La città
Nella Bt, il modo di dire 'Vita da cani' è sul viale del tramonto
Di fronte alle deiezioni canine, spesso simulato disagio. Considerazioni amene ma non troppo
Barletta - venerdì 7 gennaio 2011
Il perché va ravvisato nel fatto che, a Molfetta è già attivo e a Barletta è in procinto di decollare il servizio di raccolta delle deiezioni, lasciate dai cani, durante le peripatetiche passeggiate, tanto care al filosofo Aristotele, in compagnia dei propri padroni (pardon dei propri amici) e ovunque, senza lasciare intonso alcun lembo del territorio urbano. Nelle ore particolari, quelle coincidenti col primo mattino e all'avvicinarsi del crepuscolo, si può assistere ad una sorta di passerella canina, ove si possono ammirare razze di ogni taglia, da quella che si approssima all'umana e per finire a quella particolarmente rissosa ma di piccolissime dimensioni. Per non trascurare i piccoli crocchi di proprietari dei cani, che, alla guisa di madri ansiose, discorrono sui difetti o qualità dei loro amici a quattro zampe.
Col suddetto servizio di raccolta degli escrementi canini si da una mano agli amici dei cani, che, dopo aver fissato, con simulato disagio, il cane al momento dell'atto fisiologico, si eclissano , quasi infastiditi dagli sguardi censorii dei passanti, approfittando, tra l'altro, del calare delle tenebre, dopo aver ignorato l'obbligo di raccogliere le feci, abbandonate istintivamente dal cane. Ora un consiglio della serie di "quelli dati ai naviganti", nel caso di specie ai cinofili perché non siano di manica larga ad offrire cioccolatini per ingraziarseli ancor di più, non valutando, all'uopo, le inevitabili conseguenze. Al di là delle considerazioni amene ma non troppo, sorge spontanea la domanda se tale trattamento riservato agli escrementi dei cani non sia esagerato nella misura in cui non viene, in maniera incisiva, rapportato ai primari bisogni degli esseri umani con riferimento agli ultimi, senza distinzione di razza e di religione, pur appartenenti alle società civili, non sempre attente. In fondo, tali iniziative, come quella di raccogliere le deiezioni degli amici dell'uomo, sono diseducative per il fatto che i proprietari dei cani, non tutti, sono premiati per aver disatteso l'obbligo civico di raccogliere gli atti fisiologici del proprio "Fido", lasciando agli enti locali di sostenere il costo economico dell'operazione di raccolta e di pulizia, il cui importo potrebbe essere investito, stante l'attuale stagione delle vacche magre attraversata dagli enti locali, in opere a misura d'uomo, perché se è vero che gli animali sono creature di Dio, sarà anche vero che l'umanità lo è ugualmente: una pretestuosa difformità costituirebbe una discriminazione imperdonabile.
Col suddetto servizio di raccolta degli escrementi canini si da una mano agli amici dei cani, che, dopo aver fissato, con simulato disagio, il cane al momento dell'atto fisiologico, si eclissano , quasi infastiditi dagli sguardi censorii dei passanti, approfittando, tra l'altro, del calare delle tenebre, dopo aver ignorato l'obbligo di raccogliere le feci, abbandonate istintivamente dal cane. Ora un consiglio della serie di "quelli dati ai naviganti", nel caso di specie ai cinofili perché non siano di manica larga ad offrire cioccolatini per ingraziarseli ancor di più, non valutando, all'uopo, le inevitabili conseguenze. Al di là delle considerazioni amene ma non troppo, sorge spontanea la domanda se tale trattamento riservato agli escrementi dei cani non sia esagerato nella misura in cui non viene, in maniera incisiva, rapportato ai primari bisogni degli esseri umani con riferimento agli ultimi, senza distinzione di razza e di religione, pur appartenenti alle società civili, non sempre attente. In fondo, tali iniziative, come quella di raccogliere le deiezioni degli amici dell'uomo, sono diseducative per il fatto che i proprietari dei cani, non tutti, sono premiati per aver disatteso l'obbligo civico di raccogliere gli atti fisiologici del proprio "Fido", lasciando agli enti locali di sostenere il costo economico dell'operazione di raccolta e di pulizia, il cui importo potrebbe essere investito, stante l'attuale stagione delle vacche magre attraversata dagli enti locali, in opere a misura d'uomo, perché se è vero che gli animali sono creature di Dio, sarà anche vero che l'umanità lo è ugualmente: una pretestuosa difformità costituirebbe una discriminazione imperdonabile.