Associazioni
Maggiori controlli sulle bici elettriche, interviene Fareambiente Puglia
«Stiamo assistendo quotidianamente al preoccupante uso indisciplinato di tali mezzi»
Barletta - domenica 19 luglio 2020
Comunicato Stampa
«Fermo restando che va sostenuto ed implementato il progetto dell'eco-mobilità urbana anche dal punto di vista ambientale, il tragico incidente mortale accaduto recentemente sulla Andria-Barletta che ha visto spezzate, purtroppo, la vita di tre ragazzi che viaggiavano su una bici elettrica, evidenzia la problematica sull'utilizzo e sulla pericolosità di tali mezzi circolanti sulle nostre strade» scrive così il coordinatore regionale di Fareambiente Puglia Benedetto Miscioscia.
«L'ultimo dato Istat disponibile risalente al 2018, rivela che le persone decedute in sinistri stradali che hanno riguardato le biciclette sono state 222. Un dato questo che va attenzionato soprattutto alla luce dell'incremento esponenziale determinato dall'acquisto e dall'uso di bici elettriche cosiddette a pedalata assistita unitamente ai recentissimi monopattini. Stiamo assistendo quotidianamente al preoccupante uso indisciplinato di tali mezzi, in particolare, da parte di adolescenti che scorrazzano per le strade delle nostre città incuranti delle conseguenze generate dal mancato rispetto delle minime regole comportamentali dettate dal codice della strada, mettendo a rischio la propria incolumità e quella altrui. La recrudescenza di simili comportamenti e le gravi violazioni al codice della strada oltre che del mancato rispetto delle ordinanze emesse dai sindaci che interdiscono ad esempio le aree destinate al passeggio e/o pedonali o parchi a verde è diventata preoccupante. Per queste ragioni vanno adottati seri provvedimenti di controllo e regolamentazione di tale mobilità in modo costante. Il rischio che si corre seriamente è quello che si radichi nell'immaginario degli adolescenti, il concetto che violare le norme comportamentali è la regola non comportando conseguenze sanzionatorie.
Per queste ragioni facendo proprie le osservazioni che quotidianamente tanti cittadini manifestano sulla circolazione spericolata delle bici elettriche che, di fatto, hanno ormai sostituito i ciclomotori ma senza l'obbligo del patentino di guida e dell'assicurazione, si fa rilevare che è diventato fondamentale avviare un percorso formativo ed educativo sull'uso ragionevole di questi mezzi oltre a dover pianificare, giornalmente, i necessari controlli che possano mettere un freno alle continue e pericolose trasgressioni delle norme al codice della strada, alle quali, purtroppo, assistiamo quotidianamente. Oltre al fatto che l'uso delle bici elettriche andrebbe normato tenendo conto anche dell'età dei ciclisti e della propria e altrui sicurezza, per la quale andrebbe introdotto l'obbligo dell'educazione stradale oltre che dell'assicurazione sia per il rischio civile che per danni a terzi. L'importanza di avviare corsi di educazione stradale e di sensibilizzazione ad un comportamento consapevole nelle scuole coinvolgendo le stesse famiglie e le istituzioni locali, diventa fondamentale non solo per cambiare l'approccio culturale all'uso di tali innovativi e pericolosi mezzi di locomozione elettrici ma anche per sviluppare il concetto della responsabilizzazione civile sui rischi che l'uso indisciplinato o scorretto di tali mezzi possono provocare. Per queste ragioni anche il Governo deve farsi carico di tale problematica per normare efficacemente l'uso di questi mezzi alternativi ai ciclomotori».
«L'ultimo dato Istat disponibile risalente al 2018, rivela che le persone decedute in sinistri stradali che hanno riguardato le biciclette sono state 222. Un dato questo che va attenzionato soprattutto alla luce dell'incremento esponenziale determinato dall'acquisto e dall'uso di bici elettriche cosiddette a pedalata assistita unitamente ai recentissimi monopattini. Stiamo assistendo quotidianamente al preoccupante uso indisciplinato di tali mezzi, in particolare, da parte di adolescenti che scorrazzano per le strade delle nostre città incuranti delle conseguenze generate dal mancato rispetto delle minime regole comportamentali dettate dal codice della strada, mettendo a rischio la propria incolumità e quella altrui. La recrudescenza di simili comportamenti e le gravi violazioni al codice della strada oltre che del mancato rispetto delle ordinanze emesse dai sindaci che interdiscono ad esempio le aree destinate al passeggio e/o pedonali o parchi a verde è diventata preoccupante. Per queste ragioni vanno adottati seri provvedimenti di controllo e regolamentazione di tale mobilità in modo costante. Il rischio che si corre seriamente è quello che si radichi nell'immaginario degli adolescenti, il concetto che violare le norme comportamentali è la regola non comportando conseguenze sanzionatorie.
Per queste ragioni facendo proprie le osservazioni che quotidianamente tanti cittadini manifestano sulla circolazione spericolata delle bici elettriche che, di fatto, hanno ormai sostituito i ciclomotori ma senza l'obbligo del patentino di guida e dell'assicurazione, si fa rilevare che è diventato fondamentale avviare un percorso formativo ed educativo sull'uso ragionevole di questi mezzi oltre a dover pianificare, giornalmente, i necessari controlli che possano mettere un freno alle continue e pericolose trasgressioni delle norme al codice della strada, alle quali, purtroppo, assistiamo quotidianamente. Oltre al fatto che l'uso delle bici elettriche andrebbe normato tenendo conto anche dell'età dei ciclisti e della propria e altrui sicurezza, per la quale andrebbe introdotto l'obbligo dell'educazione stradale oltre che dell'assicurazione sia per il rischio civile che per danni a terzi. L'importanza di avviare corsi di educazione stradale e di sensibilizzazione ad un comportamento consapevole nelle scuole coinvolgendo le stesse famiglie e le istituzioni locali, diventa fondamentale non solo per cambiare l'approccio culturale all'uso di tali innovativi e pericolosi mezzi di locomozione elettrici ma anche per sviluppare il concetto della responsabilizzazione civile sui rischi che l'uso indisciplinato o scorretto di tali mezzi possono provocare. Per queste ragioni anche il Governo deve farsi carico di tale problematica per normare efficacemente l'uso di questi mezzi alternativi ai ciclomotori».