Associazioni
Nessun inceneritore a Barletta!
Durante il consiglio comunale, sit-in di protesta. «Tutto ciò in una situazione di forte criticità per la città»
Barletta - giovedì 2 dicembre 2010
Vogliamo che il consiglio comunale bocci la richiesta della Buzzi Unicem di trasformarsi in inceneritore, se non lo facesse tradirebbe gli interessi di una intera collettività, dal punto di vista delle aspettative in materia di tutela della salute e dell'ambiente, garantendo, al contrario, a pochi la libertà di inquinare. Per questo saremo per strada, sotto la sede del consiglio comunale, che si è riunito ieri e anche stasera giovedì 2 dicembre, per deliberare in merito alle "Problematiche relative alla Cementeria ed alla combustione di rifiuti" e invitiamo i cittadini a mobilitarsi con noi perché solo la partecipazione può farci vincere questa battaglia. Il nostro è un appello alla città di Barletta in un momento cruciale per quello che sta avvenendo dal punto di vista ambientale, visto che è tornato alla riscossa anche il progetto, che sembrava essere morto e sepolto, della centrale a biomasse della Tre Tozzi. La società, che circa un anno fa' aveva presentato il medesimo progetto e sul quale la giunta comunale di Barletta aveva inizialmente deliberato positivamente, salvo fare un passo indietro dopo la nascita del Coordinamento No biomasse e inceneritori e le proteste in città, riappare, anzi ricomincia l'iter, depositando presso l'Ufficio V.I.A. - Settore Territorio e Ambiente – della Provincia di Barletta-Andria-Trani, lo Studio di Impatto Ambientale relativo al Progetto per la realizzazione e l'esercizio di un impianto di produzione di energia da fonte rinnovabile per la procedura finalizzata al rilascio della Valutazione di Impatto Ambientale". Il progetto è lo stesso di un anno fa', un impianto di produzione di energia elettrica da biomasse liquide ad olio vegetale, della potenza di 37 MW, nel comune di Barletta, in via Foggia.
Per quanto riguarda la cementeria, è ormai noto a tutti che la Buzzi Unicem di Barletta ha presentato a Comune, Provincia e Regione un progetto per aumentare la quantità di rifiuti da bruciare, passando dalle attuali 27.000 tonnellate annue a 80.000. Se questo progetto dovesse passare, di fatto la Cementeria di Barletta cambierebbe la sua naturale vocazione produttiva, produrre cemento, trasformandosi in inceneritore in cui i rifiuti bruciati coprirebbero il 95% del proprio combustibile. A questo va aggiunto un dato ancora più allarmante che riguarda l'ubicazione stessa della Buzzi Unicem, che nel momento in cui dovesse passare questo provvedimento, farebbe di Barletta una delle poche città ad avere un inceneritore nel tessuto urbano.
Tutto ciò avviene in una situazione già di forte criticità per la nostra città evidenziato anche dai dati del Piano Regionale sulla Qualità dell'Aria in cui Barletta ricade nella fascia C e cioè facente parte di quei comuni che superando i valori limite a causa delle emissioni da traffico veicolare e avendo sul suo territorio impianti industriali soggetti alla normativa IPPC,necessita di misure di risanamento. Importante a tal proposito rimarcare le cifre del registro IRES sulla Cementeria in cui sono riportati i dati di 3 categorie di inquinanti (anidride carbonica,Ossido di Azoto,Ossido di Carbonio) che superano i valori consentiti. Anche l'Arpa Puglia indica nella Cementeria la principale fonte di inquinamento da monossido di carbonio per tutto il territorio. Questo dimostra a quale rischio stanno andando incontro l'intero territorio e i lavoratori della stessa azienda, nel momento in cui la Provincia, attraverso la VIA (Valutazione d'impatto ambientale), e la Regione con l'AIA(autorizzazione integrata ambientale) dovessero dare parere favorevole all'aumento dei rifiuti da bruciare.
Per questo c'è bisogno di costruire un ampio fronte sociale, movimenti, associazioni, studenti, comitati e singoli cittadini per cercare di impedirlo. Non è solo una battaglia per la salvaguardia dell'ambiente e per la salute dei cittadini ma per il futuro della città, per deciderne il modello di sviluppo.
Coordinamento No Biomasse e Inceneritori-Alessandro Zagaria
Collettivo EXIT-Angelo Dileo
Coordinamento Genitori Democratici-Francesco Dileo
Ass. dico no alla droga-Ruggiero Mascolo
Rete degli Studenti Medi-Francesco De Martino
Circolo Arci "Carlo Cafiero"-Ruggiero Dilillo
Cecilia Ricatti,Marisa Romaniello-Ass. culturale Follinfabula
Per quanto riguarda la cementeria, è ormai noto a tutti che la Buzzi Unicem di Barletta ha presentato a Comune, Provincia e Regione un progetto per aumentare la quantità di rifiuti da bruciare, passando dalle attuali 27.000 tonnellate annue a 80.000. Se questo progetto dovesse passare, di fatto la Cementeria di Barletta cambierebbe la sua naturale vocazione produttiva, produrre cemento, trasformandosi in inceneritore in cui i rifiuti bruciati coprirebbero il 95% del proprio combustibile. A questo va aggiunto un dato ancora più allarmante che riguarda l'ubicazione stessa della Buzzi Unicem, che nel momento in cui dovesse passare questo provvedimento, farebbe di Barletta una delle poche città ad avere un inceneritore nel tessuto urbano.
Tutto ciò avviene in una situazione già di forte criticità per la nostra città evidenziato anche dai dati del Piano Regionale sulla Qualità dell'Aria in cui Barletta ricade nella fascia C e cioè facente parte di quei comuni che superando i valori limite a causa delle emissioni da traffico veicolare e avendo sul suo territorio impianti industriali soggetti alla normativa IPPC,necessita di misure di risanamento. Importante a tal proposito rimarcare le cifre del registro IRES sulla Cementeria in cui sono riportati i dati di 3 categorie di inquinanti (anidride carbonica,Ossido di Azoto,Ossido di Carbonio) che superano i valori consentiti. Anche l'Arpa Puglia indica nella Cementeria la principale fonte di inquinamento da monossido di carbonio per tutto il territorio. Questo dimostra a quale rischio stanno andando incontro l'intero territorio e i lavoratori della stessa azienda, nel momento in cui la Provincia, attraverso la VIA (Valutazione d'impatto ambientale), e la Regione con l'AIA(autorizzazione integrata ambientale) dovessero dare parere favorevole all'aumento dei rifiuti da bruciare.
Per questo c'è bisogno di costruire un ampio fronte sociale, movimenti, associazioni, studenti, comitati e singoli cittadini per cercare di impedirlo. Non è solo una battaglia per la salvaguardia dell'ambiente e per la salute dei cittadini ma per il futuro della città, per deciderne il modello di sviluppo.
Coordinamento No Biomasse e Inceneritori-Alessandro Zagaria
Collettivo EXIT-Angelo Dileo
Coordinamento Genitori Democratici-Francesco Dileo
Ass. dico no alla droga-Ruggiero Mascolo
Rete degli Studenti Medi-Francesco De Martino
Circolo Arci "Carlo Cafiero"-Ruggiero Dilillo
Cecilia Ricatti,Marisa Romaniello-Ass. culturale Follinfabula