Scuola e Lavoro
No ai tagli previsti da "spending review" e legge di stabilità, la Cgil Funzione Pubblica scende in piazza
Ieri mattina davanti al Teatro "Curci" di Barletta. Demichele (FP Cisl Inps Andria): "Il Governo fa macelleria sociale nei settori del pubblico impiego"
Barletta - venerdì 9 novembre 2012
11.29
Un sit-in "armati" di...megafoni e voglia di dire un deciso "no" ai tagli previsti dalla spending review e dal disegno di legge sulla stabilità, che prevede drastici tagli al personale e le risorse destinate al miglioramento dei servizi. Un'azione sindacale unitaria volta a porre l'accento alle modifiche che potrebbero avvenire dal 1° gennaio 2013 e che potrebbero compromettere i servizi offerti ai cittadini, ai lavoratori ed ai pensionati. Una protesta avvenuta quasi in contemporaneità con l'insediamento del Commissario Prefettizio di Barletta, la dott.ssa Anna Maria Manzone, avvenuto presso il Palazzo di Città. Attraverso la distribuzione di volantini, esposizione di pannelli esplicativi, i lavoratori hanno effettuato una campagna informativa con l'obiettivo di sensibilizzarli al momento che tutto il sistema del welfare italiano sta attraversando.
E' quanto ieri mattina, dalle 9.30 alle 11.30, i lavoratori INPS e INAIL nell'ambito dell'iniziativa promossa da Fp Cgil, Cisl Fps, Uil Pa, Cisal, Ugl e Usb della provincia Barletta – Andria – Trani hanno inscenato davanti al Teatro Curci di Barletta: al centro delle contestazioni, c'era in particolare il provvedimento inserito dal governo nella legge di stabilità, che prevede l'incremento dell'orario di lavoro degli insegnanti, da 18 a 24 ore settimanali, ma senza alcun aumento di stipendio. Scelte che penalizzerebbero i lavoratori nel settore del pubblico impiego, a fronte di una riduzione sostanziale della propria retribuzione.
"Il Governo assegna all'INPS nuove ed ulteriori funzioni- spiegano i convenuti all'evento in un comunicato stampa a firma di Cgil Bat- non ultimo quelle degli ex enti INPDAP e ENPALS, senza prevedere assunzioni di nuovo personale e senza garantire le risorse necessarie per far fronte a questi nuovi compiti istituzionali".
Idee confermate ai nostri microfoni dal segretario di FP Cisl Inps Andria, Giacomo Demichele. "La partecipazione all'evento è stata abbastanza corposa, in segno di condivisione della protesta che da qualche settimana portiamo avanti. Riteniamo inaccettabili le operazioni di taglio del Governo che fa atti di "macelleria sociale" nel settore del pubblico impiego, che condanna ancora una volta. Il pubblico impiego in modo trasparente e inequivocabile è invece già tassato alla fonte di per sé. Si vogliono ridurre risorse e personale, ma bisogna ricordarsi che ne farebbe le spese l'intero apparato sociale. Il provvedimento non tiene conto dello stress affrontato dai lavoratori: l'INPS nello scorso gennaio ha accorpato altre funzioni relative anche a INPDAP e ENPALS, non sappiamo come il personale reggerà a questa onda d'urto di lavoro incombente. Per il futuro, stiamo progettando con le altre sigle sindacali altre manifestazioni, regionali e nazionali. Nella Bat ci siamo distinti perchè riteniamo che l'unità sindacale debba essere unitaria". Sulla concomitanza con la prima conferenza del Commissario Prefettizio di Barletta: "Non vogliamo strumentalizzare la contemporaneità- spiega Tedesco- è una coincidenza, avevamo già programmato in precedenza la cosa, siamo stati anche in Prefettura a presentare le nostre rimostranze contenute in un comunicato stampa, che ci hanno assicurato che sarà posto al vaglio del Ministero degli Interni, alla Presidenza del Consiglio e alle commissioni competenti".
E' quanto ieri mattina, dalle 9.30 alle 11.30, i lavoratori INPS e INAIL nell'ambito dell'iniziativa promossa da Fp Cgil, Cisl Fps, Uil Pa, Cisal, Ugl e Usb della provincia Barletta – Andria – Trani hanno inscenato davanti al Teatro Curci di Barletta: al centro delle contestazioni, c'era in particolare il provvedimento inserito dal governo nella legge di stabilità, che prevede l'incremento dell'orario di lavoro degli insegnanti, da 18 a 24 ore settimanali, ma senza alcun aumento di stipendio. Scelte che penalizzerebbero i lavoratori nel settore del pubblico impiego, a fronte di una riduzione sostanziale della propria retribuzione.
"Il Governo assegna all'INPS nuove ed ulteriori funzioni- spiegano i convenuti all'evento in un comunicato stampa a firma di Cgil Bat- non ultimo quelle degli ex enti INPDAP e ENPALS, senza prevedere assunzioni di nuovo personale e senza garantire le risorse necessarie per far fronte a questi nuovi compiti istituzionali".
Idee confermate ai nostri microfoni dal segretario di FP Cisl Inps Andria, Giacomo Demichele. "La partecipazione all'evento è stata abbastanza corposa, in segno di condivisione della protesta che da qualche settimana portiamo avanti. Riteniamo inaccettabili le operazioni di taglio del Governo che fa atti di "macelleria sociale" nel settore del pubblico impiego, che condanna ancora una volta. Il pubblico impiego in modo trasparente e inequivocabile è invece già tassato alla fonte di per sé. Si vogliono ridurre risorse e personale, ma bisogna ricordarsi che ne farebbe le spese l'intero apparato sociale. Il provvedimento non tiene conto dello stress affrontato dai lavoratori: l'INPS nello scorso gennaio ha accorpato altre funzioni relative anche a INPDAP e ENPALS, non sappiamo come il personale reggerà a questa onda d'urto di lavoro incombente. Per il futuro, stiamo progettando con le altre sigle sindacali altre manifestazioni, regionali e nazionali. Nella Bat ci siamo distinti perchè riteniamo che l'unità sindacale debba essere unitaria". Sulla concomitanza con la prima conferenza del Commissario Prefettizio di Barletta: "Non vogliamo strumentalizzare la contemporaneità- spiega Tedesco- è una coincidenza, avevamo già programmato in precedenza la cosa, siamo stati anche in Prefettura a presentare le nostre rimostranze contenute in un comunicato stampa, che ci hanno assicurato che sarà posto al vaglio del Ministero degli Interni, alla Presidenza del Consiglio e alle commissioni competenti".