Eventi
Matteo Bonadies e il regista Pino Quartullo: “Io... Donna” diventa cortometraggio
Intervista in anteprima al regista della pellicola. Il corto sarà interpretato da Margherita Buy
Barletta - domenica 13 maggio 2012
Come già anticipato in un articolo sulle pagine di Barlettalife, il romanzo dello scrittore barlettano Matteo Bonadies "Io... Donna" diventerà presto un cortometraggio, affidato alla regia di Pino Quartullo (già famoso per i due film tratti dal libri di Federico Moccia "Scusa ma ti chiamo amore" e "Scusa ma ti voglio sposare" e numerosissimi altri lavori televisivi e teatrali) e all'interpretazione, nel ruolo di protagonista, dell'attrice Margherita Buy.
In occasione della visita del regista a Barletta, in attesa che il cortometraggio inizi a prendere forma, abbiamo intervistato Pino Quartullo, che ci ha svelato il suo approccio professionale ma anche emozionale al testo di Matteo Bonadies, del quale ha reso una sua personale trasposizione nel soggetto, condensando le trame e le sfumature fortemente femminili di "Io... Donna". Contestualmente, lo scrittore Bonadies ha presentato in anteprima assoluta al regista e ai giornalisti di Barlettalife la logo animation della sua casa di distribuzione che si occuperà anche di questa pellicola, la "Emmebi Productions".
Una piacevole chiacchierata col regista Quartullo ci ha permesso di immaginare sin da ora il risultato del lavoro di trasposizione da romanzo a sceneggiatura a cortometraggio.
E' una visione poliedrica, dai mille visi, dalle mille emozioni che scaturisce dal romanzo di Bonadies. Come farà a sintetizzare tutto questo romanzo?
«E' il primo problema a cui mi sono trovato di fronte. Si tratta di un excursus lungo la vita di una donna da quando nasce fino ai suoi 50 anni. Ho colto alcuni degli avvenimenti più importanti, in un momento in cui una donna fa un consuntivo della propria vita. Lei ha un incidente automobilistica, che la costringe a letto: in quel momento capisce di essere rimasta veramente sola. Ha difficoltà economiche che la obbligano a liberarsi anche dei propri beni. Riaffiorano ricordi rappresentati da uomini che lei ha sempre messo da parte, sacrificandoli alla suo lavoro di giornalista, alle sue passioni. Questi uomini, ma anche donne, madri ritornano tutti assieme in questo particolare momento e hanno tutti qualcosa da rimproverarle. Si tratta di sue proiezioni ma anche di persone concrete che rappresentano per lei una sorta di processo dei ricordi, che lei alla fine decide di non perdere, di non rinunciarvi, prima di tornare alla sua casa in Puglia. Grazie al romanzo, questa donna immagina la vita che non ha mai vissuto. Il romanzo diventa fondamentale dunque per vivere una seconda vita».
Lei come sceneggiatore appare quasi come un secondo scrittore ed è facile dunque farle notare come nei romanzi di Matteo Bonadies c'è spesso un leitmotiv che è la sensualità, spesso lieve, leggera, quasi esoterica. Lei l'ha colta?
«Io sono il "governo tecnico" di Bonadies, come lui che realizza il cortometraggio tratto dal suo libro; sono il Monti della situazione. Ci ho messo anche del mio nell'interpretare il romanzo dando una parte teatrale che "riunisce" i personaggi. Più che la sensualità della donna io ricerco i sentimenti, da qui la scelta di Margherita Buy, un'attrice che interpreta una donna di testa, sensibile, delicata, ironica, intelligente, colta, a cui si perdona tutto. Margherita può dunque compiere qualsiasi nefandezza sapendo che sarà comunque perdonata».
Lei, Quartullo, immagina tutto uno staff che lavorerà a questa produzione, indispensabilmente sensibile come sensibile lei riconosce la sua interprete?
«E' una storia difficile da girare; ogni regista deve saper creare una troupe all'altezza: questa sarà in grado di tradurre il passaggio dal realistico all'irreale, personaggi concreti che derivano da flashbacks della protagonista, dunque da varie epoche in cui Clara [il personaggio interpretato da Margherita Buy ndr] agisce. Ci vorrà un direttore della fotografia, che è Cesare Accetta, che ha già lavorato con la Buy e saprà illuminarla nel modo migliore così come con lo scenografo creeremo questa villa sul mare, teatro delle vicende. Tutto il resto della troupe è composto da persone di grandissimo talento».
