Politica
Legge Gabellone, «quali le ricadute per il PUG?»
Una nota del segretario cittadino di Azione
Barletta - martedì 1 novembre 2022
Comunicato Stampa
«La delibera di consiglio comunale, denominata "Liberalizzazione e semplificazione procedurale delle attività economiche (…)", appena approvata accoglie favorevolmente la Legge Regionale che consente, o meglio, asseconda e legittima, un fenomeno già in corso nelle nostre zone D. Ben venga questa normalizzazione e ben vengano anche le opportunità che ne deriveranno. Sarebbe da chiedersi, però, quali ricadute avremo sul processo di formazione del PUG?». A scrivere queste parole è Francesco Boris Giordano, segretario di Azione Barletta.
«È il caso di fare una rapida ricognizione sullo stato dell'arte e magari verificarne la compatibilità con gli indirizzi politici già avviati (e condivisi)? Ciò che lascia perplessi è la disinvoltura con cui si passi da una linea politica ad un'altra. Questa delibera non sembra sia in accordo con la volontà di dotare la Città di un PUG. Sia chiaro che la liberalizzazione è uno dei temi più importanti per lo sviluppo economico di una comunità, ma noi vorremmo che sia programmatica e pianificata.
Lo spirito della Legge Regionale che ricalca la norma nazionale del 2012, non è quello di dire "ora fate quello che volete", ma invece tende a superare quella restrizione dovuta ai Piani Regolatori vecchi come il nostro che intendevano lo sviluppo solo nel senso industriale. Basti guardare ai Piani Regolatori ed ai PUG più recenti per riscontrare che le aree produttive già contengono le indicazioni auspicate dalla Legge. Quindi si comprende che la delibera consentirà di aggiornare le prescrizioni riguardo l'uso, contenute nelle NTA, ma lasciando sostanzialmente invariato il Piano Regolatore.
Questa delibera declina ogni onere e responsabilità all'iniziativa privata, così che chiunque avrà la possibilità, economica soprattutto, potrà decidere quale disegno imprimere ad una parte del nostro territorio.
Non sarebbe il caso di immaginare il disegno futuro e proporre un incontro con i portatori di interessi (proprietari, investitori, categorie sociali, categorie economiche…) perché si scrivano insieme le regole che dovranno trasformare il territorio?
Parliamo di regole perché il timore che abbiamo è che questa delibera ci porti nella confusione, su un terreno di conquiste.
Siamo estremamente convinti che il lavoro svolto per approdare a questa delibera sia nella direzione di offrire una grande opportunità all'economia della nostra città e vorremmo essere altrettanto fiduciosi che il nostro Consiglio colga il senso di questa opportunità e non perda ulteriore tempo per concludere l'iter verso il PUG».
«È il caso di fare una rapida ricognizione sullo stato dell'arte e magari verificarne la compatibilità con gli indirizzi politici già avviati (e condivisi)? Ciò che lascia perplessi è la disinvoltura con cui si passi da una linea politica ad un'altra. Questa delibera non sembra sia in accordo con la volontà di dotare la Città di un PUG. Sia chiaro che la liberalizzazione è uno dei temi più importanti per lo sviluppo economico di una comunità, ma noi vorremmo che sia programmatica e pianificata.
Lo spirito della Legge Regionale che ricalca la norma nazionale del 2012, non è quello di dire "ora fate quello che volete", ma invece tende a superare quella restrizione dovuta ai Piani Regolatori vecchi come il nostro che intendevano lo sviluppo solo nel senso industriale. Basti guardare ai Piani Regolatori ed ai PUG più recenti per riscontrare che le aree produttive già contengono le indicazioni auspicate dalla Legge. Quindi si comprende che la delibera consentirà di aggiornare le prescrizioni riguardo l'uso, contenute nelle NTA, ma lasciando sostanzialmente invariato il Piano Regolatore.
Questa delibera declina ogni onere e responsabilità all'iniziativa privata, così che chiunque avrà la possibilità, economica soprattutto, potrà decidere quale disegno imprimere ad una parte del nostro territorio.
Non sarebbe il caso di immaginare il disegno futuro e proporre un incontro con i portatori di interessi (proprietari, investitori, categorie sociali, categorie economiche…) perché si scrivano insieme le regole che dovranno trasformare il territorio?
Parliamo di regole perché il timore che abbiamo è che questa delibera ci porti nella confusione, su un terreno di conquiste.
Siamo estremamente convinti che il lavoro svolto per approdare a questa delibera sia nella direzione di offrire una grande opportunità all'economia della nostra città e vorremmo essere altrettanto fiduciosi che il nostro Consiglio colga il senso di questa opportunità e non perda ulteriore tempo per concludere l'iter verso il PUG».