Maria Campese
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Politica

Maria Campese: «No all'ampliamento della discarica di San Procopio»

La nota della componente della segreteria nazionale di Sinistra Italiana

«Il 9 luglio si terrà la conferenza di servizi per esaminare la richiesta autorizzativa di ampliamento della discarica in Contrada San Procopio a Barletta. Sono decorsi 10 anni dalla discussione nel Consiglio comunale di Barletta della richiesta della Daisy s.r.l. di un ampliamento di tale discarica. All'epoca fu dato parere negativo. Ma poiché "il lupo perde il pelo ma non il vizio", non soddisfatta dall'aver ammorbato per decenni siti paesaggistici e naturalistici con approccio predatorio, la società ha avanzato una nuova richiesta di ampliamento, quasi raddoppiando la capacità ricettiva di rifiuti rispetto all'attuale (600 tonnellate di rifiuti al giorno a fronte delle attuali 374 tonnellate)». Così Maria Campese della segreteria nazionale di Sinistra Italia.

«Ma viene da chiedersi: qual è l'interesse pubblico di tale richiesta? Leggendo gli atti allegati all'istruttoria della richiesta di autorizzazione, si legge in una osservazione dell'AGER Puglia del 25/07/2023: "…. si chiede che, nel caso ricorrano i presupposti tecnici ambientali per il rilascio del titolo autorizzativo, sia espressamente ivi apposta quale prescrizione la concessione in favore di AGER …. di una volumetria in misura non inferiore al 40% della complessiva riconosciuta per il soddisfacimento del fabbisogno "pubblico", la cui tariffa deve essere sottoposta alla disciplina regolatoria ed ai Metodi Tariffari adottati dall'ARERA."

Ecco la risposta della Daisy s.r.l.: "La richiesta di AGER … non può trovare accoglimento. Anzitutto, in quanto la governance del settore pubblico non ha il potere di imporre riserve di capacità in relazione agli impianti di proprietà e gestione privata. ….".

Quindi, riassumendo, la Daisy s.r.l. avanza una richiesta autorizzatoria che di fatto compromette ulteriormente il contesto agricolo-faunistico-zootecnico, un ampliamento ulteriore di una discarica già esistente a una distanza dal Borgo di Montaltino di 800 metri, in presenza di falda acquifera già inquinata da nitrati, vorrebbe disporre del bene collettivo paesaggio-ambiente-territorio, e di fronte alla richiesta di un ritorno minimo di interesse pubblico risponde picche. Poiché gli enti istituzionali preposti al governo e alla tutela del territorio devono salvaguardare prioritariamente l'interesse pubblico, curando gli interessi dell'economia sana delle aziende agricole e zootecniche, tutelando la salute dei residenti nel Borgo (e non solo), salvaguardando il paesaggio e l'ambiente più in generale, la risposta da dare alla Daisy s.r.l. deve essere chiara e decisa: un secco NO alla devastazione ulteriore dell'ambiente e del territorio. Gli enti locali (Comune e Provincia) riprendano la primazia dell'interesse pubblico rispetto alle richieste di privati che il più delle volte agiscono con approccio predatorio: prendono, fanno i loro affari e non si curano degli effetti devastanti che procurano. E' l'ora di dire basta!»
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