Eventi
Lella Costa si confida con Costantino Foschini
L'attrice ha parlato anche di Maria De Filippi, Emergency e della 'Sindrome di Gertrude'. Successo per la presentazione del sua 'quasi autobiografia'
Barletta - lunedì 8 agosto 2011
Lella Costa è la classica donna che ascolteresti per tantissime ore, senza mai stancarti. Sentirla parlare è un vero piacere. E' ironica ed autoironica ma, soprattutto, è "umana". Commossa per la grande affluenza di pubblico, accorso numerosissimo sulla Litoranea di Levante, Lella Costa ha presentato, giovedì 4 agosto, "La sindrome di Gertrude" (Rizzoli), la sua "quasi autobiografia", scritta con la collaborazione di Andrea Càsoli. La presentazione, organizzata da Liberincipit, Presidio del Libro di Barletta, ha assunto le vesti di un'intervista, di un'accattivante conversazione con il giornalista Rai Costantino Foschini.
Sono stati tantissimi i temi trattati. L'attrice ha fatto un bilancio della sua carriera. Ha parlato della sua grandissima passione per il teatro e per le scarpe (strumento di seduzione, rigorosamente con la zeppa o il tacco), della sua esperienza nella sala di doppiaggio e nella televisione e di "Sentieri", ribattezzata dall'attrice la "madre assoluta di tutte le soap opera". Ha aggiunto simpaticamente: "E' una soap storica, dove può avvenire di tutto: resurrezioni, clonazioni, amnesie e si può fare anche un figlio dopo una menopausa vissuta in maniera insolita".
L'attrice e scrittrice ha parlato con grande sentimento anche del suo importante legame con Gino Strada, Teresa Sarti e con tutta l'organizzazione di Emergency. Ha dichiarato: "Emergency fa una cosa che non si può smettere di fare: realizza utopie. Un esempio? L'ospedale a Khartoum, in Sudan, che offre una sanità gratuita e d'eccellenza dove sembrava impossibile!".
Prima conduttrice del programma televisivo "Amici" agli inizi degli anni '90, Lella Costa ha parlato anche di Maria De Filippi: "Non la riconosco più. Quando l'ho conosciuta era ancora alle prime armi, non sorrideva mai davanti ai fotografi. Non potrei mai presentare i suoi programmi, non potrei mai fare una televisione che non riesco a guardare perchè non condivido!".
Ma che cos'è la "Sindrome di Gertrude?". Ce lo spiega Lella Costa: "E' quella che ha portato la Signora in questione, meglio nota come monaca di Monza, a rispondere di sì a uno che invece avrebbe fatto meglio a ignorare. Per passione, per noia, per ribellione, per curiosità, per sfinimento, perché sapeva resistere a tutto tranne che alle tentazioni. Ecco, io più o meno funziono così: quando mi chiedono qualcosa, tendo a rispondere di sì".
Sono stati tantissimi i temi trattati. L'attrice ha fatto un bilancio della sua carriera. Ha parlato della sua grandissima passione per il teatro e per le scarpe (strumento di seduzione, rigorosamente con la zeppa o il tacco), della sua esperienza nella sala di doppiaggio e nella televisione e di "Sentieri", ribattezzata dall'attrice la "madre assoluta di tutte le soap opera". Ha aggiunto simpaticamente: "E' una soap storica, dove può avvenire di tutto: resurrezioni, clonazioni, amnesie e si può fare anche un figlio dopo una menopausa vissuta in maniera insolita".
L'attrice e scrittrice ha parlato con grande sentimento anche del suo importante legame con Gino Strada, Teresa Sarti e con tutta l'organizzazione di Emergency. Ha dichiarato: "Emergency fa una cosa che non si può smettere di fare: realizza utopie. Un esempio? L'ospedale a Khartoum, in Sudan, che offre una sanità gratuita e d'eccellenza dove sembrava impossibile!".
Prima conduttrice del programma televisivo "Amici" agli inizi degli anni '90, Lella Costa ha parlato anche di Maria De Filippi: "Non la riconosco più. Quando l'ho conosciuta era ancora alle prime armi, non sorrideva mai davanti ai fotografi. Non potrei mai presentare i suoi programmi, non potrei mai fare una televisione che non riesco a guardare perchè non condivido!".
Ma che cos'è la "Sindrome di Gertrude?". Ce lo spiega Lella Costa: "E' quella che ha portato la Signora in questione, meglio nota come monaca di Monza, a rispondere di sì a uno che invece avrebbe fatto meglio a ignorare. Per passione, per noia, per ribellione, per curiosità, per sfinimento, perché sapeva resistere a tutto tranne che alle tentazioni. Ecco, io più o meno funziono così: quando mi chiedono qualcosa, tendo a rispondere di sì".