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Ospedale "Dimiccoli"
La città

Ospedale “Dimiccoli” tra chiarimenti e provvedimenti

Ascensore guasto, una questione amministrativa a lungo termine. Novità per autoproteggersi

Diverse le incongruenze, legittime le lamentele, obbligati nuovi provvedimenti, scarsa la sicurezza. All' ospedale "Monsignor Raffaele Dimiccoli" di Barletta l'aria non è tanto insana per i pazienti quanto per le micro fratture diagnosticate tra utenza irrispettosa, pochi controlli e tanta burocrazia. Dopo aver verificato l'inagibilità di un ascensore adibito al pubblico, abbiamo chiesto chiarimenti e ci è stato detto che si tratta del guasto di un pezzo non poco economico; si sta dunque aspettando il varo dell'area amministrativa che deve valutarne i costi per poi contattare l'area tecnica in grado di inserire il pezzo e riparare effettivamente l'ascensore . In attesa di questi passaggi burocratici è consentito l'utilizzo pubblico di un ascensore destinato a spostamenti interno - logistici e questo potrebbe essere molto ostacolante in situazioni d'emergenza. L'ospedale di Barletta è dotato di ben 14 ascensori tra centrali e periferici, due (al momento uno) esclusivi per il pubblico, altri monta lettighe e riservati al personale; c'è da dire, però, che non mancano le promiscuità d'utilizzo, l'inciviltà dell'utenza e la scarsa manutenzione.

Per quanto riguarda i recenti furti di medicinali e i mancati controlli all'ingresso dell'edificio, la motivazione dataci è la triste constatazione di non poter essere vigilati dalle forze dell'ordine perché non può essere inviata una pattuglia a sorvegliare costantemente l'intero edificio dall'esterno. Questo comporta prepotenti aggressioni ai danni dei dipendenti e la consequenziale messa a rischio dei pazienti. L'assenza di un presidio fisso fuori, il gabbiotto perennemente vacante dentro, limiti di assunzione che attenuano la possibilità di un organico ben distribuito, la mancanza di rispetto dell'utenza per regole pubbliche sulle fasce orarie di visita, sul divieto di entrata dei bambini con deambulazione inopportuna e bivacco annesso dei parenti del malato. Tuttavia, perdendoci in fondate riflessioni, si osserva che a Barletta c'è poco rispetto per il sociale e si tende a scambiare l'ambiente pubblico per lo sfiatatoio di questioni private e quando i medici invitano al rispetto delle norme ospedaliere vengono spesso guardati con strafottenza. Le aggressioni verbali e fisiche subite dal personale non fanno certo del nostro ospedale un luogo rassicurante ma molto dipende dall'utenza. Stiamo vivendo un periodo di tensione sociale troppo duraturo, l'ansia collettiva è molto pericolosa perché non si è più ragionevoli ed è per questo che prossimamente sarà chiuso l'accesso attuale all'edificio in modo che l'ospedale si auto protegga. Si stanno installando le telecamere di videosorveglianza per garantire anche un parcheggio più sicuro e tutti i "visitatori" saranno convogliati verso un ingresso retrostante; solo gli addetti potranno accedere all'ospedale dall'attuale ingresso, con un badge.

Talvolta la consapevolezza porta al cambiamento ma sono la professionalità e il senso etico a far di una modifica un miglioramento. In attesa che si compiano gli opportuni assestamenti e la beata sicurezza venga ottimizzata. Amen.
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