La città
"Libera" sui recenti eventi di cronaca a Barletta
"L'Amministrazione comunale aumenti i controlli e mantenga alta l'attenzione dell'opinione pubblica"
Barletta - venerdì 6 dicembre 2013
"Una bomba inesplosa, chili di esplosivo, è stata ritrovata, un paio di settimane fa, davanti ad una vetreria, alle 9 di mattina, in pieno giorno". Questa l'analisi di una situazione ormai pericolosa del Presidio cittadino di "Libera -Nomi e numeri contro le mafie".
"Oggi 4 proiettili hanno colpito una vetrina di un negozio di elettrodomestici, anche questa volta alle 9 di mattina, in pieno giorno. Qualche tempo fa, le saracinesche di un centro riabilitativo furono date alle fiamme. Ancora prima, piccole bombe esplose davanti ad alcuni esercizi commerciali. Questa è la situazione in cui Barletta e i barlettani si trovano a vivere la propria quotidianità, da qualche tempo a questa parte.
Il sospetto che, dopo gli anni brillanti in cui fu smantellato il clan Cannito-Lattanzio, ci possa essere un ritorno della criminalità organizzata a Barletta è forte. In particolare, il timore che queste ed altre vicende possano essere legate dal filo rosso del racket e dell'usura è ben radicato in parte della cittadinanza.
Per questo confidiamo nel lavoro della magistratura, cui chiediamo di appurare quanto prima la verità e le singole responsabilità. Chiediamo all'Amministrazione comunale di potenziare il controllo del territorio, di sensibilizzare la cittadinanza sul tema e di mantenere alta l'attenzione dell'opinione pubblica, a maggior ragione dopo le dimissioni dell'assessore alla legalità Villani. Confidiamo che l'impegno sociale e politico possa sconfiggere questi fenomeni e prevenirli.
Per questo - concludono - il presidio cittadino di Libera si adopererà ancora di più nella costruzione di una nuova Antimafia sociale, che coinvolga l'intera cittadinanza, attraverso iniziative a stretto giro sul tema".
"Oggi 4 proiettili hanno colpito una vetrina di un negozio di elettrodomestici, anche questa volta alle 9 di mattina, in pieno giorno. Qualche tempo fa, le saracinesche di un centro riabilitativo furono date alle fiamme. Ancora prima, piccole bombe esplose davanti ad alcuni esercizi commerciali. Questa è la situazione in cui Barletta e i barlettani si trovano a vivere la propria quotidianità, da qualche tempo a questa parte.
Il sospetto che, dopo gli anni brillanti in cui fu smantellato il clan Cannito-Lattanzio, ci possa essere un ritorno della criminalità organizzata a Barletta è forte. In particolare, il timore che queste ed altre vicende possano essere legate dal filo rosso del racket e dell'usura è ben radicato in parte della cittadinanza.
Per questo confidiamo nel lavoro della magistratura, cui chiediamo di appurare quanto prima la verità e le singole responsabilità. Chiediamo all'Amministrazione comunale di potenziare il controllo del territorio, di sensibilizzare la cittadinanza sul tema e di mantenere alta l'attenzione dell'opinione pubblica, a maggior ragione dopo le dimissioni dell'assessore alla legalità Villani. Confidiamo che l'impegno sociale e politico possa sconfiggere questi fenomeni e prevenirli.
Per questo - concludono - il presidio cittadino di Libera si adopererà ancora di più nella costruzione di una nuova Antimafia sociale, che coinvolga l'intera cittadinanza, attraverso iniziative a stretto giro sul tema".