Eventi
Memoria e accoglienza. Prove di dialogo tra Barletta e i Balcani.
Serbi e italiani riscoprono un pezzo di storia comune nell’Ossario dei Caduti slavi. Le assenze eccellenti non scalfiscono l’importanza dell’evento
Barletta - venerdì 26 agosto 2011
Aspettavano tutti Sua Eccellenza ma dell'Ambasciatrice della Repubblica di Serbia in Italia, Ana Hrustanovic, non si è vista nemmeno l'ombra. Assente anche il sindaco Maffei, intento a valutare la misura della scure della manovra (ex) Tremonti sui servizi e i bilanci comunali. Peccato, perché ieri pomeriggio a Barletta si è respirato davvero il clima delle occasioni importanti con l'inaugurazione della mostra fotografica "La memoria dell'accoglienza. Quando l'ospitalità è condivisione di valori". L'evento ha ufficialmente aperto il Mese della Memoria 2011, un ricco programma di appuntamenti e commemorazioni per non dimenticare i tragici fatti del Settembre 1943 a Barletta e nell'intera provincia BAT. Presenti tra il pubblico numerose personalità dell'associazionismo, della cultura, dell'imprenditoria, del giornalismo e della società civile, allietate dai notevoli brevi intermezzi musicali del Coro di voci bianche "Branko" della cattedrale ortodossa di Niš, diretto da Jovanna Mikič. In serata il Coro ha stupito tutti per la bravura e la preparazione durante il concerto tenuto presso la Sala della Comunità di Sant'Antonio.
La vera novità delle commemorazioni di quest'anno è rappresentata dal coinvolgimento dei popoli della sponda opposta dell'Adriatico nel ricordare la comune lotta resistenziale contro la follia e i crimini atroci del nazifascismo. Un'occasione per dare il giusto valore al contributo dei partigiani jugoslavi alla lotta di liberazione italiana e coltivare un dialogo di fratellanza tra i popoli dell'Italia e delle repubbliche sorte dalla disgregazione della troppo poco compianta Federazione Jugoslava. In tale ambito rientra appunto la mostra foto documentale sul monumento Ossario dei Caduti slavi presso la Galleria del Teatro Curci, in esposizione fino alla significativa data dell'8 settembre prossimo.
Alla mostra, curata dal Prof. Di Cuonzo, ha contribuito la locale sezione FIDAPA (Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari), la cui presidente, Nunzia Binetti, a margine della conferenza stampa di presentazione degli eventi lo scorso mercoledi, ha illustrato ai microfoni di Barlettalife il ruolo svolto dal club nell'organizzazione degli stessi. «In seguito al gemellaggio con il club B.P.W. (Business and Professional Women, ndr) di Niš, in Serbia, avvenuto ad aprile, che ha riscosso un grande successo, anche grazie al contributo della Camera di Commercio di Bari nell'organizzazione della manifestazione "Donna Fiera", a cui la televisione nazionale serba ha dedicato grande attenzione, ci siamo ripromesse di ricambiare l'ospitalità delle donne serbe. Donne molto motivate alla ripresa economica del proprio Paese e alla sua integrazione in Europa. Da parte loro c'è una grande attenzione nei confronti della nostra storia locale. La prima richiesta pervenutaci da parte del club serbo è stata quella di poter vistare l'Ossario dei Caduti slavi presso il nostro cimitero. Alla luce delle comuni radici storiche tra le due sponde dell'Adriatico, nel rispetto della memoria storica come da statuto FIDAPA, […] ritenendo l'oblio un comodo rifugio per evitare le brutture della storia, abbiamo subito interpellato il Prof. Di Cuonzo e l'Archivio della Resistenza per valorizzare la comune memoria storica che ci lega con i popoli dei Balcani».
Ancora una volta la Città della Disfida, attraverso l'immenso lavoro dell'Archivio della Resistenza e della Memoria e del suo responsabile, il prof. Luigi Di Cuonzo, intende portare avanti l'opera di ancoraggio nella memoria collettiva delle comunità locali, della verità storica delle tragedie scaturite dall'occupazione nazifascista. Un lavoro nato sulla scia degli studi, delle analisi e delle letture critiche di quei fatti generate dalle preziose fonti d'archivio scovate dall'encomiabile sforzo di docenti, storici, giornalisti e intellettuali – ricordiamo uno su tutti quello della prof.ssa Maria Grasso Tarantino.
La vera novità delle commemorazioni di quest'anno è rappresentata dal coinvolgimento dei popoli della sponda opposta dell'Adriatico nel ricordare la comune lotta resistenziale contro la follia e i crimini atroci del nazifascismo. Un'occasione per dare il giusto valore al contributo dei partigiani jugoslavi alla lotta di liberazione italiana e coltivare un dialogo di fratellanza tra i popoli dell'Italia e delle repubbliche sorte dalla disgregazione della troppo poco compianta Federazione Jugoslava. In tale ambito rientra appunto la mostra foto documentale sul monumento Ossario dei Caduti slavi presso la Galleria del Teatro Curci, in esposizione fino alla significativa data dell'8 settembre prossimo.
Alla mostra, curata dal Prof. Di Cuonzo, ha contribuito la locale sezione FIDAPA (Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari), la cui presidente, Nunzia Binetti, a margine della conferenza stampa di presentazione degli eventi lo scorso mercoledi, ha illustrato ai microfoni di Barlettalife il ruolo svolto dal club nell'organizzazione degli stessi. «In seguito al gemellaggio con il club B.P.W. (Business and Professional Women, ndr) di Niš, in Serbia, avvenuto ad aprile, che ha riscosso un grande successo, anche grazie al contributo della Camera di Commercio di Bari nell'organizzazione della manifestazione "Donna Fiera", a cui la televisione nazionale serba ha dedicato grande attenzione, ci siamo ripromesse di ricambiare l'ospitalità delle donne serbe. Donne molto motivate alla ripresa economica del proprio Paese e alla sua integrazione in Europa. Da parte loro c'è una grande attenzione nei confronti della nostra storia locale. La prima richiesta pervenutaci da parte del club serbo è stata quella di poter vistare l'Ossario dei Caduti slavi presso il nostro cimitero. Alla luce delle comuni radici storiche tra le due sponde dell'Adriatico, nel rispetto della memoria storica come da statuto FIDAPA, […] ritenendo l'oblio un comodo rifugio per evitare le brutture della storia, abbiamo subito interpellato il Prof. Di Cuonzo e l'Archivio della Resistenza per valorizzare la comune memoria storica che ci lega con i popoli dei Balcani».
Ancora una volta la Città della Disfida, attraverso l'immenso lavoro dell'Archivio della Resistenza e della Memoria e del suo responsabile, il prof. Luigi Di Cuonzo, intende portare avanti l'opera di ancoraggio nella memoria collettiva delle comunità locali, della verità storica delle tragedie scaturite dall'occupazione nazifascista. Un lavoro nato sulla scia degli studi, delle analisi e delle letture critiche di quei fatti generate dalle preziose fonti d'archivio scovate dall'encomiabile sforzo di docenti, storici, giornalisti e intellettuali – ricordiamo uno su tutti quello della prof.ssa Maria Grasso Tarantino.