La città
Odissea stadio “Puttilli”: il “j’accuse” del presidente del Barletta e della tifoseria
La proprietà garantisce l’iscrizione al campionato. Futuro biancorosso legato alla questione stadio
Barletta - sabato 19 giugno 2021
07.45
«È giunto il momento che la politica smetta di prendere in giro i cittadini e si prenda le proprie responsabilità, non nascondendosi dietro quelle del CONI. Per la questione Puttilli adesso c'è bisogno dei fatti e non delle parole».
Questo in sintesi il pensiero del presidente del Barletta 1922 Mario Dimiccoli, intervenuto nella trasmissione televisiva "Bianco rosso e pallone" per commentare l'amaro finale di campionato e i propositi per il futuro a breve termine del calcio a Barletta. Futuro a questo punto che non può che prescindere dai tempi in cui avrà finalmente fine l'odissea "Puttilli".
Fine odissea che solo qualche settimana fa - come dichiarato dallo stesso assessore Passero - sembrava davvero vicina. Tutto questo fino all'ennesimo, snervante, intoppo tecnico-burocratico, dovuto questa volta, pare, alla sopravvenuta esigenza dell'installazione di ulteriori telecamere di sicurezza, la cui installazione necessita ovviamente di ulteriore cablaggio, bloccando di fatto l'ultimazione della pavimentazione. Da qui, pare, l'ennesimo stop ai lavori lamentato tramite social da molti tifosi.
La questione stadio, come già detto, è ormai di capitale importanza per le future ambizioni del calcio barlettano, e lo è per una società - quella guidata dal presidente Dimiccoli - che comunque garantisce al momento l'iscrizione al prossimo campionato di Eccellenza proprio nell'attesa di parole definitive sulla questione Puttilli da parte della politica barlettana che non siano di rimando alle responsabilità del CONI.
Questa è la richiesta del presidente Mario Dimiccoli. Questa è soprattutto la richiesta di una tifoseria, di una squadra, di una città (e, modestamente, anche della stampa specializzata) ormai stanche di un vergognoso vagabondaggio sportivo che dura implacabile dall'ormai lontanissimo 3 maggio 2015.
L'anno venturo il Barletta calcio compirà 100 anni e a questo punto sta alla nostra classe dirigente se questo centenario sarà festeggiato degnamente, oppure se il nostro caro vecchio Barletta calcio sarà trattato alla stregua della nonnina che, circondata dall'affetto di circostanza di nipoti e bisnipoti, attribuisce la propria longevità ai prodotti dell'orto e al vino del paese, rimembrando (tanto per cambiare) il dolce tempo che fu.
No, la Barletta biancorossa non lo merita.
Questo in sintesi il pensiero del presidente del Barletta 1922 Mario Dimiccoli, intervenuto nella trasmissione televisiva "Bianco rosso e pallone" per commentare l'amaro finale di campionato e i propositi per il futuro a breve termine del calcio a Barletta. Futuro a questo punto che non può che prescindere dai tempi in cui avrà finalmente fine l'odissea "Puttilli".
Fine odissea che solo qualche settimana fa - come dichiarato dallo stesso assessore Passero - sembrava davvero vicina. Tutto questo fino all'ennesimo, snervante, intoppo tecnico-burocratico, dovuto questa volta, pare, alla sopravvenuta esigenza dell'installazione di ulteriori telecamere di sicurezza, la cui installazione necessita ovviamente di ulteriore cablaggio, bloccando di fatto l'ultimazione della pavimentazione. Da qui, pare, l'ennesimo stop ai lavori lamentato tramite social da molti tifosi.
La questione stadio, come già detto, è ormai di capitale importanza per le future ambizioni del calcio barlettano, e lo è per una società - quella guidata dal presidente Dimiccoli - che comunque garantisce al momento l'iscrizione al prossimo campionato di Eccellenza proprio nell'attesa di parole definitive sulla questione Puttilli da parte della politica barlettana che non siano di rimando alle responsabilità del CONI.
Questa è la richiesta del presidente Mario Dimiccoli. Questa è soprattutto la richiesta di una tifoseria, di una squadra, di una città (e, modestamente, anche della stampa specializzata) ormai stanche di un vergognoso vagabondaggio sportivo che dura implacabile dall'ormai lontanissimo 3 maggio 2015.
L'anno venturo il Barletta calcio compirà 100 anni e a questo punto sta alla nostra classe dirigente se questo centenario sarà festeggiato degnamente, oppure se il nostro caro vecchio Barletta calcio sarà trattato alla stregua della nonnina che, circondata dall'affetto di circostanza di nipoti e bisnipoti, attribuisce la propria longevità ai prodotti dell'orto e al vino del paese, rimembrando (tanto per cambiare) il dolce tempo che fu.
No, la Barletta biancorossa non lo merita.