Montaltino: il Consiglio di Stato condanna il Comune

Il Consiglio di Stato mette una pietra tombale sulla lottizzazione di Montaltino e condanna il Comune di Barletta. Dalla deliberazione del consiglio comunale del caldo 4 agosto 2009 alla sentenza del consiglio di Stato del freddo 12 febbraio 2013. La sentenza è stata pubblicata ieri. Sentenza contro il Comune di Barletta che aveva fatto ricorso contro la decisione del Tar Puglia, Bari, sezione seconda. Con questa giusta e severa decisione: "L'appello e l'appello incidentale del Comune di Barletta sono [ritenuti, Ndr] infondati, con conseguente conferma della sentenza impugnata".

Il Consiglio di Stato ha rigettato tutte le ragioni di diritto avanzate dai ricorrenti. Oggetto della controversia, lo ricordiamo, riguarda in sostanza la legittimità di un piano di lottizzazione di un insediamento turistico-rurale (e dei conseguenti permessi di costruire), che contempla la realizzazione di 46 palazzine, di 4 unità immobiliari ciascuna per complessivi 44850 metri quadri e 448 abitanti potenziali, oltre ad ulteriori 5200 mq relativi a un punto di ristoro. Il tutto in piena campagna, nell'ambito di un territorio deputato alla coltura dell'ulivo. La zona di Montaltino, ricompresa nella zonizzazione del Piano regolatore come zona E (area agricola), è ritenuta dal Consiglio di Stato incompatibile con un piano di lottizzazione come quello approvato il 4 febbraio 2009 dal Consiglio comunale. Il parere definitivo del giudice considera il mutamento dell'equilibrio complessivo della zona e i diversi profili di carico urbanistico gravanti sulla stessa.

A pochi giorni dalla competizione elettorale delle Politiche, a meno di 90 giorni dalle prossime amministrative, lo scenario politico barlettano subisce una totale rivisitazione da ricercare in individuali e collettive responsabilità. Politiche e tecniche. A catena si scatenerà la rivalsa per le molteplici violazioni messe in atto e raccontate con dovizia di dettagli nella sentenza citata.

Sicuramente con troppa facilità tredici consiglieri comunali, oltre la mezzanotte di quel 4 agosto 2009, hanno approvato in via definitiva un piano di lottizzazione che sarebbe dovuto apparire sin da quella data impossibile. Molti dei tredici sono ancora, a questo punto, impropri protagonisti del futuro amministrativo di questa città. La sentenza boccia il loro operato in quella lontana notte del 2009. L'opinione pubblica aveva già memorizzato l'infelice scelta di lottizzazione. Quindi uno tsunami politico che si avvita ancora una volta attorno all'edilizia, vero bubbone di questa città.