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Non tutti vanno in vacanza, gli psicologi: «In troppi hanno rinunciato»

Sono stati in molti a restare a casa anche per motivi di natura psicologica

I social sono invasi da foto mozzafiato, posti da sogno e scatti spensierati. Probabilmente però, sono più le persone che hanno dovuto rinunciare alle vacanze rispetto a chi è riuscito a partire, e non solo per problemi economici, come si può facilmente essere portati a pensare.

La dott.ssa Giovanna Pontiggia, vice presidente dell'Ordine degli Psicologi di Puglia, spiega: "Gli ostacoli possono essere anche di natura psicologica. Non parliamo solo di gravi stati depressivi, ma anche di chi si è rifugiato in forme di chiusura in seguito alle limitazioni causate dal periodo pandemico".

La vice presidente Pontiggia racconta: "Sappiamo bene quanto a volte i social inviino messaggi allettanti che a volte potrebbero rivelarsi ingannevoli, e sappiamo quanto le immagini patinate e gli stati d'animo poco sereni possano avere un forte impatto sulle persone più fragili. A chi sviluppa questa percezione diciamo che non è importante solo partire per stare bene con sé stessi, quello che è importante è prendersi cura della propria persona e del proprio contesto".

La dottoressa Pontiggia fornisce alcuni spunti da mettere facilmente in pratica da soli: "Non bisogna lasciarsi trascinare da questi stati bensì attrezzarsi magari riorganizzando la routine personale. Senza farsi prendere dalla tristezza, dallo sconforto o dall'intolleranza, semplicemente bisogna crearsi dei micro obiettivi da raggiungere nella giornata o nella settimana, per tutto il periodo in cui si è liberi da impegni lavorativi. Darsi una tabella di marcia che possa comprendere obiettivi semplici da raggiungere aiuta a scandire il tempo, la percezione delle proprie possibilità sollecita la mente a cercare nuovi stimoli. Quindi, ad esempio, prendersi cura di sé, cercare momenti di serenità, prendersi del tempo, creare, rimettere ordine, coltivare la musica, la lettura o la buona tavola".

Inoltre, non è da sottovalutare l'attività fisica. La psicologa racconta alcuni dei meccanismi che scaturiscono dall'esercizio fisico: "Alle attività motorie corrispondono momenti di benessere mentale che si attivano attraverso i neurotrasmettitori. Anche una semplice sessione di attività fisica aiuta a riattivare una serie di connessioni a livello cerebrale che donano benefici a livello psicofisico: è stato dimostrato che riducono stress, ansia, e stati depressivi". Infine, conclude la vicepresidente dell'Ordine: "Voglio ribadire quanto già evidenziato: è essenziale dedicare del tempo a sé stessi e riempirlo con attività che ci fanno stare bene, qualunque esse siano. Bisogna riappropriarsi del piacere di riscoprire il proprio ritmo, anche se lento in un mondo che pretende prestazioni alte in tempi ristretti".
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