Non le chiederò quando inizierà a girare il corto, ma quando andrà nelle sale o nei festival, abitualmente deputati quali destinatari di questo genere di distribuzioni.
«Se inizieremo a girare a giugno, a luglio dovremmo essere pronti».
In occasione della visita del regista a Barletta, in attesa che il cortometraggio inizi a prendere forma, abbiamo intervistato Pino Quartullo, che ci ha svelato il suo approccio professionale ma anche emozionale al testo di Matteo Bonadies, del quale ha reso una sua personale trasposizione nel soggetto, condensando le trame e le sfumature fortemente femminili di "Io... Donna". Contestualmente, lo scrittore Bonadies ha presentato in anteprima assoluta al regista e ai giornalisti di Barlettalife la logo animation della sua casa di distribuzione che si occuperà anche di questa pellicola, la "Emmebi Productions".
Una piacevole chiacchierata col regista Quartullo ci ha permesso di immaginare sin da ora il risultato del lavoro di trasposizione da romanzo a sceneggiatura a cortometraggio.
E' una visione poliedrica, dai mille visi, dalle mille emozioni che scaturisce dal romanzo di Bonadies. Come farà a sintetizzare tutto questo romanzo?
«E' il primo problema a cui mi sono trovato di fronte. Si tratta di un excursus lungo la vita di una donna da quando nasce fino ai suoi 50 anni. Ho colto alcuni degli avvenimenti più importanti, in un momento in cui una donna fa un consuntivo della propria vita. Lei ha un incidente automobilistica, che la costringe a letto: in quel momento capisce di essere rimasta veramente sola. Ha difficoltà economiche che la obbligano a liberarsi anche dei propri beni. Riaffiorano ricordi rappresentati da uomini che lei ha sempre messo da parte, sacrificandoli alla suo lavoro di giornalista, alle sue passioni. Questi uomini, ma anche donne, madri ritornano tutti assieme in questo particolare momento e hanno tutti qualcosa da rimproverarle. Si tratta di sue proiezioni ma anche di persone concrete che rappresentano per lei una sorta di processo dei ricordi, che lei alla fine decide di non perdere, di non rinunciarvi, prima di tornare alla sua casa in Puglia. Grazie al romanzo, questa donna immagina la vita che non ha mai vissuto. Il romanzo diventa fondamentale dunque per vivere una seconda vita».
Lei come sceneggiatore appare quasi come un secondo scrittore ed è facile dunque farle notare come nei romanzi di Matteo Bonadies c'è spesso un leitmotiv che è la sensualità, spesso lieve, leggera, quasi esoterica. Lei l'ha colta?
«Io sono il "governo tecnico" di Bonadies, come lui che realizza il cortometraggio tratto dal suo libro; sono il Monti della situazione. Ci ho messo anche del mio nell'interpretare il romanzo dando una parte teatrale che "riunisce" i personaggi. Più che la sensualità della donna io ricerco i sentimenti, da qui la scelta di Margherita Buy, un'attrice che interpreta una donna di testa, sensibile, delicata, ironica, intelligente, colta, a cui si perdona tutto. Margherita può dunque compiere qualsiasi nefandezza sapendo che sarà comunque perdonata».
Lei, Quartullo, immagina tutto uno staff che lavorerà a questa produzione, indispensabilmente sensibile come sensibile lei riconosce la sua interprete?
«E' una storia difficile da girare; ogni regista deve saper creare una troupe all'altezza: questa sarà in grado di tradurre il passaggio dal realistico all'irreale, personaggi concreti che derivano da flashbacks della protagonista, dunque da varie epoche in cui Clara [il personaggio interpretato da Margherita Buy ndr] agisce. Ci vorrà un direttore della fotografia, che è Cesare Accetta, che ha già lavorato con la Buy e saprà illuminarla nel modo migliore così come con lo scenografo creeremo questa villa sul mare, teatro delle vicende. Tutto il resto della troupe è composto da persone di grandissimo talento».
Non le chiederò quando inizierà a girare il corto, ma quando andrà nelle sale o nei festival, abitualmente deputati quali destinatari di questo genere di distribuzioni.
«Se inizieremo a girare a giugno, a luglio dovremmo essere pronti».