Cronaca
"Mi hai investito, dammi 100 euro", ma era una truffa
Due arresti della polizia per un raggiro ben architettato
Barletta - venerdì 1 agosto 2014
15.27
"Fermati, mi hai investito", ma non era vero bensì solo una truffa finalizzata alla richiesta di un indennizzo che a mo' di accordo avrebbe evitato eventuali "rogne" al presunto investitore che ovviamente si sarebbe impaurito dell'avvenuto. Infatti ieri mattina a Barletta la Polizia di Stato ha proceduto all'arresto di due barlettani, rispettivamente di 37 e 40 anni con precedenti di Polizia, ritenuti responsabili di truffa aggravata ai danni di un professionista barlettano. L'arresto è stato operato dagli uomini del Commissariato di P.S. di Barletta a seguito di una denuncia sporta da un cittadino.
Questi ha raccontato che mentre transitava con la sua autovettura udiva un rumore e, fermatosi, ha subito notato due persone che animatamente gli facevano segno di fermarsi. Parcheggiato il mezzo, andava loro incontro per sincerarsi di cosa fosse accaduto. In quel momento notava che uno di loro si toccava lo stinco e l'altro invece asseriva che il suo amico era stato investito da lui durante il transito. I due inscenavano un ipotetico investimento che si poteva risolvere con un accordo immediato mediante il pagamento di una somma in denaro, evitando di fare intervenire le Forze dell'Ordine. La vittima del raggiro invitava più volte il soggetto contuso a recarsi in ospedale per farsi controllare dai medici e al suo amico di chiamare la Polizia, ma quest'ultimo ribadiva che il danno era lieve e che non era necessario chiamare nessuno né ricorrere alle cure dei medici.
Di fronte all'insistenza della persona offesa, tale soggetto iniziava ad avere un atteggiamento aggressivo e minaccioso, ed avanzava la richiesta di un risarcimento di 100 euro. La vittima del raggiro temendo per la propria incolumità, poiché la situazione si faceva sempre più serrata e da toni concretamente minacciosi, si recava presso uno sportello Bancomat nelle vicinanze e prelevava la somma richiesta consegnandola immediatamente dopo. Consapevole di essere stato vittima di una truffa, formalizzava la denuncia, il personale della Squadra di P.G. e della Volante grazie alle informazioni ricevute riusciva a rintracciare i due malfattori che venivano accompagnati presso gli Uffici di P.S. per gli accertamenti di P.G. Dopo le formalità di rito, i due uomini venivano associati presso la Casa Circondariale di Trani a disposizione dell'A.G.
Questi ha raccontato che mentre transitava con la sua autovettura udiva un rumore e, fermatosi, ha subito notato due persone che animatamente gli facevano segno di fermarsi. Parcheggiato il mezzo, andava loro incontro per sincerarsi di cosa fosse accaduto. In quel momento notava che uno di loro si toccava lo stinco e l'altro invece asseriva che il suo amico era stato investito da lui durante il transito. I due inscenavano un ipotetico investimento che si poteva risolvere con un accordo immediato mediante il pagamento di una somma in denaro, evitando di fare intervenire le Forze dell'Ordine. La vittima del raggiro invitava più volte il soggetto contuso a recarsi in ospedale per farsi controllare dai medici e al suo amico di chiamare la Polizia, ma quest'ultimo ribadiva che il danno era lieve e che non era necessario chiamare nessuno né ricorrere alle cure dei medici.
Di fronte all'insistenza della persona offesa, tale soggetto iniziava ad avere un atteggiamento aggressivo e minaccioso, ed avanzava la richiesta di un risarcimento di 100 euro. La vittima del raggiro temendo per la propria incolumità, poiché la situazione si faceva sempre più serrata e da toni concretamente minacciosi, si recava presso uno sportello Bancomat nelle vicinanze e prelevava la somma richiesta consegnandola immediatamente dopo. Consapevole di essere stato vittima di una truffa, formalizzava la denuncia, il personale della Squadra di P.G. e della Volante grazie alle informazioni ricevute riusciva a rintracciare i due malfattori che venivano accompagnati presso gli Uffici di P.S. per gli accertamenti di P.G. Dopo le formalità di rito, i due uomini venivano associati presso la Casa Circondariale di Trani a disposizione dell'A.G.