Lettera minatoria al candidato sindaco Rizzi

E'arrivata questa mattina alla redazione della Gazzetta del Nordbarese una lettera minatoria indirizzata al candidato sindaco di Alternativa Comunista Michele Rizzi.
Nella lettera si minaccia il "comunista di merda" Rizzi reo, secondo gli autori della missiva, di occuparsi troppo delle questioni edilizie barlettane, e gli si intima di non parlarne più se non vorrà avere ritorsioni.

I precedenti
Lo scorso Marzo Rizzi aveva ritrovato il parabrezza della sua vettura spaccato, ma aveva collegato la cosa ad un tentativo di furto non riuscito, e difatti aveva regolarmente denunciato il tutto ai carabinieri.
Nella lettera pervenuta alla Gazzetta ed indirizzata a Rizzi si fa, però, un chiaro riferimento al danneggiamento della macchina che è quindi da considerarsi come un "primo avvertimento" per il candidato sindaco. Visto il contenuto della lettera, che fa riferimenti chiari e circostanziati al danneggiamento della vettura, il gesto può difficilmente essere attribuito all'isolata azione di un mitomane. La missiva è da considerarsi, quindi, come un "secondo avvertimento".
Rizzi ha già nel pomeriggio denunciato l'accaduto ai carabinieri che hanno acquisito tutti gli elementi ed iniziato le indagini. Vi terremo aggiornati sulla questione.

Aggiornamento: intervento di Michele Rizzi
«Nessuna minaccia o altro, fermeranno le nostre lotte! L'episodio minatorio ai danni miei e del mio partito non ci scoraggiano assolutamente. Anzi. Evidentemente, ci danno più vigore nell'affermazione dei diritti dei lavoratori, di tutti coloro che sono oppressi quotidianamente da speculazione edilizia, da precarietà e dal malaffare della poltica borghese. Non ci facciamo intimidire da nessuno! Può una formica sconfiggere un elefante? Teoricamente no, ma nella pratica si. Noi siamo quella piccola formica che però, giorno dopo giorno, sta crescendo, nutrendosi di nuovi compagni di lotta e di nuove vertenze che sono alla base della nostra vita e che faranno in modo che la stessa formica, un giorno vicino, schiaccerà l'elefante capitalista del malaffare!»