Scuola e Lavoro
"Morti bianche" nel crollo di via Roma, parla Franco Corcella della Cgil
Intervista al segretario della Camera del Lavoro della Cgil di Barletta. «Saremo rigidi nel denunciare le situazioni di illegalità»
Barletta - mercoledì 5 ottobre 2011
Eravate a conoscenza dell'esistenza dell'opificio sito in via Mura Spirito Santo?
Ufficialmente come organizzazione sindacale non è che abbiamo l'anagrafe delle attività produttive né degli opifici esistenti sul nostro territorio, sia in città, nella periferia e che nella zona industriale, però è evidente che ce n'è tanti e magari non risultano nemmeno, non sono nemmeno censiti, anche allo stesso fisco, per cui non è escluso che si possa trattare anche di un'attività di questo tipo. Noi non eravamo mai entrati in contatto con questa azienda, con questa confezione, né conosciamo l'imprenditore. Ritengo però da alcuni elementi di valutazione che possa effettivamente trattarsi di un'attività in nero.
Magari esiste, ma le lavoratrici non erano assunte e inoltre si è detto che nei periodi di forte richiesta a lavorare erano in dodici...
Non è escluso anche che ci possa essere stata nel recente passato qualche dipendente anche assunta. Mi riferiscono di un flusso assai variabile a seconda delle commesse, dell'intensità lavorativa e che arrivava addirittura a quindici, venti unità lavorative. Meno male che l'attività fosse rallentata perché altrimenti avrebbe rappresentato una dimensione di dramma assai più completa.
Quali saranno le conseguenze e quali le reazioni del sindacato?
Da un punto di vista sindacale noi siamo orientati ad intensificare la nostra presa di posizione su una duplice questione: sia per quanto riguarda i cantieri in edilizia, nel senso che metteremo in croce tutte le imprese edili e tutte le istituzioni preposte a verificare le condizioni di sicurezza, e sia per quanto riguarda lo specifico settore del classico TAC che così tanto caratterizza la nostra zona (tessile abbigliamento e calzaturiero ) affinché nei luoghi di lavoro ci siano le condizioni che garantiscono un sereno svolgimento del lavoro. Per cui da questo punto di vista saremo più intransigenti di quanto non lo siamo stati fino ad oggi. Denunciando tutte le situazioni di apparente o evidente illegalità, per cui non daremo tregua a nessuno, saremo forse anche rigidi con i nostri iscritti, con gli stessi lavoratori e lavoratrici che magari molto spesso ci chiedono di soprassedere in maniera rigida sulle condizioni di lavoro perché potrebbero determinarsi delle instabilità occupazionali, e allora ci chiedono di chiudere un occhio, a volte anche di chiuderli entrambi. Io tra l'altro lavoro anche in un'istituzione pubblica che si occupa specificamente della sicurezza negli ambienti di lavoro, so qual è la difficoltà anche operativa in cui si muovono i miei colleghi ispettori e medici del lavoro. Ci terrei a dire che la CGIL tenderà nelle prossime giornate di attivare una sorta di vertenza sulle questioni della prevenzione che vada a potenziare non solo gli strumenti a disposizione degli operatori, ma il numero degli operatori stesso. Perché bisogna anche dare senso alle parole che il nostro presidente della giunta regionale ha pronunciato qualche ora fa proprio qui a Barletta, quando dice di voler dare giustizia a quella parte della società che è più trascurata, più debole, senza dare molta evidenza alle ragioni dell'impresa, dell'economia del profitto. Mi pare giusto ma bisogna anche essere consequenziali, per cui sarebbe anche bene che i servizi territoriali di cui le asl pugliesi sono dotate, che sono preposte alla vigilanza e all'ispezioni di questi ambienti di lavoro, abbiano anche una dotazione organica e strumenti adeguati alla funzione. Altrimenti diciamo, ma non operiamo.
