Politica
Mantovano sulla compravendita del voto: «Prendiamo esempio dal Brasile»
Il voto elettronico come deterrente. Il dossier di Barlettalife consegnato all’onorevole
Barletta - sabato 16 luglio 2011
Occasione imperdibile la presenza dell'on. Mantovano, sottosegretario di Stato all'Interno, in visita a Barletta per una serie di incontri. Gli abbiamo chiesto un'opinione sull'annosa questione compravendita dei voti che anche in queste ore sta lacerando la classe politica locale e gli abbiamo consegnato il dossier- inchiesta della nostra testata che ha già raggiunto l'aula del parlamento grazie all'interessamento dell'on. Marcello De Angelis per il tramite del barlettano Oronzo Cilli, dinamico esponente del locale PDL. Tema portante delle tante domande poste all'onorevole non poteva che essere la situazione politica barlettana, a detta dell'ospite (coadiuvato da una determinata Vitobello) più che mai drammatica, come del resto lo è quella italiana. Quale redattrice di Barlettalife ho inteso riportare l'interesse sul tema della compravendita, dannoso terminale di ogni libera scelta democratica. Allo stato delle cose apparirebbe impossibile ritornare al voto tra meno di un anno almeno per un motivo, che molti consiglieri hanno in comune tra di loro: quello di dover di nuovo spendere migliaia di euro per assicurarsi un posto sicuro al comune. Reclutare centinaia di rappresentanti di lista, cene e buffet, voti materiali, non è una spesa che si può sostenere ogni anno. Impegnando direttamente l'on. Mantovano sull'argomento compravendita voti gli abbiamo posto la seguente complessiva domanda:
Lei ha detto che la sua presenza qui è legata ai problemi concreti del territorio, noi ci siamo occupati tanto della compravendita del voto e vorrei una sua opinione a riguardo, visto che c'è stata anche un'interrogazione parlamentare. Qui a Barletta il problema è veramente grave.
«Io conosco l'interrogazione, so quali sono gli elementi della denuncia, poiché c'è una denuncia e io ho un ruolo istituzionale la trattazione di questa denuncia compete all'autorità giudiziaria, e la mia opinione è assolutamente irrilevante rispetto agli accertamenti che è chiamata a svolgere l'autorità giudiziaria, lo dico per rispetto del ruolo di tutti a cominciare da quello della magistratura.
Detto questo però il Ministero dell'Interno è fortemente impegnato per prevenire episodi di alterazione del voto, di eventuali compravendite, di foto segnalamenti e nei mesi scorsi un gruppo di funzionari del dipartimento degli affari interni territoriali del ministero ha fatto una trasferta in brasile in occasione del voto per le ultime presidenziali. Il Brasile è la nazione più avanzata al mondo in quanto a meccanismi di voto elettronico e quando si chiudono, non le urne perché non ci sono, ma si chiude il seggio dopo cinque minuti c'è già il risultato.
C'è una manifestazione di voto con sistema elettronico semplicissimo, ci sono anche nel cuore dell'Amazzonia dove normalmente il livello medio della popolazione non ha la laurea, appena c'è la manifestazione di voto questo viene immediatamente bloccato quindi non ci sono alterazioni e limita fortemente qualsiasi ipotesi di brogli, di condizionamenti ecc.. Noi Stiamo studiando qualcosa del genere anche per l'Italia, naturalmente ci vogliono le risorse, bisognerà vedere se le avremo, però questo è il nostro obbiettivo per prevenire il più possibile ciò che viene segnalato da tutta Italia, perché ovviamente non è un'esclusività di Barletta che ci sia una denuncia di questo genere».
Prendere esempio dal Brasile quindi e adottare il voto elettronico. Nell'attesa però saremo costretti ad assistere ancora allo spettacolo della compravendita, delle forze dell'ordine che stanno a guardare come se nulla fosse, delle centinaia di rappresentanti di lista che si accalcano nelle scuole davanti ai seggi, dei ragazzi colti in flagranza di reato mentre scattano una foto alla loro scheda elettorale con la preferenza per un candidato che se la spasserà al comune mentre la magistratura non procede. Per lo meno Barlettalife avrà tanto materiale su cui lavorare.
Lei ha detto che la sua presenza qui è legata ai problemi concreti del territorio, noi ci siamo occupati tanto della compravendita del voto e vorrei una sua opinione a riguardo, visto che c'è stata anche un'interrogazione parlamentare. Qui a Barletta il problema è veramente grave.
«Io conosco l'interrogazione, so quali sono gli elementi della denuncia, poiché c'è una denuncia e io ho un ruolo istituzionale la trattazione di questa denuncia compete all'autorità giudiziaria, e la mia opinione è assolutamente irrilevante rispetto agli accertamenti che è chiamata a svolgere l'autorità giudiziaria, lo dico per rispetto del ruolo di tutti a cominciare da quello della magistratura.
Detto questo però il Ministero dell'Interno è fortemente impegnato per prevenire episodi di alterazione del voto, di eventuali compravendite, di foto segnalamenti e nei mesi scorsi un gruppo di funzionari del dipartimento degli affari interni territoriali del ministero ha fatto una trasferta in brasile in occasione del voto per le ultime presidenziali. Il Brasile è la nazione più avanzata al mondo in quanto a meccanismi di voto elettronico e quando si chiudono, non le urne perché non ci sono, ma si chiude il seggio dopo cinque minuti c'è già il risultato.
C'è una manifestazione di voto con sistema elettronico semplicissimo, ci sono anche nel cuore dell'Amazzonia dove normalmente il livello medio della popolazione non ha la laurea, appena c'è la manifestazione di voto questo viene immediatamente bloccato quindi non ci sono alterazioni e limita fortemente qualsiasi ipotesi di brogli, di condizionamenti ecc.. Noi Stiamo studiando qualcosa del genere anche per l'Italia, naturalmente ci vogliono le risorse, bisognerà vedere se le avremo, però questo è il nostro obbiettivo per prevenire il più possibile ciò che viene segnalato da tutta Italia, perché ovviamente non è un'esclusività di Barletta che ci sia una denuncia di questo genere».
Prendere esempio dal Brasile quindi e adottare il voto elettronico. Nell'attesa però saremo costretti ad assistere ancora allo spettacolo della compravendita, delle forze dell'ordine che stanno a guardare come se nulla fosse, delle centinaia di rappresentanti di lista che si accalcano nelle scuole davanti ai seggi, dei ragazzi colti in flagranza di reato mentre scattano una foto alla loro scheda elettorale con la preferenza per un candidato che se la spasserà al comune mentre la magistratura non procede. Per lo meno Barlettalife avrà tanto materiale su cui lavorare.