Scuola e Lavoro
Liceo "Casardi", gli studenti si oppongono al contributo volontario
Blocco Studentesco: «Il pagamento dovrebbe essere discrezionale»
Barletta - giovedì 21 gennaio 2016
11.33 Comunicato Stampa
Questa mattina gli esponenti del Blocco studentesco hanno dato vita ad un sit-in nei pressi del Liceo classico "Casardi", per protestare contro il pagamento del contributo volontario, imposto da alcune scuole insieme alla tassa d'iscrizione. Davanti all'istituto cori di dissenso e uno striscione dal testo chiaramente provocatorio "Non farti truffare, il contributo volontario non pagare".
"Assistiamo da ormai troppo tempo a questa truffa perpetrata ai danni degli studenti, per i quali il diritto allo studio sta progressivamente diventando un lusso concesso solo a chi riesce a sostenere le innumerevoli spese imposte dal sistema scolastico. E' paradossale che il godimento di un diritto che dovrebbe essere garantito a tutti indistintamente – si legge in una nota diffusa dal movimento – stia diventando un servizio fruibile solo da chi sborsa denaro".
"La scuola, quale luogo di formazione e crescita per eccellenza, non può essere trasformata in un'impresa che offre prestazioni tramite il pagamento di tasse. Le riforme attuate negli ultimi anni hanno portato alla creazione di una macchina il cui fine è quello di distruggere quel che resta di un sistema scolastico un tempo tempio di sapere e cultura. Il governo renziano, con il benestare dei giustizieri Delrio e Giannini, svuotando le casse delle province e quelle delle scuole, costringe le ultime a richiedere, attraverso il contributo volontario, delle somme il cui pagamento dovrebbe avvenire a discrezione delle singole famiglie. Crediamo sia ora di porre fine a questa truffa – conclude la nota – attivando un'inversione di marcia che riporti la scuola sulla gloriosa strada tracciata da chi l'ha creata a misura di studente."
"Assistiamo da ormai troppo tempo a questa truffa perpetrata ai danni degli studenti, per i quali il diritto allo studio sta progressivamente diventando un lusso concesso solo a chi riesce a sostenere le innumerevoli spese imposte dal sistema scolastico. E' paradossale che il godimento di un diritto che dovrebbe essere garantito a tutti indistintamente – si legge in una nota diffusa dal movimento – stia diventando un servizio fruibile solo da chi sborsa denaro".
"La scuola, quale luogo di formazione e crescita per eccellenza, non può essere trasformata in un'impresa che offre prestazioni tramite il pagamento di tasse. Le riforme attuate negli ultimi anni hanno portato alla creazione di una macchina il cui fine è quello di distruggere quel che resta di un sistema scolastico un tempo tempio di sapere e cultura. Il governo renziano, con il benestare dei giustizieri Delrio e Giannini, svuotando le casse delle province e quelle delle scuole, costringe le ultime a richiedere, attraverso il contributo volontario, delle somme il cui pagamento dovrebbe avvenire a discrezione delle singole famiglie. Crediamo sia ora di porre fine a questa truffa – conclude la nota – attivando un'inversione di marcia che riporti la scuola sulla gloriosa strada tracciata da chi l'ha creata a misura di studente."