Cronaca
«Noi siamo con Claudio», parlano i proprietari del locale
La replica alle accuse: «Abbiamo sempre contrastato qualsiasi atto di violenza»
Barletta - martedì 2 novembre 2021
16.46
I proprietari del locale più volte ripreso in merito al caso della morte di Claudio Lasala rispondono tramite le pagine di BarlettaViva, sottolineando la loro totale collaborazione con le forze dell'ordine e vicinanza alla famiglia.
«Claudio era un nostro coetaneo. Giammai avremmo creduto di ritrovarci in questa situazione. Giammai avremmo creduto che aprire un locale in cui poter garantire svago e attimi di spensieratezza, ci avrebbe portato a fare i conti con quanto accaduto nei giorni scorsi. Il nostro serbato silenzio è stato motivato unicamente dal senso di rispetto ad una morte di un ragazzo come noi e al rispetto dell'encomiabile lavoro dei Carabinieri di Barletta, che hanno svolto indagini scrupolose e minuziose per individuare i colpevoli.
Abbiamo collaborato sin da subito con le Forze dell'Ordine, nella speranza viva e continua che le indagini andassero a buon fine. Alle continue riprese del locale da parte di testate nazionali e locali non abbiamo mai ribattuto alcunché, per via del silenzio che ci siamo imposti nel rispetto delle lacrime di dolore della famiglia di Claudio. Però il nostro silenzio deve purtroppo cessare allorquando si è scritto che "quel locale evidentemente interessava ai due assassini per ragioni che le indagini dovranno accertare".
Ciò è stato scritto da un noto politico che ha ritenuto di surrogarsi o sostituirsi agli inquirenti che sono gli unici a poter procedere ad indagini e comprendere quanto accaduto. Egli ha pensato di diffamare il nostro locale, il frutto di un lavoro che sin da subito è stato svolto nella piena legalità e onestà.
Un locale che viene scelto per festeggiare eventi come ha fatto Claudio, proprio in virtù della serietà, professionalità e onestà che lo contraddistingue. Un locale che ha sempre contrastato qualsiasi atto di violenza. Nessuno e ribadiamo nessuno, può permettersi di cancellare questi nostri principi.
Noi siamo con Claudio».
«Claudio era un nostro coetaneo. Giammai avremmo creduto di ritrovarci in questa situazione. Giammai avremmo creduto che aprire un locale in cui poter garantire svago e attimi di spensieratezza, ci avrebbe portato a fare i conti con quanto accaduto nei giorni scorsi. Il nostro serbato silenzio è stato motivato unicamente dal senso di rispetto ad una morte di un ragazzo come noi e al rispetto dell'encomiabile lavoro dei Carabinieri di Barletta, che hanno svolto indagini scrupolose e minuziose per individuare i colpevoli.
Abbiamo collaborato sin da subito con le Forze dell'Ordine, nella speranza viva e continua che le indagini andassero a buon fine. Alle continue riprese del locale da parte di testate nazionali e locali non abbiamo mai ribattuto alcunché, per via del silenzio che ci siamo imposti nel rispetto delle lacrime di dolore della famiglia di Claudio. Però il nostro silenzio deve purtroppo cessare allorquando si è scritto che "quel locale evidentemente interessava ai due assassini per ragioni che le indagini dovranno accertare".
Ciò è stato scritto da un noto politico che ha ritenuto di surrogarsi o sostituirsi agli inquirenti che sono gli unici a poter procedere ad indagini e comprendere quanto accaduto. Egli ha pensato di diffamare il nostro locale, il frutto di un lavoro che sin da subito è stato svolto nella piena legalità e onestà.
Un locale che viene scelto per festeggiare eventi come ha fatto Claudio, proprio in virtù della serietà, professionalità e onestà che lo contraddistingue. Un locale che ha sempre contrastato qualsiasi atto di violenza. Nessuno e ribadiamo nessuno, può permettersi di cancellare questi nostri principi.
Noi siamo con Claudio».