Religioni
Monsignor Martin Kmetec incontra i ragazzi dell’I.T.E.T. Cassandro-Fermi-Nervi di Barletta
Arcivescovo in Turchia: «La libertà è indispensabile per gettare le armi e realizzare la pace»
Barletta - domenica 3 dicembre 2023
L'incontro dal tema "La pace: utopia o eutopia" è stato realizzato con l'obiettivo di insegnare alle nuove generazioni cosa significa la parola pace; parola non solo dal punto di vista grammaticale, ma una parola che echeggia come sentimento.
Monsignor Martin ha raccontato alle ragazze e ai ragazzi il suo bagaglio culturale, un bagaglio fatto di missioni in svariati territori come Iraq, Istanbul e oggi in Turchia. Una voce umile che deriva dal suo passato, un passato da padre francescano. La sua presenza è servita a sottolineare l'importanza del dialogo interreligioso, ad oggi in Turchia i cristiani sono solo l'1%, e seppur in minoranza, si impegnano a favorire la pace sociale.
L'incontro ha visto protagonisti i ragazzi, i quali hanno accolto padre Martin con canzoni e power point; un momento di riflessione fondamentale soprattutto per sottolineare ancora una volta l'importanza della pace sociale. Monsignor Martin dice "sono come voi, sogno di essere felice e sogno la speranza. La società che sto vivendo adesso in Turchia è una società molto frammentata per ragioni storiche, politiche e religiose; i giovani sognano un futuro diverso dall'ambiente culturale in cui vivono. C'è voglia di studiare, di essere collegati con il mondo moderno e di partire, soprattutto per ragioni economiche".
Il discorso fatto dall'arcivescovo ha colpito notevolmente i ragazzi, i quali hanno partecipato attivamente all'incontro con delle domande e curiosità.
A concludere la giornata ci sono state le parole della preside Annalisa Ruggeri ai nostri microfoni: "La parola pace è molto sentita dai ragazzi, non c'è un modo per comprenderla, ma bisogna sentirla. Parlando di empatia si è centrato l'obiettivo, perché è effettivamente la comunicazione empatica che determina il dialogo proficuo. La pace non è solo un fatto, bisogna guardare dentro di noi e trovarla dentro di noi."
Le abbiamo poi chiesto cosa significasse per lei avere nella sua scuola la presenza di una figura così importante, con un bagaglio culturale così significativo: "Sono tendenzialmente sempre molto aperta alle occasioni di formazione e di riflessione per gli studenti. Ovviamente questo è possibile quando i rapporti con il territorio funzionano, e la relazione con la parrocchia di San Giovanni Apostolo che è la parrocchia di riferimento, è sempre estremamente positiva. Sono stata ben felice di accogliere quindi la proposta".
Si ringrazia inoltre la presenza di don Rino, don Massimo Serio e i docenti dell'I.T.E.T. Cassandro-Fermi-Nervi.
Monsignor Martin ha raccontato alle ragazze e ai ragazzi il suo bagaglio culturale, un bagaglio fatto di missioni in svariati territori come Iraq, Istanbul e oggi in Turchia. Una voce umile che deriva dal suo passato, un passato da padre francescano. La sua presenza è servita a sottolineare l'importanza del dialogo interreligioso, ad oggi in Turchia i cristiani sono solo l'1%, e seppur in minoranza, si impegnano a favorire la pace sociale.
L'incontro ha visto protagonisti i ragazzi, i quali hanno accolto padre Martin con canzoni e power point; un momento di riflessione fondamentale soprattutto per sottolineare ancora una volta l'importanza della pace sociale. Monsignor Martin dice "sono come voi, sogno di essere felice e sogno la speranza. La società che sto vivendo adesso in Turchia è una società molto frammentata per ragioni storiche, politiche e religiose; i giovani sognano un futuro diverso dall'ambiente culturale in cui vivono. C'è voglia di studiare, di essere collegati con il mondo moderno e di partire, soprattutto per ragioni economiche".
Il discorso fatto dall'arcivescovo ha colpito notevolmente i ragazzi, i quali hanno partecipato attivamente all'incontro con delle domande e curiosità.
A concludere la giornata ci sono state le parole della preside Annalisa Ruggeri ai nostri microfoni: "La parola pace è molto sentita dai ragazzi, non c'è un modo per comprenderla, ma bisogna sentirla. Parlando di empatia si è centrato l'obiettivo, perché è effettivamente la comunicazione empatica che determina il dialogo proficuo. La pace non è solo un fatto, bisogna guardare dentro di noi e trovarla dentro di noi."
Le abbiamo poi chiesto cosa significasse per lei avere nella sua scuola la presenza di una figura così importante, con un bagaglio culturale così significativo: "Sono tendenzialmente sempre molto aperta alle occasioni di formazione e di riflessione per gli studenti. Ovviamente questo è possibile quando i rapporti con il territorio funzionano, e la relazione con la parrocchia di San Giovanni Apostolo che è la parrocchia di riferimento, è sempre estremamente positiva. Sono stata ben felice di accogliere quindi la proposta".
Si ringrazia inoltre la presenza di don Rino, don Massimo Serio e i docenti dell'I.T.E.T. Cassandro-Fermi-Nervi.