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Cronaca

Omicidio Diviesti, arrestato in Ungheria il 40enne albanese indagato

In un box nella zona artigianale di Barletta, nascondeva oltre 24 chili di cocaina

Il Giudice per le Indagini Preliminari di Trani ha emesso, in accoglimento della richiesta della Procura di Trani, un Mandato d'Arresto Europeo sulla base di una ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta nei confronti di K.I., 40enne albanese residente a Barletta, già Sorvegliato Speciale di P.S. con obbligo di soggiorno, responsabile del reato di detenzione, in concorso, di oltre 24 chili di sostanza stupefacente del tipo cocaina.

La Direzione Investigativa Antimafia di Bari e le Autorità Ungheresi, con l'ausilio del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, hanno curato l'esecuzione del M.A.E. su disposizione della Procura della Repubblica di Trani.

Alla base del provvedimento cautelare, emesso a fronte delle indagini effettuate tra novembre e dicembre 2024 dal Centro Operativo DIA nell'ambito di un fascicolo della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, vi sono gravi indizi di colpevolezza a carico dell'indagato, il quale, in due circostanze diverse, unitamente a due cittadini italiani arrestati in flagranza di reato dalla Squadra Mobile di Andria e del Commissariato di Barletta nell'ambito di un procedimento, si approvvigionava e deteneva, all'interno di un box ubicato nella zona artigianale di Barletta, oltre 24 chili di cocaina, suddivisa in altrettanti panetti (accertamento compiuto nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa). L'arresto in flagranza, nell'ambito di un procedimento della Procura di Trani, è stato convalidato dal G.I.P. del Tribunale di Trani che, su richiesta della stessa Procura, dispose misura cautelare carceraria.

Le indagini, effettuate attenzionando i movimenti dei due cittadini italiani con intercettazioni telefoniche, ambientali e servizi di osservazione pedinamento e controllo, hanno permesso, tra l'altro, di ritenere, allo stato, la responsabilità del cittadino albanese nel trasferimento e nella detenzione dell'ingente quantitativo di sostanza stupefacente, in parte (oltre 11 chilogrammi) sottoposta a sequestro dalla Polizia Giudiziaria il 6 dicembre 2024 in Barletta, sequestro convalidato dalla Procura di Trani.

Lo stesso cittadino albanese, irreperibile sul territorio italiano dal 27 aprile 2025, ricercato anche in Albania con il supporto dell'Ufficio dell'Esperto per la Sicurezza di Tirana, è stato localizzato a Roske (Ungheria), a bordo di un autobus di linea, allorquando, controllato dalla Polizia al valico di confine con la Serbia, è stato tratto in arresto in esecuzione del Mandato d'Arresto Europeo.

Il G.I.P. del Tribunale di Trani, sulla base delle risultanze investigative della Procura di Trani (allo stato, fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa), nel valutare le esigenze cautelari, ha considerato, tra l'altro, il fatto che lo stesso cittadino albanese risulti indagato, insieme ad altri, dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari per l'omicidio aggravato dal metodo mafioso di Francesco Diviesti, scomparso a Barletta il 25 aprile 2025, le cui indagini sono delegate al Centro Operativo Dia di Bari ed alla Squadra Mobile di Andria.

K.I., scortato da personale del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, è giunto presso l'Aeroporto di Roma Fiumicino, proveniente da Budapest (Ungheria), ove personale della D.I.A. e della Polizia di Frontiera ha provveduto alla notifica del Provvedimento Cautelare prima che lo stesso albanese fosse associato, a cura della Polizia Penitenziaria, presso la Casa Circondariale di Roma Rebibbia.

E' importante rimarcare che il procedimento si trova ancora nella fase delle indagini preliminari e che l'eventuale colpevolezza in ordine ai reati contestati dovrà essere accertata in sede dibattimentale nel rispetto del contraddittorio con la difesa dell'indagato.
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