Cronaca
Omicidio Lasala, parla l'imputato: «Con la vittima c'erano precedenti attriti»
Ieri udienza a Trani, prossimo appuntamento il 16 giugno
Barletta - sabato 20 maggio 2023
11.18
È durata poco più di tre ore l'udienza davanti ai giudici della Corte d'Assise di Trani per l'omicidio di Claudio Lasala, il 24enne ucciso a coltellate la notte fra il 29 e il 30 ottobre 2021 a Barletta. Sul banco degli imputati il 21enne Michele Dibenedetto e Ilyas Abid di 19 anni: sono accusati di omicidio volontario aggravato dai futili motivi. Nel corso del dibattimento è stato ascoltato Dibenedetto che, assistito dall'avvocato Gaetano Sassanelli, si è difeso dall'accusa di omicidio e ha fornito la sua ricostruzione su quanto accaduto nei momenti precedenti l'accoltellamento. Il 21enne - secondo quanto si apprende dalla difesa - ha riferito che con Lasala c'erano «precedenti attriti» e che il 24enne, una settimana prima della sua morte, lo ha affrontato «in modo piuttosto duro».
La sera dell'omicidio i due si sono incrociati all'interno di un locale del centro cittadino. Lì, secondo quanto sostiene Dibenedetto, Lasala avrebbe nuovamente chiesto chiarimenti su un ceffone dato a suo fratello dall'imputato. I due hanno così iniziato a discutere passando dalle parole alle mani. Davanti ai giudici, Dibenedetto ha detto di essersi ferito durante la prima colluttazione avvenuta all'interno del bar e poi di essere stato colpito da un calcio all'esterno del locale da Lasala, che poi si è allontanato. «Non mi sono accorto di quello che era successo perché nessuno ha urlato né ho visto o sentito del coltello. Quindi, quando mi sono rialzato, non sapendo dell'accaduto, ho raggiunto Lasala al castello per proseguire la lite ma poi mi hanno detto che stavano arrivando polizia e carabinieri e sono scappato». Nel corso dell'udienza sono stati mostrati alcuni frame dei filmati registrati dai sistemi di videosorveglianza della zona che mostrano i momenti dell'acceso litigio e del ferimento del 24enne. Non si è sottoposto a esame invece l'altro imputato: il suo difensore ha chiesto di acquisire agli atti le dichiarazioni già rese agli inquirenti. La prossima udienza è stata fissata per il 16 giugno quando saranno ascoltati i consulenti di Dibenedetto.
La sera dell'omicidio i due si sono incrociati all'interno di un locale del centro cittadino. Lì, secondo quanto sostiene Dibenedetto, Lasala avrebbe nuovamente chiesto chiarimenti su un ceffone dato a suo fratello dall'imputato. I due hanno così iniziato a discutere passando dalle parole alle mani. Davanti ai giudici, Dibenedetto ha detto di essersi ferito durante la prima colluttazione avvenuta all'interno del bar e poi di essere stato colpito da un calcio all'esterno del locale da Lasala, che poi si è allontanato. «Non mi sono accorto di quello che era successo perché nessuno ha urlato né ho visto o sentito del coltello. Quindi, quando mi sono rialzato, non sapendo dell'accaduto, ho raggiunto Lasala al castello per proseguire la lite ma poi mi hanno detto che stavano arrivando polizia e carabinieri e sono scappato». Nel corso dell'udienza sono stati mostrati alcuni frame dei filmati registrati dai sistemi di videosorveglianza della zona che mostrano i momenti dell'acceso litigio e del ferimento del 24enne. Non si è sottoposto a esame invece l'altro imputato: il suo difensore ha chiesto di acquisire agli atti le dichiarazioni già rese agli inquirenti. La prossima udienza è stata fissata per il 16 giugno quando saranno ascoltati i consulenti di Dibenedetto.