Cronaca
Maxi sequestro di ricci e datteri fra Trani e Barletta
Sequestrati ben 3500 esemplari e sanzionate 21 persone. Nonostante il fermo tecnico per la pesca dei ricci
Barletta - lunedì 18 luglio 2011
Ogni anno, durante i mesi di maggio e di giugno, è previsto il fermo tecnico per la pesca del "riccio di mare", al fine di consentirne il ripopolamento. Nonostante questo, numerose sono le infrazioni che si registrano. In particolare l'intensa attività di controllo condotta dagli Uffici Marittimi di Trani e Barletta ha ottenuto un brillante risultato: sono state ben 21 le persone sanzionate amministrativamente per un totale di €.42.000, assieme al sequestro di circa 3500 esemplari di ricci di mare, rigettati subito in mare perché ancora in vita.
Nel corso di tale periodo, particolarmente rilevante è stata l'attività condotta dall'equipaggio della M/V CP 539 di Trani volta alla tutela delle specie ittiche di particolare pregio. Sono state, infatti, denunciate alla Procura della Repubblica di Trani due persone per aver preparato per la vendita e detenuto circa 50 kg. di taratuffi/tartufi (uova di spugne di mare) e una persona per detenzione di circa 300 gr. di "datteri di mare" in violazione delle norme sulla pesca, contestando inoltre reati di danno ambientale per aver deteriorato i fondali marini durante l'esercizio della pesca mediante frantumazione degli scogli. In particolare, una delle persone è stata trovata in possesso di un intero pezzo di scoglio con ancora dentro datteri di mare da estrarre.
Nel corso di tale periodo, particolarmente rilevante è stata l'attività condotta dall'equipaggio della M/V CP 539 di Trani volta alla tutela delle specie ittiche di particolare pregio. Sono state, infatti, denunciate alla Procura della Repubblica di Trani due persone per aver preparato per la vendita e detenuto circa 50 kg. di taratuffi/tartufi (uova di spugne di mare) e una persona per detenzione di circa 300 gr. di "datteri di mare" in violazione delle norme sulla pesca, contestando inoltre reati di danno ambientale per aver deteriorato i fondali marini durante l'esercizio della pesca mediante frantumazione degli scogli. In particolare, una delle persone è stata trovata in possesso di un intero pezzo di scoglio con ancora dentro datteri di mare da estrarre.