Mercato settimanale: «Perchè non una ripartenza unitaria a Barletta?»
Il messaggio di una cittadina: «Tenere fermi dei lavoratori per 3 mesi oltre ad un grave impatto economico, crea uno sconforto emotivo incredibile»
A comunicare il proprio disagio, una cittadina, moglie di un commerciante, che ha inviato alla nostra redazione il seguente messaggio:
Oggi, anniversario della Repubblica italiana, più che mai sono rattristata nel vedere mio marito avvilito e mortificato perché nella nostra città, la città che amiamo e che non vorremmo mai lasciare, il diritto al lavoro sancito dalla nostra Costituzione non gli viene riconosciuto. In quasi tutte le città limitrofe quali Canosa di Puglia, Bisceglie, Trinitapoli e potrei citarne altre il mercato settimanale di merci varie è ripartito con le giuste precauzioni ma ripartito e mi chiedo come mai ciò non possa accadere a Barletta in maniera unitaria. Il sindaco ha dichiarato anche in un'intervista pubblica che dal 3 giugno ci sarebbe stata la ripartenza del mercato settimanale senza suddivisioni tra titolari di posteggi con numeri pari e titolari di posteggi con numeri dispari e a questo punto considerandolo un uomo di parola, aspetto solo una conferma in tal senso, visto che nella Bat e in modo particolare a Barletta i casi sono 0 da diverso tempo e non ci sono mai stati focolai. Chi di dovere si metta una mano sulla coscienza, perché tenere fermi dei lavoratori per 3 mesi oltre ad un grave impatto economico a livello familiare crea uno sconforto emotivo incredibile. Mi auguro che non ci siano preconcetti su questa categoria che non chiede soldi o agevolazioni ma solo di lavorare.