La città
Liliana Segre cittadina onoraria di Barletta: l’indifferenza annienta le coscienze
Carmine Doronzo: «Mi auguro che non si verifichino gli spettacoli indecorosi ai quali abbiamo assistito in Parlamento»
Barletta - sabato 23 novembre 2019
13.51
Sull'avambraccio ha tatuato il numero di matricola 75190. Lei è la senatrice a vita Liliana Segre, deportata nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau nel 1944 e attiva testimone della barbarie nazista, nonché vittima di una politica di odio e intolleranza che le è valsa l'assegnazione di una scorta.
Nella prossima seduta del Consiglio comunale (in calendario per il 29 novembre), la città della Disfida potrebbe esprimersi favorevolmente al conferimento alla Segre della cittadinanza onoraria di Barletta. Sul punto all'ordine del giorno è stata espressa una condivisione politica da parte della conferenza dei capigruppo, riunitasi ieri.
Più che una proposta, un'esigenza. Un atto di civiltà, utile a combattere i fenomeni di intolleranza sempre più dilaganti e promossi da una politica ormai dedita alla "caccia alle streghe". Un modo per ringraziare chi non perde il coraggio di raccontare e testimoniare la pagina di storia più oscura d'Europa. Neanche all'età di 89 anni. Neanche quando si è bersaglio di circa 200 messaggi d'odio al giorno.
La senatrice a vita Liliana Segre è già stata una vittima di quella politica, di un'ideologia che rischia di tornare prepotentemente a dominare le menti delle nuove generazioni. Adesso, la storia sembra ripetersi, con nuovi mezzi e nuove modalità. Questa volta, però, Liliana Segre è il simbolo della lotta a quell'indifferenza che minaccia di annientare le coscienze. È per questo che, su sua iniziativa, è stata approvata la creazione di una Commissione parlamentare contro l'odio, per il contrasto ai fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all'odio e alla violenza, che la Segre è pronta a presiedere.
«Il conferimento della cittadinanza onoraria a Liliana Segre è un atto doveroso per i comuni italiani a prescindere dal loro colore politico». Ad intervenire è il Consigliere comunale di Coalizione Civica, Carmine Doronzo, fresco di elezione nel Consiglio nazionale Anci: «A tal proposito mi auguro che la proposta vada a buon fine col voto unanime del Consiglio comunale e che non si verifichino gli spettacoli indecorosi ai quali abbiamo assistito in Parlamento. Non a caso l'Anci ha lanciato il 10 dicembre a Milano una manifestazione alla quale parteciperanno tutti i sindaci d'Italia in solidarietà a una donna che ha vissuto sulla propria pelle la brutalità delle deportazioni e dei campi di sterminio, ai quali è miracolosamente sopravvissuta, e che oggi è vittima di insulti e minacce da parte di gruppi di estrema destra».
«Da barlettano – prosegue Doronzo – sento di dover ringraziare il nostro concittadino, prof. emerito di diritto internazionale, Ugo Villani che, con un atto di sensibilità e lungimiranza, ha lanciato per primo la proposta della cittadinanza onoraria in una città già insignita della duplice medaglia d'oro al merito civile e al valor militare. L'eccidio dei 12 vigili urbani e netturbini del settembre 1943, le cui "cicatrici" sono ancora impresse sulla parete esterna del vecchio palazzo delle poste sito in Piazza Caduti, e l'eroica resistenza barlettana contro l'invasore nazifascista, non possono essere fatti fermi nel passato ma vanno fatti rivivere con azioni, anche simboliche, che restituiscano dignità alla nostra storia, affinché la pace e il rispetto dei diritti e dei doveri siano una certezza per il presente ed il futuro».
Foto - Ansa
Nella prossima seduta del Consiglio comunale (in calendario per il 29 novembre), la città della Disfida potrebbe esprimersi favorevolmente al conferimento alla Segre della cittadinanza onoraria di Barletta. Sul punto all'ordine del giorno è stata espressa una condivisione politica da parte della conferenza dei capigruppo, riunitasi ieri.
Più che una proposta, un'esigenza. Un atto di civiltà, utile a combattere i fenomeni di intolleranza sempre più dilaganti e promossi da una politica ormai dedita alla "caccia alle streghe". Un modo per ringraziare chi non perde il coraggio di raccontare e testimoniare la pagina di storia più oscura d'Europa. Neanche all'età di 89 anni. Neanche quando si è bersaglio di circa 200 messaggi d'odio al giorno.
La senatrice a vita Liliana Segre è già stata una vittima di quella politica, di un'ideologia che rischia di tornare prepotentemente a dominare le menti delle nuove generazioni. Adesso, la storia sembra ripetersi, con nuovi mezzi e nuove modalità. Questa volta, però, Liliana Segre è il simbolo della lotta a quell'indifferenza che minaccia di annientare le coscienze. È per questo che, su sua iniziativa, è stata approvata la creazione di una Commissione parlamentare contro l'odio, per il contrasto ai fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all'odio e alla violenza, che la Segre è pronta a presiedere.
«Il conferimento della cittadinanza onoraria a Liliana Segre è un atto doveroso per i comuni italiani a prescindere dal loro colore politico». Ad intervenire è il Consigliere comunale di Coalizione Civica, Carmine Doronzo, fresco di elezione nel Consiglio nazionale Anci: «A tal proposito mi auguro che la proposta vada a buon fine col voto unanime del Consiglio comunale e che non si verifichino gli spettacoli indecorosi ai quali abbiamo assistito in Parlamento. Non a caso l'Anci ha lanciato il 10 dicembre a Milano una manifestazione alla quale parteciperanno tutti i sindaci d'Italia in solidarietà a una donna che ha vissuto sulla propria pelle la brutalità delle deportazioni e dei campi di sterminio, ai quali è miracolosamente sopravvissuta, e che oggi è vittima di insulti e minacce da parte di gruppi di estrema destra».
«Da barlettano – prosegue Doronzo – sento di dover ringraziare il nostro concittadino, prof. emerito di diritto internazionale, Ugo Villani che, con un atto di sensibilità e lungimiranza, ha lanciato per primo la proposta della cittadinanza onoraria in una città già insignita della duplice medaglia d'oro al merito civile e al valor militare. L'eccidio dei 12 vigili urbani e netturbini del settembre 1943, le cui "cicatrici" sono ancora impresse sulla parete esterna del vecchio palazzo delle poste sito in Piazza Caduti, e l'eroica resistenza barlettana contro l'invasore nazifascista, non possono essere fatti fermi nel passato ma vanno fatti rivivere con azioni, anche simboliche, che restituiscano dignità alla nostra storia, affinché la pace e il rispetto dei diritti e dei doveri siano una certezza per il presente ed il futuro».
Foto - Ansa