Cronaca
Morto il 47enne rumeno picchiato brutalmente in viale del Cimitero
L'aggressione avvenne lo scorso 12 aprile per mano di un suo connazionale. L'uomo aveva tentato di difendere una donna dal bruto fermato dalla Polizia
Barletta - venerdì 22 aprile 2011
12.30
E' morto questa mattina, dopo 10 giorni di agonia, presso l'ospedale civile di Andria il 47enne cittadino romeno, che nella notte tra l'11 e il 12 aprile subì per mano di un suo connazionale un brutale pestaggio all'interno di un accampamento alla periferia di Barletta. La lite era nata dopo che l'uomo era intervenuto per difendere una donna residente all'interno dell'accampamento dal tentativo di violenza sessuale attuato da un connazionale, poi identificato in un cittadino romeno di 25 anni, senza fissa dimora, arrestato dal Commissariato di P.S. di Barletta con le accuse di "tentato omicidio e tentata violenza sessuale".
Gli agenti di polizia erano accorsi sul posto la mattina del 12 aprile dopo una segnalazione da parte del personale del 118, che segnalava un individuo di nazionalità straniera in gravi condizioni che si trovava all'interno di una baracca, situata in Viale del Cimitero, in cui erano accampati alcuni cittadini romeni. La pattuglia, acquisita la notizia di reato, identificò i presenti, due donne romene, una quarantenne ed una ventiquattrenne, ed un uomo di 44 anni, anch'egli romeno. Gli stessi avevano dato una mano importante nella ricostruzione dei fatti, riferendo che nella precedente serata un loro connazionale, di cui non sono tuttora note le generalità, aveva tentato una violenza sessuale ai danni di una delle donne lì presenti, loro convivente. Solo l'intervento di un connazionale aveva evitato peggiori conseguenze, costringendo l'energumeno a desistere dal suo intento. Nella circostanza il romeno intervenuto in difesa della donna, fu brutalmente percosso dall'indagato. Solo le urla del romeno aggredito avevano destato l'intervento del un connazionale quarantasettenne poi deceduto, sul quale l'energumeno aveva scaricato la sua ira colpendolo ripetutamente con calci e pugni su tutto il corpo, tanto da fargli perdere i sensi, per poi lasciarlo a terra prima di sensi, prima di darsi alla fuga.
Il gruppo dei romeni presenti nell'accampamento aveva sottovalutato le condizioni fisiche del ferito, accorgendosi solo l'indomani mattina che l'uomo era in stato confusionale e non rispondeva alle loro domande. Il personale medico chiamato e intervenuto sul posto, trasportato il ferito presso il pronto soccorso di Barletta, dove gli fu diagnosticata la seguente prognosi riservata: "emorragie multiple cerebrali parenchimali, subdurale e subaracnoidea in piastrinopenico emoseno mascellare sinistro, frattura condilo mandibolare destra, verosimile intossicazione alcolica, micronoduli a distribuzione miliariforme alla tc torace". Successivamente, il romeno ferito fu trasferito nel reparto rianimazione dell'ospedale di Andria, in stato di coma grave. La sua morte è poi avvenuta nelle prime ore di questa mattina.
Dall'attività investigativa messa in atto dal personale del Commissariato di P.S., si era appreso che l'autore del pestaggio e del tentativo di violenza sessuale non aveva una fissa dimora, ma rimediava di volta in volta il luogo dove dormire. La capillare azione info-investigativa aveva portato a individuare come "dimora" del 25enne un terreno demaniale chiuso da una recinzione in ferro, sito all'incrocio con la litoranea di ponente, dove fu rinvenuto un giaciglio costituito da un materasso ed alcune lenzuola. L'indagato era stato immediatamente riconosciuto dagli agenti, per dei segni particolari che la donna vittima della tentata violenza aveva ampiamente descritto in sede di denuncia. Bloccato e portato in Commissariato, l'uomo fu sottoposto ai rilievi foto dattiloscopici e successivamente fu riconosciuto dalla vittima attraverso un album fotografico preparato dalla Polizia Scientifica come la persona che aveva tentato di violentarla e poi malmenato il suo amico. Il fermo era stato poi convalidato nel pomeriggio del 14 aprile.
Gli agenti di polizia erano accorsi sul posto la mattina del 12 aprile dopo una segnalazione da parte del personale del 118, che segnalava un individuo di nazionalità straniera in gravi condizioni che si trovava all'interno di una baracca, situata in Viale del Cimitero, in cui erano accampati alcuni cittadini romeni. La pattuglia, acquisita la notizia di reato, identificò i presenti, due donne romene, una quarantenne ed una ventiquattrenne, ed un uomo di 44 anni, anch'egli romeno. Gli stessi avevano dato una mano importante nella ricostruzione dei fatti, riferendo che nella precedente serata un loro connazionale, di cui non sono tuttora note le generalità, aveva tentato una violenza sessuale ai danni di una delle donne lì presenti, loro convivente. Solo l'intervento di un connazionale aveva evitato peggiori conseguenze, costringendo l'energumeno a desistere dal suo intento. Nella circostanza il romeno intervenuto in difesa della donna, fu brutalmente percosso dall'indagato. Solo le urla del romeno aggredito avevano destato l'intervento del un connazionale quarantasettenne poi deceduto, sul quale l'energumeno aveva scaricato la sua ira colpendolo ripetutamente con calci e pugni su tutto il corpo, tanto da fargli perdere i sensi, per poi lasciarlo a terra prima di sensi, prima di darsi alla fuga.
Il gruppo dei romeni presenti nell'accampamento aveva sottovalutato le condizioni fisiche del ferito, accorgendosi solo l'indomani mattina che l'uomo era in stato confusionale e non rispondeva alle loro domande. Il personale medico chiamato e intervenuto sul posto, trasportato il ferito presso il pronto soccorso di Barletta, dove gli fu diagnosticata la seguente prognosi riservata: "emorragie multiple cerebrali parenchimali, subdurale e subaracnoidea in piastrinopenico emoseno mascellare sinistro, frattura condilo mandibolare destra, verosimile intossicazione alcolica, micronoduli a distribuzione miliariforme alla tc torace". Successivamente, il romeno ferito fu trasferito nel reparto rianimazione dell'ospedale di Andria, in stato di coma grave. La sua morte è poi avvenuta nelle prime ore di questa mattina.
Dall'attività investigativa messa in atto dal personale del Commissariato di P.S., si era appreso che l'autore del pestaggio e del tentativo di violenza sessuale non aveva una fissa dimora, ma rimediava di volta in volta il luogo dove dormire. La capillare azione info-investigativa aveva portato a individuare come "dimora" del 25enne un terreno demaniale chiuso da una recinzione in ferro, sito all'incrocio con la litoranea di ponente, dove fu rinvenuto un giaciglio costituito da un materasso ed alcune lenzuola. L'indagato era stato immediatamente riconosciuto dagli agenti, per dei segni particolari che la donna vittima della tentata violenza aveva ampiamente descritto in sede di denuncia. Bloccato e portato in Commissariato, l'uomo fu sottoposto ai rilievi foto dattiloscopici e successivamente fu riconosciuto dalla vittima attraverso un album fotografico preparato dalla Polizia Scientifica come la persona che aveva tentato di violentarla e poi malmenato il suo amico. Il fermo era stato poi convalidato nel pomeriggio del 14 aprile.