Cronaca
Omicidio rumeni in via Trani, condanna a 20 anni per Abdesselem Ramli
Pena ridotta di un terzo, in virtù del rito abbreviato
Barletta - mercoledì 9 luglio 2014
Il 12 marzo 2013 uccise due rumeni nell'area nomadi di Via Trani, al culmine di una discussione per questioni di convivenza nella baraccopoli. Ora il presunto assassino Abdesselem Ramli, marocchino di 55 anni, è stato condannato a 20 anni di reclusione. Il giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Trani Angela Schiralli ha ridotto di un terzo, in virtù del rito abbreviato chiesto dal'imputato, la pena di trent'anni chiesta dalla Procura della Repubblica di Trani.
Il marocchino fu fermato ad Ostia, sul litorale romano, a Ferragosto dello scorso anno. Si era allontanato da Barletta subito dopo il grave fatto di sangue in cui rimasero uccisi con spranga e coltello il 56enne Ilarion Giungu. Ed il 39enne Vladimir Bolea. In favore della moglie di quest'ultimo, che si è costituita parte civile, il gup ha riconosciuto una provvisionale di 100mila euro.
All'identità di Abdesselem Ramli i giunse grazie ad alcuni interrogatori di persone che conoscevano le vittime. L'ispezione dell'alloggio del marocchino portò a ritenere che il presunto assassino si fosse dato subito alla fuga. Inoltre, in una bacinella d'acqua fu rinvenuto un coltello con impronte cancellate: il medico legale ritenne l'arma bianca compatibile con le ferite mortali inferte ai due rumeni ammazzati. Gravi indizi che portarono il pm Ettore Cardinali all'emissione del provvedimento di fermo, eseguito dopo alcuni mesi ad Ostia.
Il marocchino fu fermato ad Ostia, sul litorale romano, a Ferragosto dello scorso anno. Si era allontanato da Barletta subito dopo il grave fatto di sangue in cui rimasero uccisi con spranga e coltello il 56enne Ilarion Giungu. Ed il 39enne Vladimir Bolea. In favore della moglie di quest'ultimo, che si è costituita parte civile, il gup ha riconosciuto una provvisionale di 100mila euro.
All'identità di Abdesselem Ramli i giunse grazie ad alcuni interrogatori di persone che conoscevano le vittime. L'ispezione dell'alloggio del marocchino portò a ritenere che il presunto assassino si fosse dato subito alla fuga. Inoltre, in una bacinella d'acqua fu rinvenuto un coltello con impronte cancellate: il medico legale ritenne l'arma bianca compatibile con le ferite mortali inferte ai due rumeni ammazzati. Gravi indizi che portarono il pm Ettore Cardinali all'emissione del provvedimento di fermo, eseguito dopo alcuni mesi ad Ostia.