Politica
Morire per un test medico, «collasso della sanità pubblica»
La nota di Michele Rizzi di "Alternativa Comunista". «La sanità non è un business»
Barletta - martedì 27 marzo 2012
«La vicenda della drammatica morte della sig. ra Summa, alla cui famiglia va tutta la mia solidarietà personale e di quella di Alternativa comunista, al di là dei risvolti criminali che sono legati anche alle indagini giudiziarie, pone all'attenzione il vero nodo politico della vicenda che è legato a come il collasso della sanità pubblica ed il suo depotenziamento (frutto anche degli accordi tra governo Berlusconi e Governo Vendola) portino ormai tante famiglie a rivolgersi a strutture private, spesso anche di pessimo livello». Divente sempre più caso regionale e nazionale il terribile episodio di malasanità a Barletta, episodio che richiama le attenzioni del mondo politico da più parti, e in questo caso anche dal rappresentante di "Alternativa Comunista" Michele Rizzi.
«Infatti, non sono proprio le liste d'attesa chilometriche frutto dei tagli alla sanità pubblica a spingere tanti lavoratori a rivolgersi alle strutture private, svenandosi anche economicamente? Credo proprio di si. Più si tagliano ospedali e posti letto (come sta accadendo con la legge in tema di sanità del governo Vendola concordata con il governo Berlusconi), più si allungano le liste d'attesa, più i lavoratori, i precari e i disoccupati sono costretti a rivolgersi ai privati, pagando costi esorbitanti a fronte di salari da fame e di precarietà continua nei rapporti di lavoro. Questo è il vero nodo politico da sciogliere! Noi di Alternativa comunista abbiamo sempre ritenuto, dalle ultime regionali fino alle numerose assemblee fatte in giro per la Regione, che la sanità pubblica vada potenziata, tagliando tutti i finanziamenti pubblici alle strutture private, aprendo nuovi ospedali pubblici (e non privati con soldi pubblici come il caso degli 11 che si apriranno in Regione nei prossimi mesi), ampliando il numero dei posti letto, assumendo nuovo personale, perchè la sanità non è business con la quale qualcuno deve arricchirsi anche a scapito della salute della gente, ma un servizio pubblico che deve essere tenuto sotto il controllo dei lavoratori stessi, slegandolo anche dalle influenze della politica borghese. Solo così si possono abbattere le liste d'attesa chilometriche e garantire una buona sanità pubblica. Anche per questo, la nostra lotta per la ripubblicizzazione della sanità sarà ancor più forte contro gli interessi lobbistici della sanità privata e contro quei governi di centrosinistra e centrodestra che con le loro leggi ne sviluppano la crescita a scapito di una sanità pubblica ed efficiente.
«Infatti, non sono proprio le liste d'attesa chilometriche frutto dei tagli alla sanità pubblica a spingere tanti lavoratori a rivolgersi alle strutture private, svenandosi anche economicamente? Credo proprio di si. Più si tagliano ospedali e posti letto (come sta accadendo con la legge in tema di sanità del governo Vendola concordata con il governo Berlusconi), più si allungano le liste d'attesa, più i lavoratori, i precari e i disoccupati sono costretti a rivolgersi ai privati, pagando costi esorbitanti a fronte di salari da fame e di precarietà continua nei rapporti di lavoro. Questo è il vero nodo politico da sciogliere! Noi di Alternativa comunista abbiamo sempre ritenuto, dalle ultime regionali fino alle numerose assemblee fatte in giro per la Regione, che la sanità pubblica vada potenziata, tagliando tutti i finanziamenti pubblici alle strutture private, aprendo nuovi ospedali pubblici (e non privati con soldi pubblici come il caso degli 11 che si apriranno in Regione nei prossimi mesi), ampliando il numero dei posti letto, assumendo nuovo personale, perchè la sanità non è business con la quale qualcuno deve arricchirsi anche a scapito della salute della gente, ma un servizio pubblico che deve essere tenuto sotto il controllo dei lavoratori stessi, slegandolo anche dalle influenze della politica borghese. Solo così si possono abbattere le liste d'attesa chilometriche e garantire una buona sanità pubblica. Anche per questo, la nostra lotta per la ripubblicizzazione della sanità sarà ancor più forte contro gli interessi lobbistici della sanità privata e contro quei governi di centrosinistra e centrodestra che con le loro leggi ne sviluppano la crescita a scapito di una sanità pubblica ed efficiente.