In questo caso specifico possiamo parlare di morti bianche, di morti sul lavoro? Perché riferendosi all'evento in questi termini le carte in tavola cambiano…
Certamente anche per la loro giovane età, poi il sesso femminile trova in questo settore della confezione un addensamento di presenze molto particolare. Ci sono delle negligenze da qualche parte che anche il sistema istituzionale ha messo in evidenza. Io ho ascoltato con attenzione circa un'ora fa l'intervista fatta all'inquilino di quella palazzina che è crollata, il signor Emanuele Lanotte, espressa in maniera molto chiara che ha messo in evidenza l'avvicendarsi di visite avute in questi giorni, in queste ultime ore da parte delle istituzioni, di tecnici preposti constatare la stabilità e la condizione di vita di quella struttura che ha messo in evidenza il pressapochismo, la non serietà con la quale è stata presa la situazione, che vanno ulteriormente verificate dal punto di vista delle specifiche responsabilità. E' stato un caso che venerdì mi sia trovato a passare in via Mura Spirito Santo ed è capitato di vedere diversi vigili del fuoco che stazionavano davanti al sito, sia su via Mura Spirito Santo che su via Roma, che mi aveva fatto pensare ad un intervento abbastanza serio che inducesse tutti gli abitanti della palazzina a liberarla quanto prima perché potesse esserci qualche pericolo. Non so cosa abbiano rilevato a chi lo abbiano riferito e quali siano state le determinazioni che abbiano assunto i vigili del fuoco e non solo loro, ma nell'intervista del signor Lanotte venivano fuori anche visite e ispezioni da parte dell'ufficio tecnico, molti rimanevano perplessi sul da farsi, ma nessuno ha avuto il coraggio di dare quell'ultima spallata che poteva essere provvidenziale per come si sono rivelate dopo le cose.
Su questo tipo di problematica c'è una collaborazione con la direzione provinciale del lavoro?
No, come organizzazione sindacale non abbiamo un rapporto privilegiato con un pezzo delle istituzioni, quando ci troviamo nella necessità di doverle coinvolgere lo facciamo con tutte quelle interessate, la Asl attraverso il servizio di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro, la direzione provinciale con il servizio ispettivo preposto, anche l'INPS per le questioni contributive di lavoro nero e anche i NAS per situazioni ambientali equivoche. Bisogna ricordare approfittando anche del mio duplice ruolo, di sindacalista e segretario di questo organismo pubblico all'interno della ASL, di cui fanno parte diverse istituzioni preposte a vigilare il territorio sulle tematiche della sicurezza sul lavoro, e cui va dato il giusto rilievo.
Ufficialmente come organizzazione sindacale non è che abbiamo l'anagrafe delle attività produttive né degli opifici esistenti sul nostro territorio, sia in città, nella periferia e che nella zona industriale, però è evidente che ce n'è tanti e magari non risultano nemmeno, non sono nemmeno censiti, anche allo stesso fisco, per cui non è escluso che si possa trattare anche di un'attività di questo tipo. Noi non eravamo mai entrati in contatto con questa azienda, con questa confezione, né conosciamo l'imprenditore. Ritengo però da alcuni elementi di valutazione che possa effettivamente trattarsi di un'attività in nero.
Magari esiste, ma le lavoratrici non erano assunte e inoltre si è detto che nei periodi di forte richiesta a lavorare erano in dodici...
Non è escluso anche che ci possa essere stata nel recente passato qualche dipendente anche assunta. Mi riferiscono di un flusso assai variabile a seconda delle commesse, dell'intensità lavorativa e che arrivava addirittura a quindici, venti unità lavorative. Meno male che l'attività fosse rallentata perché altrimenti avrebbe rappresentato una dimensione di dramma assai più completa.
Quali saranno le conseguenze e quali le reazioni del sindacato?
