Religioni
Nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio
Dopo il compimento dell Pasqua torniamo nel Tempo Ordnario
Barletta - domenica 6 luglio 2014
11.00
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Finalmente, dopo tutte le feste celebrate nelle ultime domeniche come compimento della Pasqua e cuore della vita cristiana, torniamo nel Tempo Ordinario, il più lungo nell'Anno liturgico, in cui riprendiamo la lettura continuata del vangelo di Matteo.
I discepoli sono tornati dalla prima esperienza missionaria e, felicissimi per i risultati conseguiti, si stringono attorno a Gesù. Ed Egli pronuncia come un grido questa bellissima preghiera di lode perché il Padre si lascia annunciare da persone che si sono fatte "piccole" per il Regno dei cieli. Ad esse, infatti "sono stati rivelati i misteri del Regno" proprio perché hanno messo da parte l'orgoglio personale e si sono fatti umili per l'annuncio missionario del Regno.
E poi l'invito, bellissimo: "Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi". Nel percorso della vita e della fede è "normale" avvertire la stanchezza e il peso. Ma non dobbiamo lasciarci sopraffare da questi, perché altrimenti rischiamo la depressione, ciò che l'Organizzazione mondiale della Sanità ha definito "il baco del terzo millennio". Solo andando da Cristo e deponendo in lui ogni nostra preoccupazione e stanchezza potremo ristorarci! "Egli rinfranca l'anima mia" (sal 22).
Infine chiede di prendere il suo giogo sopra di noi. Giogo in greco si dice "zygos"; "sun-zygos", ossia giogo insieme è la traduzione letterale della parola "coniuge"; ovvero il coniuge è colui-colei che condivide l'impegno dell'amicizia matrimoniale! Si corre insieme, ci si ferma insieme! Bellissimo senso da dare alla famiglia! Ma lo specifico di questo vangelo ci dice che nei pesi della vita quotidiana noi non siamo soli se prendiamo il suo giogo dolce e leggero su di noi: egli è colui che allevia i pesi portandoli con noi!
Mi piace pensare a questo vangelo per il periodo estivo in cui, dopo la stanchezza di tutto un anno riusciamo, forse, a ritagliarci qualche giorno per riposare: se lo faremo andando da Lui e imparando da Lui, mite ed umile di cuore, troveremo certamente ristoro!
Buona Domenica a tutti!
In quel tempo Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Finalmente, dopo tutte le feste celebrate nelle ultime domeniche come compimento della Pasqua e cuore della vita cristiana, torniamo nel Tempo Ordinario, il più lungo nell'Anno liturgico, in cui riprendiamo la lettura continuata del vangelo di Matteo.
I discepoli sono tornati dalla prima esperienza missionaria e, felicissimi per i risultati conseguiti, si stringono attorno a Gesù. Ed Egli pronuncia come un grido questa bellissima preghiera di lode perché il Padre si lascia annunciare da persone che si sono fatte "piccole" per il Regno dei cieli. Ad esse, infatti "sono stati rivelati i misteri del Regno" proprio perché hanno messo da parte l'orgoglio personale e si sono fatti umili per l'annuncio missionario del Regno.
E poi l'invito, bellissimo: "Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi". Nel percorso della vita e della fede è "normale" avvertire la stanchezza e il peso. Ma non dobbiamo lasciarci sopraffare da questi, perché altrimenti rischiamo la depressione, ciò che l'Organizzazione mondiale della Sanità ha definito "il baco del terzo millennio". Solo andando da Cristo e deponendo in lui ogni nostra preoccupazione e stanchezza potremo ristorarci! "Egli rinfranca l'anima mia" (sal 22).
Infine chiede di prendere il suo giogo sopra di noi. Giogo in greco si dice "zygos"; "sun-zygos", ossia giogo insieme è la traduzione letterale della parola "coniuge"; ovvero il coniuge è colui-colei che condivide l'impegno dell'amicizia matrimoniale! Si corre insieme, ci si ferma insieme! Bellissimo senso da dare alla famiglia! Ma lo specifico di questo vangelo ci dice che nei pesi della vita quotidiana noi non siamo soli se prendiamo il suo giogo dolce e leggero su di noi: egli è colui che allevia i pesi portandoli con noi!
Mi piace pensare a questo vangelo per il periodo estivo in cui, dopo la stanchezza di tutto un anno riusciamo, forse, a ritagliarci qualche giorno per riposare: se lo faremo andando da Lui e imparando da Lui, mite ed umile di cuore, troveremo certamente ristoro!
Buona Domenica a tutti!