arriva la "doccia fredda". Ci viene detto che, a causa di un incidente avvenuto nell'aeroporto di destinazione, saremo dirottati nella "ridente" Niederrhein. Dov è Niederrhein? Ce lo chiediamo anche noi: è un centro in terra tedesca, a pochi chilometri dal confine meridionale con l'Olanda. Distanza da Eindhoven? Circa 90 chilometri. Di lì, ci assicurano sul velivolo mentre abbandoniamo l'aereo, delle navette ci porteranno a destinazione.
Usciamo dall'aereoporto di Niederrhein alle 19.15 circa. Sulla linea di attesa per taxi e pullman centinaia di persone in attesa di mezzi "di soccorso": carichi di speranza ma consapevoli che ci attende una lunga attesa, ci uniamo a loro. Dopo venti minuti, ancora niente: ci rechiamo al desk informazioni, dove ci assicurano che a breve arriveranno dei mezzi. Passa un pullman: posti volatilizzati. Poi il secondo: stessa solfa. Il terzo: niente da fare, overbooking e dobbiamo scendere. Intanto sono le 20 e sulla Germania settentrionale inizia a calare il sole. Cominciamo, con altri italiani in attesa di uno spostamento che gli spetta di diritto al nostro pari, a fermare taxi e pullmini di passaggio: le tariffe che ci vengono proposte sono a dir poco esorbitanti, 120 euro per raggiungere Eindhoven, addirittura 300 per Amsterdam. Alle 21.15, ben due (!) ore dopo l'arrivo, finalmente un pullman ci "raccoglie" e ci conduce all'aeroporto di Eindhoven, dove arriviamo solo alle 22.55, ben 3 ore e 20 minuti dopo l'orario previsto. Di lì, grazie all'aiuto di una gentile signora del desk informazioni e servizi al pubblico, riusciamo ad ottenere che l'ultima navetta appena partita per la capitale ci carichi su: arriviamo ad Amsterdam a 00.30, a sette ore e mezza dalla partenza da Brindisi.
Dalla cortese addetta al banco informazioni abbiamo intanto appreso che il nostro "dirottamento" su Niederrhein era stato dovuto a un incidente occorso nello scalo olandese intorno alle 17: un piccolo velivolo, con un piccolo aeroplano che si era schiantato al suolo, provocando ferite gravi ai tre occupanti e la conseguente chiusura completa dell'aeroporto di Eindhoven fino alle 21.15. Un evento certo non addebitabile alla Ryanair, alla quale è invece certamente adducibile la mancata assistenza al centinaio di occupanti dell'aereo, lasciati al loro destino in quel di Niederrhein. E' quello che mi chiedo: compagnia low-cost è uguale a costi ridotti per la compagnia e spese contenute per chi vola, ma l'assistenza a un cliente che si trova abbandonato in una località a lui sconosciuta o quasi, ridotto a pagare cifre iperboliche per raggiungere la meta designata, non dovrebbe e potrebbe mai succedere.
(Twitter: @GuerraLuca88)