Da un punto di vista sindacale noi siamo orientati ad intensificare la nostra presa di posizione su una duplice questione: sia per quanto riguarda i cantieri in edilizia, nel senso che metteremo in croce tutte le imprese edili e tutte le istituzioni preposte a verificare le condizioni di sicurezza, e sia per quanto riguarda lo specifico settore del classico TAC che così tanto caratterizza la nostra zona (tessile abbigliamento e calzaturiero ) affinché nei luoghi di lavoro ci siano le condizioni che garantiscono un sereno svolgimento del lavoro. Per cui da questo punto di vista saremo più intransigenti di quanto non lo siamo stati fino ad oggi. Denunciando tutte le situazioni di apparente o evidente illegalità, per cui non daremo tregua a nessuno, saremo forse anche rigidi con i nostri iscritti, con gli stessi lavoratori e lavoratrici che magari molto spesso ci chiedono di soprassedere in maniera rigida sulle condizioni di lavoro perché potrebbero determinarsi delle instabilità occupazionali, e allora ci chiedono di chiudere un occhio, a volte anche di chiuderli entrambi. Io tra l'altro lavoro anche in un'istituzione pubblica che si occupa specificamente della sicurezza negli ambienti di lavoro, so qual è la difficoltà anche operativa in cui si muovono i miei colleghi ispettori e medici del lavoro. Ci terrei a dire che la CGIL tenderà nelle prossime giornate di attivare una sorta di vertenza sulle questioni della prevenzione che vada a potenziare non solo gli strumenti a disposizione degli operatori, ma il numero degli operatori stesso. Perché bisogna anche dare senso alle parole che il nostro presidente della giunta regionale ha pronunciato qualche ora fa proprio qui a Barletta, quando dice di voler dare giustizia a quella parte della società che è più trascurata, più debole, senza dare molta evidenza alle ragioni dell'impresa, dell'economia del profitto. Mi pare giusto ma bisogna anche essere consequenziali, per cui sarebbe anche bene che i servizi territoriali di cui le asl pugliesi sono dotate, che sono preposte alla vigilanza e all'ispezioni di questi ambienti di lavoro, abbiano anche una dotazione organica e strumenti adeguati alla funzione. Altrimenti diciamo, ma non operiamo.
In questo caso specifico possiamo parlare di morti bianche, di morti sul lavoro? Perché riferendosi all'evento in questi termini le carte in tavola cambiano…
Certamente anche per la loro giovane età, poi il sesso femminile trova in questo settore della confezione un addensamento di presenze molto particolare. Ci sono delle negligenze da qualche parte che anche il sistema istituzionale ha messo in evidenza. Io ho ascoltato con attenzione circa un'ora fa l'intervista fatta all'inquilino di quella palazzina che è crollata, il signor Emanuele Lanotte, espressa in maniera molto chiara che ha messo in evidenza l'avvicendarsi di visite avute in questi giorni, in queste ultime ore da parte delle istituzioni, di tecnici preposti constatare la stabilità e la condizione di vita di quella struttura che ha messo in evidenza il pressapochismo, la non serietà con la quale è stata presa la situazione, che vanno ulteriormente verificate dal punto di vista delle specifiche responsabilità. E' stato un caso che venerdì mi sia trovato a passare in via Mura Spirito Santo ed è capitato di vedere diversi vigili del fuoco che stazionavano davanti al sito, sia su via Mura Spirito Santo che su via Roma, che mi aveva fatto pensare ad un intervento abbastanza serio che inducesse tutti gli abitanti della palazzina a liberarla quanto prima perché potesse esserci qualche pericolo. Non so cosa abbiano rilevato a chi lo abbiano riferito e quali siano state le determinazioni che abbiano assunto i vigili del fuoco e non solo loro, ma nell'intervista del signor Lanotte venivano fuori anche visite e ispezioni da parte dell'ufficio tecnico, molti rimanevano perplessi sul da farsi, ma nessuno ha avuto il coraggio di dare quell'ultima spallata che poteva essere provvidenziale per come si sono rivelate dopo le cose.
Su questo tipo di problematica c'è una collaborazione con la direzione provinciale del lavoro?
No, come organizzazione sindacale non abbiamo un rapporto privilegiato con un pezzo delle istituzioni, quando ci troviamo nella necessità di doverle coinvolgere lo facciamo con tutte quelle interessate, la Asl attraverso il servizio di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro, la direzione provinciale con il servizio ispettivo preposto, anche l'INPS per le questioni contributive di lavoro nero e anche i NAS per situazioni ambientali equivoche. Bisogna ricordare approfittando anche del mio duplice ruolo, di sindacalista e segretario di questo organismo pubblico all'interno della ASL, di cui fanno parte diverse istituzioni preposte a vigilare il territorio sulle tematiche della sicurezza sul lavoro, e cui va dato il giusto rilievo.