Religioni
Luce, preghiera, silenzio: la devozione di Barletta nella processione del Venerdì Santo (FOTO)
«Elì, Elì, lemà sabactàni?». Nell'Ora Nona si rinnova il rito eucaristico-penitenziale nel rispetto dello storico "Voto" che liberò la città dalla peste
Barletta - venerdì 7 aprile 2023
15.09
Dalla melodiosa intonazione del "Pange Lingua" nella solennità della Cattedrale al rito collettivo di preghiera in Piazza Plebiscito. Il lungo filo di devozione popolare che unisce l'alfa e l'omega di questa radicata tradizione nella città di Barletta nella giornata del Venerdì Santo è la processione eucaristico-penitenziale dell'Ora Nona.
Da oltre cinquecento anni la nostra città rinnova il rito nel rispetto dello storico "Voto", quella promessa legata alla miracolosa liberazione dal flagello della peste, che ancora oggi accomuna l'intensa spiritualità dei credenti alla rispettosa partecipazione laica, in questo suggestivo rito che coinvolge tutta la popolazione, al di là della personale devozione. «Elì, Elì, lemà sabactàni?». «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». La preghiera intervallata dal silenzio, dal canto e dal suono distintivo delle "troccole" - con l'incalzare nell'aria del ritmo duro del legno e del metallo - si incammina per le strade principali della città, invocando l'adorazione al Santissimo Sacramento, reposto nella lucente urna eucaristica.
Il percorso, alla presenza delle Arciconfraternite e Confraternite cittadine, dei rappresentanti delle istituzioni cittadine, vede un momento di rara intensità in via Romania, dove il corteo sacro si ferma: fu lì che si concretizzo l'attesa liberazione della città dalla peste, con una salvifica neve che pose fine all'epidemia.
Da oltre cinquecento anni la nostra città rinnova il rito nel rispetto dello storico "Voto", quella promessa legata alla miracolosa liberazione dal flagello della peste, che ancora oggi accomuna l'intensa spiritualità dei credenti alla rispettosa partecipazione laica, in questo suggestivo rito che coinvolge tutta la popolazione, al di là della personale devozione. «Elì, Elì, lemà sabactàni?». «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». La preghiera intervallata dal silenzio, dal canto e dal suono distintivo delle "troccole" - con l'incalzare nell'aria del ritmo duro del legno e del metallo - si incammina per le strade principali della città, invocando l'adorazione al Santissimo Sacramento, reposto nella lucente urna eucaristica.
Il percorso, alla presenza delle Arciconfraternite e Confraternite cittadine, dei rappresentanti delle istituzioni cittadine, vede un momento di rara intensità in via Romania, dove il corteo sacro si ferma: fu lì che si concretizzo l'attesa liberazione della città dalla peste, con una salvifica neve che pose fine all'epidemia.